Tanto rumore per nulla. Anthony Davis resta dov’era: a New Orleans. I Los Angeles Lakers restano a bocca asciutta: l’All Star voluto da LeBron non arriva, alla chiusura del mercato degli scambi Nba, alle 21 italiane. Non ¨¨ la parola fine alla soap opera andata avanti dal 28 gennaio, giorno in cui ¨¨ trapelata la notizia della voglia di Davis di lasciare i Pelicans. E’ la fine della prima serie, quella invernale. Se ne riparler¨¤ (tanto) in estate. Con un cast allargato: ai Lakers si uniranno parecchi corteggiatori pronti a lusingare i Pelicans. Sicuramente Boston.
Nba
Nba, Davis: niente Lakers perch¨¦...
I tentativi gialloviola, la strategia di New Orleans, la tentazione Boston: le ragioni per cui l’affare pi¨´ clamoroso del mercato non ¨¨ andato in porto
vincitori e vinti
¡ªDanny Ainge, il General Manager, da attore non protagonista vede scorrere il lieto fine sui titoli di coda. A Hollywood invece per una volta il filmone non ha funzionato. Magic Johnson e Rob Pelinka, massimi dirigenti Lakers erano andati all-in e si ritrovano con Reggie Bullock e Mike Muscala. Difficile far ingoiare il boccone amaro ai tifosi, nonostante la sagoma di Carmelo Anthony all’orizzonte… E i Lakers nel primo episodio erano partiti da una posizione di forza, convinti d’aver orchestrato, per tempistica e modalit¨¤, l’imboscata perfetta ai Pels. Invece hanno chiuso addirittura dileggiati dall’account Twitter di New Orleans. Tra gli sconfitti c’¨¨ LeBron: ha messo sul mercato i compagni, forzando la mano alla sua dirigenza, pur di tornare subito super competitivo. Ora si ritrova in uno spogliatoio in cui nessuno sa di godere della sua fiducia. E i Pelicans? L’offerta – sbandierata in maniera forse persino irridente – ricevuta dai Lakers era sontuosa. Eppure hanno detto di no. Contano di scatenare un’asta (post Draft?) e ricavare dal loro uomo franchigia scontento persino di pi¨´. Succeder¨¤?
il caso
¡ªEsplode il 28 gennaio. L’agente di Davis, lo stesso di LeBron racconta a Espn che il suo assistito ha informato New Orleans di voler essere scambiato. In sette stagioni ai Pels il suo miglior risultato ¨¨ stato il 2¡ã turno di playoff del 2018. Quest’anno la post season ¨¨ un miraggio. Vuole andare a vincere, altrove. Il 30 gennaio l’Nba multa 50.000 Davis per la richiesta esplicitata nonostante sia sotto contratto coi Pels sino al 2020 e abbia un’opzione sino al 2021. Sanzione da solletico per chi guadagna 25.434.263 dollari per la stagione. Paul fa trapelare la lista delle squadre “gradite” a Davis: Lakers, Clippers, Knicks e Bucks. New York ha scambiato il principale asset, Porzingis, con Dallas, e le altre non ne hanno all’altezza di quelli gialloviola. La sostanza dice: Davis vuole solo i Lakers. Per forzare la mano ai Pels. Il pap¨¤, Anthony SR, dichiara: “Non vorrei mai che mio figlio giocasse per Boston dopo quello che i Celtics hanno fatto a Isaiah Thomas. Nessuna lealt¨¤. Ha dato loro il cuore e l’anima e l’hanno scambiato”. La prima antagonista sembra fuori gioco: Davis non intende rinnovare nel caso la trade lo porti in biancoverde nel 2020. E i C’s non possono offrire la luna per un affitto da 12 mesi. Pare fatta, quando i Pels ottengono il rilancio dei Lakers. Eppure dicono ancora di no. E a poche ore dalla trade deadline sul loro profilo Twitter compare una clessidra. Tic, toc. Il tempo dei Lakers sta per scadere. Senza costrutto.
pacchetto lakers
¡ªMagic ce l’ha messa tutta. Facendo un’offerta enorme, pur d’invertire la rotta: i Lakers, 27-27, finisse oggi non farebbero i playoff. Ingram, Ball, Kuzma, Hart, Zubac pi¨´ due prime scelte ¨¨ il pacchetto sul tavolo dei Pels. Tutti i giocatori dell’organico vi sono inseriti, in tempi diversi. Gli effetti collaterali si susseguono: contro Indiana qualcuno gioca col broncio. Arriva una sconfitta di 42 punti, la pi¨´ pesante di sempre per LeBron. Ora si riparte col gruppo giovane intatto. E’ partito solo Zubac, ceduto ai Clippers col ribelle (a Walton) Beasley. In cambio Muscala. E’ arrivato anche Bullock. Pochino. L’ottavo posto, che vuol dire incrocio playoff coi Warriors sar¨¤ raggiunto solo se cambiano marcia Ingram o Kuzma. Paradosso ironico e crudele.
il no dei pelicans
¡ªHanno fatto una ripicca ai Lakers? Oppure contano di trovare una contropartita migliore, tra qualche mese? Adesso hanno ceduto Mirotic e preso Markieff Morris. Il GM Demps ¨¨ sembrato chiamare allo scoperto i Lakers, prenderli per il collo, per poi sdegnosamente mostrare il bluff. Rappresaglia contro l’imboscata, insomma: “a tutti tranne che ai Lakers” come ha fatto Pop con Leonard la scorsa estate? L’altra interpretazione ¨¨ che conti su Boston… Intanto Davis, fermo dal 18 gennaio per infortunio, ¨¨ pronto al rientro.
boston aspetta
¡ªImmaginiamola, l’offerta di Boston per Davis, a fine stagione. Se si “ammorbidisse” circa un futuro a lungo termine al Garden, allora ecco che Tatum potrebbe (forse) essere inserito nella trattativa. Se ai playoff non far¨¤ sfracelli. Un’offerta Tatum pi¨´ Horford, Smart, Williams e tre prime scelte potrebbe ingolosire i Pelicans. A rendere la vicenda ancor pi¨´ intrigante ci mette lo zampino la sorte: stanotte a Beantown si gioca Celtics-Lakers. Si giocano una vittoria sul parquet. Ma la sfida che conta davvero non si disputa sul campo e vale pi¨´ di una vittoria. Vale Anthony Davis.
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