Thunder, Brooks rinnova
"Questa è casa mia"

Scott Brooks ha sempre avuto la convinzione che sarebbe rimasto sulla panchina degli Oklahoma City Thunder, nonostante il suo contratto fosse scaduto pochi giorni prima delle Finali Nba. Nonostante le voci, peraltro categoricamente smentite dal general manager Sam Presti, su una sua possibile sostituzione con Jeff Van Gundy o con Phil Jackson, undici volte campione Nba, Brooks non ha mai perso la speranza di restare. "Sapevo che questa storia avrebbe avuto un lieto fine – ha spiegato il coach dei Thunder durante la conferenza stampa in cui ha annunciato pubblicamente la firma del nuovo contratto, siglato ieri -. Ho sempre sperato di avere l’opportunità di portare avanti questo progetto, è la situazione ideale per la mia carriera. Non riesco a immaginare un posto migliore dove vivere e allenare, per questo sono orgoglioso della responsabilità che mi è stata assegnata". Secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, Brooks avrebbe firmato un accordo quadriennale per una cifra superiore a 4 milioni di dollari a stagione, anche se i Thunder hanno preferito non rendere noti i termini dell’accordo.

Scott Brooks, nato il 31 luglio 1965. Reuters

motivatore — Da quando ha preso le redini di Oklahoma City nel novembre 2008, Brooks ha gradualmente trasformato i Thunder in una squadra da titolo. Quando l’attuale coach accettò l’incarico, Oklahoma City aveva vinto solo una delle prime 13 partite giocate dopo il trasferimento della franchigia da Seattle: Brooks non fece miracoli nell’immediato e i Thunder chiusero la regular season con un record di 23-59, ma fin dall’anno successivo Oklahoma City si qualificò per i playoff. Fu l’inizio di un’ascesa inesorabile, culminata nella stagione appena conclusa con la sconfitta nelle Finali Nba contro i Miami Heat dopo aver disputato nel 2010-11 le Finali della Western Conference contro i Dallas Mavericks. "A inizio stagione, Sam Presti è stato molto chiaro con me e mi ha spiegato che se non fossimo arrivati in finale non sarei stato confermato – ha ammesso tra il serio e il faceto Brooks -. Non posso negare di aver sentito una forte pressione sulle spalle". Il general manager dei Thunder ha comunque una grossa stima nei confronti del suo allenatore, che ringrazierà sempre per aver saputo affrontare nel modo migliore anche le situazioni più complicate. Brooks era un assistente durante l’ultima e difficilissima annata della franchigia a Seattle e accettò l’incarico di capoallenatore dopo il terribile inizio di stagione del 2008-09, con un record di 3-29. Fin dall’inizio della sua gestione, l’attuale coach degli Oklahoma City Thunder convinse i suoi giocatori che l’unico metodo per costruire una squadra vincente era quello di lavorare duramente anche nei momenti difficili e, dall’alto della sua esperienza di 11 anni come giocatore nella Nba, è riuscito a trasferire la sua mentalità a una squadra giovane e ricca di talento. "Credo nei giocatori. Credo nella possibilità di migliorare il loro rendimento, concentrandosi sui loro punti deboli ma allo stesso tempo esaltandone le qualità" – ha spiegato Brooks -. "In passato ho imparato molto dagli allenatori che cercavano di convincermi delle mie qualità, anche se magari non erano così evidenti. Per questo ho sempre cercato di fare lo stesso con i miei giocatori e spesso ho ottenuto da loro anche più di quanto erano in grado di darmi in quel momento".

durant — Dopo il trasferimento a Oklahoma City, i Thunder hanno scelto di ripartire da zero e il lavoro di Brooks si è rivelato ancora più fondamentale. "Scott ha offerto un grandissimo contributo a questa squadra. Senza di lui il nostro futuro sarebbe decisamente meno roseo – ha ammesso Presti -. È un elemento fondamentale del progetto, perché ha contribuito a portarlo avanti nel corso degli anni". Quando due anni fa Kevin Durant chiese il rinnovo del contratto, Presti lo accontentò nonostante il precedente contratto da rookie firmato dall’ala dei Thunder fosse valido ancora per una stagione; pertanto, è sorprendente che il general manager di Oklahoma City abbia tergiversato così a lungo prima di formulare un offerta al suo coach. "Se non ci fossimo qualificati per i playoff o se fossimo usciti al primo turno, avrei sicuramente incontrato Scott per discutere del suo contratto" – ha spiegato Presti -. "Per fortuna siamo arrivati in finale, dunque siamo stati ben felici di rimandare l’appuntamento". Dopo la sfida con i Miami Heat, i Thunder avevano solo una settimana di tempo per negoziare il nuovo accordo con Brooks. "A fine stagione siamo riusciti finalmente a concentrarci sul futuro del nostro allenatore. Non ci era rimasto molto tempo, è vero, ma queste situazioni molto spesso si trascinano a lungo per poi risolversi in poche ore – ha dichiarato il general manager di Oklahoma City -. D’altra parte ci sono molti aspetti da valutare prima di portare a termine una trattativa".

il roster — Dopo aver blindato Brooks, Presti può concentrarsi sulla definizione del roster. I veterani Derek Fisher, Nazr Mohammed e Royal Ivey sono unrestricted free agent, mentre il miglior sesto uomo dell’anno James Harden, il miglior stoppatore della Nba Serge Ibaka e il playmaker Eric Maynor attendono il prolungamento del contratto. "C’è molta carne al fuoco – ha ammesso Presti -. Scott e io abbiamo parlato a lungo della squadra e di ciò che andremo a migliorare, sia a livello tecnico che dirigenziale. Presto vedrò James e Serge per affrontare al meglio la loro situazione. Siamo tranquilli perché abbiamo molto tempo a disposizione da qui all’inizio della prossima stagione".