Soft. Troppo “molle” per la Nba. Questo il giudizio con cui Pau Gasol ha dovuto fare i conti al suo arrivo in Nba, da terza scelta assoluta nel draft del 2001. Un vecchio pregiudizio, che colpiva soprattutto chi arrivava dal Vecchio Continente, considerato atleticamente e fisicamente inferiore rispetto ai cyber atleti autoctoni. Qualcosa che oggi suona come anacronistico, soprattutto, grazie alla carriera del nativo di Barcellona. La prima volta che fece strabuzzare gli occhi a tutti fu il 6 dicembre 2001, quando da rookie in canotta Grizzlies schiacci¨° in testa a Kevin Garnett e mand¨° in delirio l’allora Pyramid di Memphis, ciliegina sulla torta di una stagione chiusa col premio di matricola dell’anno. Il nome di Pau, per¨°, ¨¨ indissolubilmente legato a quello dei Lakers. In gialloviola, infatti, vive gli anni della sua assoluta consacrazione: 2 titoli da assoluto protagonista assieme a Kobe Bryant, uno che l’odore di “soft” lo riconosce a chilometri di distanza. Per il Mamba, Gasol rimarr¨¤ per sempre uno dei migliori compagni coi quali ha giocato. Perch¨¦ Gasol non ¨¨ mai stato un giocatore per tutti, ma solo per i puristi della pallacanestro: testa da beautiful mind, mani da pianista, caratteristiche che gli hanno permesso di rimanere al top anche nel momento della transizione tra il gioco dominato dai lunghi “vecchio stile” alla nuova religione dello small ball. Pau (assieme a Dirk Nowtizki), per¨°, ha fatto qualcosa di ancora pi¨´ importante: ha completato il ponte che dall’Europa porta alla Nba. Per questo, oltre che per i suoi numeri, la prossima tappa della carriera dell’oggi 39enne spagnola ¨¨ la Hall of Fame…
Nba
I 21 campioni del XXI secolo: 17, Pau Gasol
Lo spagnolo si ¨¨ staccato di dosso l’etichetta di “molle” a suon di canestri e vittorie. Leggendaria la sua gara-7 delle Finals 2010 che regal¨° ai Lakers la rivincita sui Celtics
Momento clou
¡ªIl sogno di ogni giocatore ¨¨ quello di poter essere sul parquet durante una gara-7 di Finali, magari prendendo parte a una rivalit¨¤ leggendaria come quella tra Lakers e Celtics. Sogni che Pau Gasol ha realizzato, mettendo a referto la sua prestazione pi¨´ importante nella bella delle Finals tra la sua Los Angeles e Boston nel 2010. Il suo tabellino recitava: 19 punti, 18 rimbalzi (9 offensivi), compreso quello sull’errore di Kobe che port¨° al 6¡ã fallo di Rasheed Wallace. Un ottimo modo per vendicare i gialloviola dopo la bruciante sconfitta contro i Celtics nel 2008 e per regalare il 2¡ã titolo consecutivo a L.A.
Premi
¡ªPau inizia a ingrossare le tasche nel 2001, col premio di rookie dell’anno. Poi i 2 titoli coi Lakers, le 6 convocazioni all’All Star Game e le 4 nomine nei quintetti All Nba. Con la sua Spagna ha vinto 2 medaglie d’argento alle olimpiadi di Pechino 2008 e Londra 2012 e 1 di bronzo a Rio 2016, oltre all’oro mondiale nel 2006 e ai 3 ori europei nel 2009, 2011 e 2015.
Cifre
¡ª1.226 gare in Nba, and counting, come dicono negli Usa. Perch¨¦ la carriera di Pau non ¨¨ ancora finita, pronto per la nuova sfida coi nuovi Portland Trail Blazers, alla sua 19a stagione. Al momento i numeri dicono: 20.894 punti totali, 17 di media (col 50.7% dal campo), 9.2 rimbalzi, 3.2 assist e 1.6 stoppate in 1226 partite di regular season mentre in 136 uscite ai playoff Pau viaggia a 15.4 punti di media e 9.2 rimbalzi.
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