Nba, i Miami Heat puntano al titolo. La striscia vincente interessa poco

LeBron James, 28 anni, 28,2 punti di media dal 3 febbraio. LaPresse

Una prodezza di LeBron James a tre secondi dalla fine di una partita che Miami avrebbe dovuto vincere comodamente, è valsa agli Heat il successo su Orlando che ha prolungato a 16 gare la miglior striscia vincente nella storia della franchigia. Eppure gli Heat non sono poi così impressionati. A Miami interessano 16 vittorie ai playoff, non 16 vittorie di fila durante la regular season. Per gli Heat la stagione è una lunga preparazione di 82 partite alle sfide di aprile, maggio e, come sperano, giugno, mesi in cui proveranno ad ottenere le 16 vittorie ai playoff necessarie per difendere il titolo Nba. Ecco perché anche le vittorie ottenute sulla sirena non sono poi così esaltanti per lo spogliatoio degli Heat. "Siamo contenti - dice Shane Battier -. Ma abbiamo ben altri obiettivi". "Non ci interessa più di tanto - gli fa eco Dwyane Wade -. Cioè, vogliamo vincere tutte le partite, ma se la nostra striscia dovesse interrompersi non ne faremo un dramma. Certo, col senno di poi sarà bello guardarsi indietro e dire: Caspita! Guarda quante partite di fila abbiam vinto. Ma per il momento pensiamo solo a giocare a basket".

la serie — Non si limitano solo a giocare, lo fanno meglio di qualsiasi altra formazione nella storia degli Heat, almeno dal punto di vista delle statistiche. Il precedente record di vittorie consecutive della franchigia era di 14. In questa striscia di 16 partite, ci sono state sicuramente prestazioni sottotono, doppi supplementari al cardiopalmo e vittorie sulla sirena. Nel corso di questa serie vincente, Miami si è imposta sugli avversari con un vantaggio medio di 11.5 punti a partita e con James e Wade sugli scudi. Dando un'occhiata più attenta alle cifre dal 3 febbraio a oggi: James viaggia su una media di 28.2 punti, 7.7 rimbalzi e 7.6 assist tirando col 61%. Wade viaggia su una media di 24.5 punti, 6.2 rimbalzi e 5.9 assist, forte di una valutazione +/- di 203. "Non ci avevo ancora pensato - dice coach Erik Spoelstra interpellato sulla striscia vincente -. Stiamo solo cercando di migliorare sempre di più". Ma se c'è qualcuno che sa bene che ottenere lunghe strisce positive durante la regular season conti poi poco nei momenti davvero importanti, questo è Battier. Il giocatore militava a Duke quando questa squadra vinse 32 partite di fila durante la stagione e indossava la maglia di Houston quando i Rockets ottennero 22 vittorie di fila nel 2008. Bene, né i Blue Devils, né i Rockets chiusero l'annata vincendo il titolo. "In Nba ogni partita è davvero difficile da vincere, e questo la gente non lo capisce - dice Battier -. Non capisce tutta la preparazione e il tempo impegato a studiare l'avversario. Anche per la miglior squadra del mondo deve lavorare tanto per vincere una sola partita". La striscia di 22 partite vinte a Houston, è un momento della carriera che Battier ricorderà per sempre: "E' stata una delle migliori fasi della mia carriera proprio perché inaspettata - dice Battier -. Siamo spuntati dal nulla. Era sì una buona squadra che poteva lottare ai playoff, ma non eravamo da titolo, eppure continuavamo a vincere una partita dietro l'altra… Una tempesta perfetta".

attese — Certo, le aspettative a Miami sono più alte di quelle di quei Rockets. Tuttavia, essere messi alla prova durante la regular season porta sempre dei benefici, specialmente per le volte in cui una partita si gioca negli ultimi secondi. E la pressione della striscia vincente contro i Magic, semmai ci fosse stata, non si è rivelata sufficiente a infastidire gli Heat. "Non so se potremmo trarne vantaggio - dice Battier sui finali concitati -. E' un bene perché la pressione ai playoff è davvero tanta. E anche se questa era una partita di regular season e quindi non paragonabile a una dei playoff per quanto possa essere combattuta, trovarsi in queste situazioni è comunque un bene per vedere come si reagisce e cosa possiamo imparare". Ecco qual era lo stato d'animo nello spogliatoio degli Heat dopo la bella partita di mercoledì: abbiamo imparato un'altra lezione, andiamo avanti. Quando alcuni giocatori sono stati interpellati sulla possibilità di arrivare a una striscia di vittorie di oltre 20 partite, ottenendo una delle migliori prestazioni della storia dell'Nba, la risposta più comune è stata di completo disinteresse. "Non ne abbiamo nemmeno parlato - dice James -. In realtà questa storia della striscia vincente non ci interessa molto, noi vogliamo ottenere qualcosa di più grande".