Le piccole sono migliorate
E l'Ovest è già interessante

Austin Rivers e Anthony Davis, le novità di New Orleans. Afp

Le 24 ore che hanno cambiato il volto e forse anche il futuro della Western Conference sono iniziate nella maniera più prevedibile: gli Hornets hanno usato la loro prima scelta assoluta per chiamare Anthony Davis e sono usciti dal draft complessivamente migliorati, come già ci immaginavamo dalla lotteria del 30 maggio. Ma i cambiamenti non sono certo finiti qui. Anche i Blazers e i Warriors si sono comportati bene durante il draft, mentre preferiremmo aspettare ancora un po' prima di giudicare il mercato dei Rockets, visto che è attualmente impossibile sapere se Jeremy Lamb, Royce White e Terrence Jones saranno ancora in squadra a inizio stagione o se Houston riuscita a compiere le grandi manovre tentate la scorsa settimana. Anche i Kings possono dirsi soddisfatti di aver preso Thomas Robinson come quinta scelta; fosse stata la seconda assoluta, adesso verrebbero sommersi dalle critiche.

piccole all'attacco — Nel complesso, le squadre dell'Ovest si sono comportate meglio nel draft rispetto alle controparti dell'Est, anche se, comprensibilmente, le squadre di prima fascia non hanno fatto registrare miglioramenti di rilievo, tranne una potenziale incognita: i Thunder potrebbero beneficiare in futuro della decisione di scommettere sul grande punto interrogativo Perry Jones III alla 28ª scelta. Tuttavia, analizzando le squadre nella metà bassa della conference, le manovre effettuate sono state tutte giudicate positivamente dai manager avversari. I Jazz si sono inseriti nella trattativa del giorno successivo al draft tra i Clippers e i Mavericks per Lamar Odom e hanno ottenuto Mo Williams, tassello fondamentale per migliorare la squadra nel ruolo di playmaker senza dare praticamente nulla in cambio. Vedendo quindi la bontà delle scelte da parte di queste squadre e questa trade messa in piedi da Utah, il divario tra i top team dell'Ovest e le squadre più piccole è diminuito di colpo.

e' solo l'inizio — È necessario comunque sottolineare che ci troviamo ancora nella prima fase della offseason e che le grandi avranno molte chance per rifarsi. I Mavericks, a un anno dalla vittoria del titolo, stanno ristrutturando il proprio salary cap per arrivare a un gran colpo di mercato dopo aver perso Deron Williams. I Clippers con Odom hanno fatto un passo in avanti, come i Lakers con l'arrivo di Nash. E Tony Wroten Jr., 25ª scelta dei Grizzlies, è un ottimo rincalzo. Ma fino a adesso la parte del leone è stata fatta dalle squadre di seconda fascia: Houston, Phoenix, Portland, Golden State, Sacramento e New Orleans si sono comportate molto bene nel draft e Utah, senza alcuna scelta nel primo turno, ha fatto la propria mossa il giorno successivo con lo scambio sopracitato (seguito poi da quello che ha portato Marvin Williams da Atlanta in cambio di Devin Harris). Solo Minnesota ha tenuto un profilo basso, cedendo la 18ª scelta ai Rockets in cambio di Chase Budinger per evitare l'imprevedibilità del draft. Siamo sicuri che i Timberwolves miglioreranno la prossima stagione, con il coach Rick Adelman che riuscirà finalmente a organizzare un training camp per sviluppare le potenzialità di giocatori al secondo anno come Ricky Rubio e Derrick Williams. Bob Myers, general manager dei Warriors, una delle squadre che vedrà ancor più ridotte le proprie speranze di arrivare ai playoff, ha dichiarato: "Vorrei tanto che il livello medio dell'Ovest si abbassasse un po', ma invece aumenta anno dopo anno".

houston — Pur ribadendo che nessuno ha fatto grossi errori al draft, possiamo però dire che per i Rockets, squadra in cerca del grande nome, sia stato un po' deludente. Tuttavia Lamb può diventare un giocatore di grande impatto, mentre White e Jones sono giovani versatili che possono adattarsi in molti modi ai bisogni della squadra.

phoenix — Kendall Marshall è stato il play con il maggior numero di assist e complessivamente il secondo nel suo ruolo dietro al prolifico Damian Lillard (finito a Portland). L'addio di Nash meno di una settimana dopo l'arrivo dell'ex North Carolina rende Marshall ancora più interessante, anche con l'ingaggio di Dragic.

portland — Avendo dei buchi da riempire proprio in quei ruoli Portland ha preso Lillard, il miglior play su piazza, e il secondo miglior centro, Meyers Leonard. Inoltre hanno selezionato Will Barton, guardia di cui si parla molto bene, col numero 40. Un draft davvero impeccabile.

golden state — Myers, alla sua prima da general manager, ha mancato l'obiettivo primario quando i Cavaliers hanno preso Dion Walters col numero 4. Ma le scelte di Harrison Barnes alla 7, Festus Ezeli alla 30 e Draymond Green alla 35 erano quanto di meglio potessero fare i Warriors visto il bisogno di ali piccole (Barnes e Green) e di forza fisica (Ezeli e Green).

sacramento — Vista l'atleticità di Robinson, ala grande e lavoratore infaticabile, e il ruolo di centro emergente di DeMarcus Cousins, non è difficile prevedere quale sarà la coppia di lunghi dei Kings nei prossimi dieci anni.

new orleans — Davis, chiaramente il più grande talento, già basterebbe di per sé. Ma gli Hornets hanno voluto aggiungere Austin Rivers, decima scelta con un potenziale da marcatore versatile, anche se dovranno lavorare molto sul giocatore per convincerlo a passare di più la palla. Non male Darius Miller preso alla quarantacinquesima chiamata.

utahRiprendere Williams, manovra a basso rischio visto l'unico anno rimanente sul contratto, per una trade exception e i diritti di Tadja Dragicevic, scelta del secondo turno del draft 2008 e attualmente senza contratto? Grandissima mossa.

il nuovo ovestIn sintesi, sono molte le manovre di mercato da parte delle squadre di basso livello nel 2011-12 o in fase ascendente come i Jazz; molte franchigie che, nel giro di pochi giorni, hanno aumentato la profondità di un'intera conference. Benvenuti nella nuova era dell'Ovest.