Continua il braccio di ferro tra Seattle e Sacramento per i Kings. Chris Hansen ha annunciato di aver rivisto ancora una volta al rialzo la valutazione della franchigia, arrivando a 625 milioni di dollari, 75 in più rispetto all'ultima offerta. Secondo l'accordo firmato a gennaio, questo aumento di valore porterebbe il gruppo di Hansen a pagare 406.25 milioni di dollari alla famiglia Maloof, attuale proprietaria della squadra. Inoltre, Hansen ha dichiarato che il suo gruppo ha promesso all'Nba che, per ogni anno che i Kings giocheranno a Seattle, la squadra sarà una di quelle che verseranno i contributi per la condivisione dei profitti. Questi annunci sono stati pubblicati da Hansen nel sito dedicato alla corsa del suo gruppo all'acquisto dei Kings. "Se da una parte comprendiamo che per la Nba e per i proprietari questa non sia una decisione facile da prendere, dall'altra speriamo che abbiano ormai capito che siamo convinti che bisogna riportare subito l'Nba a Seattle e che è ovvio che faremo tutto quanto in nostro potere per mettere la nostra città nella miglior posizione possibile".

Kevin Johnson, sindaco di Sacramento, chiave del tentativo di tenere i Kings in città. LaPresse

il sindaco — Kevin Johnson, sindaco di Sacramento, ha dichiarato in un comunicato che la sua città rimane fiduciosa sulla possibilità di trattenere i Kings. "La dirigenza e i proprietari dell'Nba hanno sempre dichiarato che la loro decisione non si baserà semplicemente sulla migliore offerta economica. Piuttosto, si basa sulle possibilità di Sacramento, una comunità che ha sostenuto l'Nba per 28 anni, di mettere insieme un piano e una dirigenza che possa portare alla ricostruzione della franchigia e a un futuro prospero. Gli imprenditori che hanno formulato l'offerta, la città e la comunità hanno dimostrato all'Nba, senza minima ombra di dubbio, che i Sacramento Kings appartengono alla città di Sacramento".

voto definitivo — L'annuncio di Hansen arriva a cinque giorni dalla riunione del Consiglio Direttivo Nba a Dallas, che esprimerà il voto definitivo sull'approvazione della cessione dei Kings al gruppo di Hansen e Steve Ballmer da parte della famiglia Maloof. In caso di bocciatura della vendita e, di conseguenza, del trasferimento della franchigia, i Maloof non avranno altra alternativa che vendere la squadra al gruppo di Sacramento guidato da Vivek Ranadive, il quale ha promesso di lasciare i Kings a Sacramento e ha raggiunto un accorto per la costruzione di una nuova arena da 447 milioni di dollari per sostituire quella attuale, la Sleep Train Arena. Il gruppo di Hansen si era impegnato a costruire una struttura da 490 milioni di dollari a Seattle. Entrambe le città avevano dato la loro disponibilità ad attingere ai fondi pubblici per i lavori delle rispettive arene.

vantaggio sacramento — Nonostante gli annunci di Hansen, si presume che Sacramento sia in vantaggio in seguito all'unanime bocciatura di Seattle dello scorso 29 aprile per 7 voti a 0 da parte del comitato per i trasferimenti. Per essere approvato, un trasferimento necessita del sì di almeno 16 dei 30 proprietari, il che vuol dire che il gruppo di Seattle dovrà convincere 16 degli altri 23 proprietari della lega. E anche se dovessero riuscirci, la Nba dovrebbe comunque approvare la cessione dei Kings a Hansen. In questo caso, però, ci vuole la maggioranza dei tre quarti: almeno 23 proprietari. Una fonte vicina al gruppo di Sacramento ha dichiarato di aver trovato molto rassicuranti i tweet inviati da Micky Arison, proprietario dei Miami Heat e membro del comitato trasferimenti, durante la settimana a un tifoso di Seattle che chiedeva lumi sulla decisione di bocciare l'offerta di Hansen che fino a quel momento era tenuta in gran considerazione da parte dell'Nba. In quei tweet Arison ha spiegato che la decisione non è stata determinata dagli sforzi di Seattle per tornare a essere un mercato appetibile per l'Nba, ma da quanto ha fatto Sacramento per dimostrare di esserlo ancora. Arison, secondo la trascrizione letta da un'emittente radio di Seattle, ha dichiarato che Sacramento ha passato l'esame. "Si trattava sin dall'inizio di una sfida per Sacramento che doveva dimostrare all'Nba di essere degna dei Kings - dice la fonte -. Non si trattava di dimostrare che Seattle non meriti una squadra; eravamo noi che dovevamo dimostrare la forza di questo mercato, cosa che abbiamo ampiamente fatto".

la trattativa — Il gruppo di Ranadive, che comprende Mark Mastrov, fondatore di 24 Hour Fitness, e la famiglia miliardaria dei Jacobs, che possiede e gestisce l'azienda Qualcomm, avevano deciso di pareggiare la valutazione iniziale dei Kings fatta dal gruppo di Hansen - 525 milioni di dollari, 341 per il 65% delle quote - versando 170.5 milioni, la metà dei 341 totali, in un fondo apposito. Il Commissioner David Stern ha dichiarato lo scorso mese che, nonostante sia leggermente inferiore rispetto a quella di Seattle, la lega avrebbe considerato vincolante l'offerta del gruppo di Sacramento. In settimana il quotidiano Sacramento Bee aveva pubblicato una notizia secondo la quale l'Nba avrebbe esortato il gruppo di Ranadive a versare la seconda metà dei 341 milioni di dollari nel fondo apposito in modo da togliere ogni dubbio alla famiglia Maloof sulle possibilità finanziarie del gruppo per completare la transazione.

la nuova arena — Il gruppo di Ranadive ha inoltre promesso all'Nba che, nel caso in cui i Kings dovessero rimanere a Sacramento, la squadra non sarà tra quelle che riceveranno i contributi da suddivisione dei profitti, grazie all'aumento degli introiti generato dalla nuova arena. La struttura in questione fa parte di un accordo di ampio respiro per la zona centrale della città che, secondo gli enti locali, potrà diventare un motore per lo sviluppo di tutta la zona. La fonte vicina al gruppo di Ranadive non ha voluto rilasciare dichiarazioni sull'eventualità che i restanti 170.5 milioni di dollari vengano messi da parte prima della riunione di mercoledì. Hansen aveva già aumentato la valutazione della squadra da 525 a 550 milioni di dollari, portando la cifra da versare per il 65% delle quote a 357 milioni. Secondo varie fonti, il gruppo di Seattle avrebbe già versato l'intera somma in un fondo apposito.