San Antonio Spurs-Miami Heat 113-77 (serie 2-1)

Un massacro, sicuramente inaspettato e per molti aspetti anche inspiegabile. Gli Spurs travolgono e Miami e per la seconda volta nella serie la mettono con le spalle al muro. Merito della serata della vita dell’ex trevigiano Gary Neal, che chiude con 24 punti e 6/10 da tre, a cui dà una grossa mano Danny Green (27 con 7/9 da 3, anche se molti a gara decisa). I texani finiscono col nuovo primato per triple a segno in una partita di finale, 16 (su 32), merito anche di una difesa di Miami clamorosamente sottotono, bacchettata pesantemente da coach Spoelstra nel dopogara. Ma c’è una grossa ombra sulla vittoria: Tony Parker potrebbe aver riportato una lesione a una coscia e rischia di saltare quantomeno gara-4. Nella mattinata di San Antonio la risonanza magnetica chiarirà la situazione. Ancora una volta invece quella di coach Popovich ha tenuto in scacco LeBron (15 punti con 7/21, ma solo 4 sino all’ultimo minuto del 3° periodo), apparso spesso spaesato, incerto su come attaccare. Con un buon Duncan (12 e 14 in 29’), ai texani non sono nemmeno serviti Parker (6 punti e 8 assist) e Ginobili (7 punti e 6 assist) al top per dominare. Assente ingiustificato Chalmers, eroe di gara-2, che finisce a secco (0/5).

primo tempo — Miami sbaglia tanto in avvio, soprattutto con Haslem e Bosh, e Leonard con 5 punti regala il primo minibreak agli Spurs (11-4 dopo 5'30"). Sul 15-8 arriva a prima tripla di Miller e un layup di Wade riduce il deficit a 3 soli punti. Popovich sembra voler accorciare le rotazioni, coi primi cambi solo dopo 7’. Gli Heat tirano male (42%), i texani col 61, ma alla fine del primo quarto il vantaggio è solo di 4 punti (24-20) con un James che cerca ancora di coinvolgere i compagni (2 punti, 3 rimbalzi, 2 assist), giocando però molto più in post basso, un ottimo Wade (8 punti con 4/5) e i Big Three Spurs decisamente più efficaci rispetto a gara-2 (Duncan 6, Ginobili 4, Parker 2). Bonner sbaglia due (per lui) rigori dall’arco per il potenziale +10 e dall’altra parte Bosh e Cole da tre firmano il -1 Heat (27-26), con il Prescelto in panchina. Ma la replica texana è immediata: due liberi dello stesso Bonner e la solita tripla dall’angolo di Danny Green fanno 32-26 con 6'45" da giocare. Arriva il 3° fallo di Chalmers, LeBron fa il play, gli Spurs lo sfidano sempre di più a tirare ma lui continua a far fatica. La sua prestazione, come già domenica, è strana. Si lascia scappare in contropiede Leonard che schiaccia per il massimo vantaggio interno (40-30 a -4'35") con un break di 13-4. Neal scalda la mano, trova punti dall’arco, tocca quota 11, come il margine di San Antonio, prima dell’ennesima tripla (con mano in faccia) dell’immortale Miller. Che poi ne mette un'altra, seguita da un’entrata di Wade per il pareggio a quota 44. Manca un minuto, Miami è parsa spesso sovrastata dagli Spurs, un lusso quindi andare al riposo in parità. Ma Parker trova un trepunti dall’angolo, James forza e sbaglia e Neal corona il suo primo tempo da raccontare ai nipotini con un’altra tripla alla sirena per il 50-44 Spurs. LeBron al riposo ha solo 4 punti con 2/8 (4 assist, 6 rimbalzi), Wade 12 e 5 assist, Duncan 10 e 7 rimbalzi.

ripresa — Il lavoro ai fianchi di San Antonio paga. Con un 9-2 in apertura di secondo tempo i neroargento volano a +13 (59-46) stavolta grazie a Green (altra tripla e due liberi). San Antonio concede tanto spazio a James sul perimetro, chiudendogli l’area per le penetrazioni, lui preferisce non tirare da fuori e sembra sempre più confuso su come attaccare. Un surreale Miller la mette altre due volte (5/5) dall’arco (62-52) ma la risposta texana è immediata (66-52 a -5’). LeBron è a 2/12 come in gara-2. Leonard, sempre da 3, fa 69-52 e c’è aria di dejà vu al contrario. Altri due layup (Neal e Leonard) fissano l’impensabile +21 (29-8 dal 44-44). Il Prescelto si sblocca, segna 9 punti in un amen per il -13, prima della perla di Manu per Spliiter che schiaccia per il 78-63 a fine terzo. L’illusione Heat dura il tempo di vedere altre due triple di Neal (arrivato a quota 24) e un rimbalzo offensivo di Green trasformato per il nuovo massimo vantaggio Spurs (86-63), a 10’ dalla fine. Sul 94-65 è tempo, come direbbe Dan Peterson, di buttare la pasta e pensare a gara-4. Altra partita che gli Heat non possono più perdere, come lo era gara-2. Vedremo con che LeBron.

San Antonio: Green 27, Neal 24, Leonard 14 (12 rimbalzi), Duncan 12.
Miami: Wade 16, James 15 (11 rimbalzi, 5 assist), Miller 15 (5/5 da 3), Bosh 12 (10 rimbalzi).