Nba, Kings. Stern rimanda Sacramento: "L'offerta non è ancora adeguata"

David Stern, commissioner Nba dal primo febbraio 1984. Ap

Il commissioner Nba David Stern ha dichiarato che la controfferta per evitare il trasferimento dei Sacramento Kings a Seattle dovrà aumentare per essere quantomeno presa in considerazione dai proprietari Nba. Prima del match casalingo dei Golden State Warriors contro gli Houston Rockets, Stern ha dichiarato ad alcuni giornalisti che dietro all’offerta presentata dal gruppo di Sacramento "ci sono alcune persone molto solide dal punto di vista finanziario, ma in termini di comparazione con l’offerta del gruppo di Seattle ancora non ci siamo". Il commissioner ha inoltre precisato che "se l’offerta non aumenterà, non verrà presa in considerazione". La Nba ha fissato una riunione a New York per il prossimo 3 aprile: in quella circostanza, come spiegato da Stern, i rappresentanti di Sacramento e Seattle avranno la possibilità di esporre le loro argomentazioni. Il consiglio dei proprietari Nba si riunirà il 18 aprile per votare la proposta di cessione e trasferimento dei Kings: la vendita della franchigia richiederà la maggioranza dei tre quarti dei votanti, mentre per deliberare il trasferimento servirà una maggioranza semplice.

sacramento vs. seattle — Stern spera ancora che l’offerta del gruppo di Sacramento guidato da Mark Mastrov, fondatore della catena di palestre 24 Hour Fitness e da Ron Burkle, miliardario magnate dei supermercati, possa essere paragonabile a quella del gruppo di Seattle nel momento in cui i proprietari Nba dovranno prendere una decisione. "Credo che al momento sia onesto dire che le due offerte non sono comparabili", ha spiegato il commissioner. Mastrov, che nel 2010 è stato una delle ultime persone a presentare un’offerta per i Warriors prima che Joe Lacob e Peter Guber definissero l’acquisto della franchigia per la cifra record di 450 milioni di dollari, spera di diventare l’azionista di maggioranza dei Kings. Burkle, comproprietario dei Pittsburgh Penguins della Nhl, sarebbe invece responsabile della costruzione di una nuova arena nel centro di Sacramento che dovrebbe anche essere la casa di una franchigia Wnba. Durante il match tra Rockets e Warriors Mastrov, che era seduto a bordocampo, ha dichiarato di non essere sorpreso dalle frasi di Stern e ha spiegato che il suo gruppo sta ancora negoziando i termini definitivi dell’offerta con Sacramento e con la Nba. "Fa tutto parte del processo", ha spiegato Mastrov che parteciperà a entrambe le riunioni a New York. Stern ha elogiato il lavoro svolto dal sindaco di Sacramento, Kevin Johnson, per preparare la controfferta e ha definito "sovraumano" lo sforzo compiuto dal primo cittadino. Johnson, un ex playmaker All Star, sta cercando da più di due anni di evitare che l’unica franchigia professionistica importante di Sacramento lasci la capitale della California. L’anno scorso Johnson aveva trovato un accordo con tanto di stretta di mano con la famiglia Maloof, proprietaria dei Kings, per la costruzione di una nuova arena nel centro di Sacramento: in un secondo momento i Maloof si tirarono indietro dichiarando che il progetto, comprendente una sovvenzione pubblica di 255 milioni di dollari, non aveva senso dal punto di vista finanziario per la franchigia.

il piano di sacramento — L’ultimo progetto di Johnson è quello di rigenerare la città con la costruzione di una nuova arena nei pressi del Downtown Plaza, un centro commerciale di proprietà di JMA Ventures che ha espresso per bocca di alcuni dirigenti il proprio entusiasmo a partecipare. Per dimostrare il sostegno della città ai Kings, Johnson ha anche messo insieme 20 investitori locali che si sono impegnati a versare 1 milione di dollari a testa: nonostante tutti gli sforzi del sindaco, Stern ha dichiarato che il contributo finanziario da parte del gruppo di Sacramento è ancora inferiore rispetto all’offerta di Seattle. "C’è un divario sostanziale – ha ammesso il commissioner -. Mi aspetto e ho la speranza che questo divario verrà colmato quando i proprietari Nba prenderanno in considerazione l’offerta di Sacramento". Stern ha anche spiegato di aver parlato con John Kehriotis, socio di minoranza dei Kings, di un’offerta separata per trattenere il club a Sacramento: Kehriotis avrebbe ventilato l’ipotesi di potenziare, grazie a un finanziamento in buona parte privato, l’attuale arena dei Kings che si trova in periferia.

il piano di seattle — In gennaio il gruppo di Seattle, guidato dal manager di fondi di investimento Chris Hansen e dall’amministratore delegato di Microsoft Steve Ballmer, ha definito l’acquisto del 65% delle azioni dei Kings dalla famiglia Maloof, per una cifra pari a 341 milioni di dollari e ha chiesto alla Nba di trasferire il club a Seattle per la prossima stagione, di riprendere il nome Supersonics e di giocare per almeno due anni alla KeyArena in attesa che venga costruita una nuova arena nel centro di Seattle: la lega ha chiesto al gruppo di Seattle e alla famiglia Maloof di non rilasciare dichiarazioni in merito. Hansen è sempre stato in prima linea nel tentativo di riportare la Nba nella città del Pacific Northwest, dove il basket è molto sentito: nell’ottobre scorso l’imprenditore ha trovato l’accordo con l’amministrazione locale di Seattle per il progetto di costruzione di una nuova arena per la Nba e la Nhl, dal costo di 490 milioni di dollari, nei pressi degli altri impianti della città, il CenturyLink Field e il Safeco Field. Il progetto non partirà fin quando non verranno portati a termine i controlli ambientali e non si avrà la garanzia che ci sarà una squadra a Seattle: se l’offerta di Seattle verrà bloccata dai proprietari Nba, la famiglia Maloof dovrebbe cedere i Kings a un altro gruppo. Stern ha comunque precisato che il consiglio dei proprietari ha una certa influenza in merito e si è detto fiducioso che, in un modo o nell’altro, verrà trovata una soluzione: "Il fatto che i proprietari di un club abbiano deciso di lasciare la Nba – ha spiegato il commissioner – non significa che abbiano anche l’ultima parola su quale sarà la sede della franchigia".