Ball e DeRozan ne sono sicuri: “A Chicago possiamo vincere e vi diciamo perch¨¦”
“Perch¨¦ ho scelto Chicago? Perch¨¦ voglio vincere, e qui ci sono le condizioni per farlo”. I Bulls hanno fatto i playoff solo una volta nelle ultime 6 stagioni, non giocano le Finals da quando la loro stella si chiamava Michael Jordan e non sono competitivi per il titolo da quando Derrick Rose era l’mvp pi¨´ giovane della storia Nba, anzich¨¦ un campione sfortunato. Eppure Lonzo Ball e DeMar DeRozan non hanno avuto dubbi, quando hanno dovuto scegliere nella free agency la loro nuova squadra: Chicago era quella giusta per chi, come loro, aveva voglia di diventare grande.
nuovo look
¡ªI Bulls sul mercato si sono rifatti il look, continuando il percorso avviato gi¨¤ alla trade deadline di marzo con l’arrivo da Orlando di Nikola Vucevic. Il montenegrino ¨¨, col neocampione olimpico Zach LaVine, la pietra miliare del progetto messo in piedi dal plenipotenziario Arturas Karnisovas e gestito in campo da coach Billy Donovan, entrambi pronti a cominciare il loro secondo anno nella Windy City. Per completare la trasformazione da squadra giovane a team che considera i playoff l’obiettivo minimo, per¨°, servivano rinforzi. Ed ¨¨ qui che entrano in scena Ball, convinto con un quadriennale da 85 milioni, e DeRozan, che ha firmato alla stessa cifra ma per tre anni. “Ho scelto Chicago perch¨¦ ¨¨ la squadra che mi ha voluto per quello che sono - ha spiegato Lonzo -. Volevo sentirmi apprezzato, un team in cui giocare a modo mio: da point guard, da leader, da guida della difesa e non da 3&D come a New Orleans lo scorso anno. Penso che nella vita succeda tutto per un motivo: nella mia vita questo era il momento di diventare un giocatore dei Bulls”.
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esperto
¡ªSe Ball ¨¨ il talento che punta finalmente a dimostrare quanto vale, la point guard che mancava, DeRozan ¨¨ il realizzatore collaudato (segna almeno 20 punti di media da 8 stagioni di fila), il leader esperto che a 32 anni e pronto per la 13? stagione Nba ¨¨ pronto a trasmettere alla squadra quello che ha imparato. “Negli ultimi anni a San Antonio sono cresciuto tanto come leader, ho capito quanto avere come obiettivo quello di migliorare i miei compagni rendesse pi¨´ facile il mio lavoro, mi aiutasse a portare a termine il mio compito di essere decisivo nei finali di partita - spiega DeRozan, per cui i Bulls sono la terza squadra in carriera dopo Raptors e Spurs -. Sono pronto a dare consigli, a mettere a disposizione la mia esperienza. Tutto quello che ho passato, i successi e i fallimenti, mi permettono di dare alle cose la giusta prospettiva. ? cos¨¬ che conto di aiutare i miei compagni”.
traguardi
¡ªN¨¦ Ball, finalmente liberatosi dall’ingombrante presenza del padre, n¨¦ DeRozan vogliono porre limiti a quello che i Bulls possono fare. “La dirigenza mi ha impressionato - dice Lonzo -: vogliono vincere e vogliono che la squadra migliori. Lavoreremo insieme per raggiungere quello stesso obiettivo, ricordandoci che siamo un gruppo nuovo e che per vincere dovremo prima di tutto diventare squadra. Affrontiamo una partita alla volta, un giorno alla volta: non voglio creare aspettative, ma qui possiamo vincere”. “Trovo giocatori che come me vogliono avere successo - spiega DeRozan, dopo aver scherzato sul clima gelido della Windy City -. Possiamo fare qualcosa di speciale”. Chicago sente di avere tutte le carte in regola per farlo: veterani come DeRozan e Vucevic, giovani rampanti come Ball e LaVine, talenti come Patrick Williams, scelta numero 4 al Draft dello scorso anno, e Coby White, lottatori come Alex Caruso, che porta l’impagabile esperienza del titolo vinto coi Lakers. Nella nuova Eastern Conference, i Bulls vogliono essere protagonisti. Ball e DeRozan vogliono assicurarsi che lo saranno.
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