I 21 campioni del XXI secolo: 15, Jason Kidd

Playmaker versatile, passatore spaziale, il californiano ha segnato la storia con il suo basket cerebrale e concreto: 107 triple doppie in carriera, uno dei migliori rimbalzisti nel suo ruolo, ha conquistato l’anello nel 2011 con i Mavericks

Pochi negli ultimi 20 anni sono riusciti a interpretare il ruolo di playmaker con la versatilit¨¤ di Jason Kidd. Passatore spaziale, il giocatore californiano ha lasciato il segno per la suo basket cerebrale ma allo stesso tempo incredibilmente concreto. Tuttofare in grado di fare la differenza anche a livello difensivo, Kidd ha sfornato triple doppie a grappoli (alla fine saranno 107 in carriera) diventando tra l’altro uno dei migliori rimbalzisti nel suo ruolo nella storia della Nba. Leader di livello assoluto Jason Kidd ha cambiato marcia con la trade ai Nets nel 2001, trascinando un club abbonato alle delusioni a due Finals consecutive. Il giocatore esploso alla University of California dopo i primi anni a Dallas, l’esplosione a Phoenix e la consacrazione ai Nets ha vissuto un grande finale di carriera in maglia Mavericks, conquistando il suo unico anello nel 2011, dando un contributo decisivo a una squadra capace di sovvertire il pronostico nelle Finals contro gli Heat di LeBron. Kidd non ha mai smesso di migliorarsi, adattandosi senza nessun problema anche a un basket pi¨´ perimetrale nella seconda parte della sua carriera. Non a caso dopo aver tirato con un bruttissimo 27% dalla lunga distanza nel suo anno da rookie, ha continuato a fare progressi anche nel tiro da tre chiudendo le sue ultime sei stagioni con un pi¨´ che rispettabile 38%. Un vero fenomeno.

Momento clou

Kidd ¨¨ riuscito a conquistare l’anello con i Mavericks nel 2011 nella fase finale della sua carriera ma la stagione 2001-02, la prima in maglia Nets per il playmaker californiano, resta qualcosa di assolutamente straordinario. Arrivato in New Jersey il 28 giugno del 2001 dopo la trade con i Suns, Kidd cambia completamente lo spirito e la direzione di una franchigia in caduta libera. Guidati da un Jason Kidd stellare i Nets chiudono la regular season in vetta alla Eastern Conference (dopo il 12o posto nella stagione precedente) con 52 vittorie a referto (26 in pi¨´ rispetto al 2001). I Nets nei playoff fanno fuori Indiana, Charlotte e Boston per piegarsi per¨° allo strapotere dei Lakers di Shaq e Kobe nella Finals del 2002. Kidd contende fino all’ultimo il premio di Mvp a Tim Duncan ma alla fine si piazza dietro al fenomeno di San Antonio quando le votazioni vengono annunciate, non senza qualche polemica. Nella postseason Kidd fa la differenza, trascinando i Nets alle Finals e chiudendo poi con 19.6 punti, 9.1 assist e 8.2 rimbalzi di media. Una stagione spaziale che consacra Kidd, il quale torner¨¤ poi alle Nba Finals anche l’anno seguente.

I premi

Tre volte finalista e una volta campione Nba, con i Mavericks appunto nel 2011, Kidd colleziona premi e onorificenze nei suoi 19 anni di basket nella National Basketball Association. 10 convocazioni all’All Star Game, nominato per cinque volte nella First Team All Nba, Jason Kidd in bacheca pu¨° vantare anche due ori Olimpici (2000 a Sydney e 2008 a Pechino) e naturalmente l’elezione nella Hall of Fame nel 2018.

Le cifre

Numeri straordinari per Jason Kidd che con 12.091 assist in carriera ¨¨ il second assist-man all time nella Nba dietro solamente al leggendario John Stockton (15.806). Secondo posto anche nella classifica all time di recuperi con 2.684, sempre alle spalle di Stockton (3.265) ma nessuna guardia nella storia della Nba ha catturato cosi tanti rimbalzi come Kidd, 8.725. L’Hall of Famer nato a San Francisco ma cresciuto nella vicina Oakland nelle sue 19 stagioni Nba ha messo a referto 12.6 punti, 8.7 assist, 6.3 rimbalzi e 1.9 recuperi di media producendo qualcosa come 107 triple doppie in carriera.