Il rilancio di Tyreke Evans
A luglio sarà senza squadra

Tyreke Evans, 23 anni, 207 gare Nba in carriera. US Presswire

Segnali di risveglio. Tyreke Evans, miglior matricola della stagione 2009-10, a Sacramento è diventato quasi un oggetto misterioso, tanto che i Kings hanno deciso di non rinnovargli per ora il contratto in scadenza a giugno. Ma ora sta dando segnali di risveglio: nelle ultime tre partite Evans ha segnato 27, 20 e 23 punti, una striscia interrotta solo da un problema al ginocchio sinistro che lo ha costretto a restare ai box per due partite, prima di rientrare e lasciare il suo biglietto di auguri natalizi ai Raptors. Mercoledì Evans ha dato un segnale fortissimo, sbloccando nel finale una gara equilibrata vendicandosi (anche con qualche imprecazione) della scelta di Toronto di lasciarlo libero di tirare dalla distanza. Tyreke sta tirando con il 50%, e sta mettendo in mostra uno spirito di sacrificio in fase difensiva che è nato durante il training camp e che gli permette di giocare ogni sera in due diverse posizioni. Inoltre Evans è consapevole che presto potrebbe giocare anche in un terzo ruolo – entrambe le posizioni del backcourt e quella di ala piccola -. Da ala Tyreke è in grado di difendere sulla principale minaccia offensiva della squadra avversaria, a meno che non sia un playmaker di bassa statura.

sprazzi di classe — Due giorni fa Toronto ha fatto il suo dovere: forse avrebbe dovuto evitare il trash-talking, ma Evans aveva segnato sei canestri dalla distanza in tutta la stagione e la sua percentuale da tre punti era del 27.3%. Tutti sanno che quando Tyreke si muove sul perimetro non è necessario difendere, ma posizionarsi nei pressi dell’area pitturata, visto che solitamente Evans abbassa la testa e tira: i Raptors hanno pagato errori che non hanno commesso, e questo rende alla perfezione l’idea di quanto sia bravo Evans. Questi sono i momenti, anche se di breve durata, che riportano alla mente l’Evans che aveva conquistato il premio di rookie dell’anno, tre anni o forse una vita fa, o che fanno semplicemente pensare ai motivi per cui Tyreke potrebbe ancora essere parte integrante del processo di ricostruzione, o per i quali potrebbe essere ceduto. I Kings hanno deciso di non rinnovargli il contratto entro il 31 ottobre, prendendo una decisione che pareva sensata: Evans sembrava in declino, non aveva un ruolo definito e sarebbe stato folle spendere una cifra consistente per blindarlo prima della scadenza di Halloween. La scelta dei Kings ha contribuito a rilanciare le scommesse su una possibile cessione di Evans, visto che ha aperto alla possibilità che nel luglio prossimo Sacramento perda un membro del quintetto senza ricevere nulla in cambio, soprattutto nel caso in cui un’altra squadra decida di presentare un’offerta che i Kings non siano disposti a pareggiare. Evans potrebbe restare in estate con un nuovo contratto, potrebbe andarsene senza niente in cambio o in uno scambio, ma il rinnovo di un contratto da rookie genera anche dei nuovi dubbi. I potenziali acquirenti non si lasceranno influenzare da alcune partite, visto che per varie stagioni Evans ha cercato di trovare la sua strada dopo i passi indietro successivi alla sua ottima annata da rookie, ma sicuramente adesso Tyreke attirerà l’attenzione di qualche osservatore in più, soprattutto se continuerà a segnare altri canestri in sospensione nel quarto periodo e a far gridare di rabbia gli avversari.

play mancato — La verità è che Evans potrebbe dimostrare il suo vero valore nel ruolo di playmaker, ma non succederà. Forse un’altra squadra potrebbe vedere in lui il potenziale per diventare un titolare fisso, eliminando quei momenti infiniti in cui Tyreke corre verso tre difensori che lo aspettano nei pressi dell’area senza passare la palla. I progetti dei Kings erano gli stessi, quando scelsero Evans alla numero 4 nel draft del 2009: nonostante tutto è una decisione che ancora oggi si può definire giusta e Sacramento vedeva in Tyreke un giocatore alto 198 cm per 102 kg, ma con abbastanza velocità e tecnica per superare avversari anche più maturi di lui. Ma a Sacramento è Aaron Brooks a giocare in questa posizione, mentre Evans è un esterno: l’equivoco nasce dal ruolo di playmaker. Ci sono molte guardie tiratrici e ali piccole forti fisicamente e veloci: ma le guardie tiratrici e le ali piccole che non sono in grado di giocare sul perimetro, e che non riescono a andare in penetrazione, non danno il contributo sperato. Nella situazione di Evans c’è anche questo aspetto, che non può essere sottovalutato.