Dallas, il mercato della svolta
Subito un big o rifondazione

Dirk Nowitzki, 34 anni, un titolo con Dallas nel 2011. Reuters

È possibile vincere un titolo Nba e poi diventare irriconoscibili nel giro di due anni? I Mavs potranno ancora avere Dirk Nowitzki e Mark Cuban, ma non riuscendo a rilanciare il proprio ruolo di aspiranti al titolo ingaggiando Deron Williams o Dwight Howard dal mercato dei free agent, allora l'impensabile per i Mavericks si trasformerebbe in dura realtà: i Mavericks saranno costretti a rifondare il proprio roster. Questo perché, senza Williams e/o Howard non ci sarebbero altre possibilità di risolvere i problemi rapidamente e nessun'altra alternativa valida. Certamente niente che possa far rientrare i Mavericks nel novero delle grandi dell'Ovest insieme a Oklahoma City, San Antonio, i Lakers e anche i Clippers.

flessibilità per il 2013 — Detto questo, perché cercare di incerottare la squadra per poi uscire al primo turno dei playoff, sempre che riesca a qualificarsi? Perché non mantenere una certa flessibilità nel salary cap in modo da ricostruire la squadra durante l'estate 2013 (che porterà free agent di alto livello) sacrificando la prossima stagione in nome della pianificazione a lungo termine? Al momento in squadra di giocatori di livello c'è soltanto Nowitzki, e così sarà con Williams e Howard da un'altra parte: una Dallas composta da Dirk e dei signor nessuno. Non ci sono altre chiamate del draft (l'unico rookie è Jared Cunningham, scelta numero 24), free agent che facciano la differenza o giovani promettenti nel roster. In sintesi, non c'è nessun elemento che possa incutere timore nella stagione 2012-13 se non nei tifosi di Dallas.

dirk unica stella — Oltre a Dirk, alcuni giocatori sotto contratto sono: Vince Carter, con una team option in questa estate ma che è ormai in calo da 3 anni; Shawn Marion che ha anch'egli superato i suoi anni di grazia; Brendan Haywood, ultimo di una lunga serie di centri di poco talento di Dallas e Roddy Beaubois, guardia giovane ma di poca prospettiva. Il resto sono solo dei tappabuchi, tanto per usare un eufemismo. Kobe Bryant e Dirk Nowitzki sono le ultime due stelle dell'Ovest ad aver brindato alla vittoria, ma adesso si staranno seriamente chiedendo se trascorreranno gli ultimi anni delle loro carriere in squadre non in grado di lottare per il titolo. Ma almeno Bryant sa di poter contare su giocatori da All Star Game come Andrew Bynum e Pau Gasol, che potrebbero anche essere usati dalla squadra come pedina di scambio per arrivare a Howard. Inoltre Kobe è perfettamente al corrente del fatto che i Lakers sono comunque in grado di arrivare lontano nei playoff con delle buone rotazioni e se non ci saranno infortuni di rilievo.

nessuna pedina di scambio — Ma su cosa può contare Nowitzki? Avrà sicuramente bisogno di gambe e spalle forti per sorreggere tutto il peso della squadra, visto che i Mavericks non hanno nessuna pedina di scambio a parte scelte del draft (per quello che contano) e denaro. E, a pensarci bene, a parte Nowitzki non c'è niente che possa convincere un free agent ad accasarsi a Dallas. La bacheca dei trofei è spoglia e si potrebbe anche dire che anche con uno come Williams o Howard, ai Mavericks mancherebbero ancora uno o due giocatori di rilievo per cercare di far qualcosa di speciale nella prossima stagione. Col senno di poi, Nowitzki ha vinto l'anello al momento giusto, visto il combaciarsi di varie circostanze: il roster di Oklahoma City era troppo giovane, gli Spurs hanno avuto troppi infortuni e LeBron James non era ancora del tutto conscio delle proprie possibilità. Ovviamente i Mavericks hanno meritato il titolo, ma non si può certo dire che non siano stati aiutati dalla dea bendata.

Dwight Howard, 26 anni, centro degli Orlando Magic. Ap

i tagli per un big — Per rilanciarsi e aprire uno spazio di manovra verso il salary cap nel tentativo di assalto a Williams, cresciuto nei dintorni di Dallas, i Mavericks hanno tagliato pesantemente il monte stipendi dopo la festa per la vittoria del titolo, hanno smobilitato la squadra campione lasciando andar via Tyson Chandler, J.J. Barea e DeShawn Stevenson. Non dobbiamo però farci ingannare dagli eventi attuali, in quella occasione Dallas ha fatto la mossa giusta, un rischio calcolato da parte di una franchigia che fa un passo indietro per rilanciare al meglio la propria rincorsa, cosa che non succede molto spesso in Nba. Inoltre la squadra che nel 2011 ha vinto l'anello ha visto negli anni passati i vari Marion, Jason Terry e Jason Kidd faticare molto a rispettare le aspettative riposte in loro. Queste ex stelle diventate giocatori normali si sono aggrappate a Nowitzki e hanno dato il meglio al momento giusto.

anche nowitzki in calo — Anche Nowitzki stesso sta lottando per rimanere un giocatore di alto livello. Ha compiuto 34 anni e nella scorsa stagione ha fatto registrare la peggior media punti e percentuale al tiro dal suo secondo anno in Nba. Il tedesco dovrebbe comunque rimanere un buon giocatore nei suoi ultimi due anni di contratto, certo che se in quelle due stagioni dovesse essere ancora il migliore dei Mavericks, allora vorrà dire che qualcosa è andato storto, ovvero, Dallas non avrà fatto colpi nel mercato dei free agent o tramite scambi. Finché Cuban sarà il proprietario e Rick Carlisle il coach, i Mavericks resteranno una franchigia a misura di giocatore, ma da qui a due anni entreranno in una fase di transizione dalla quale o usciranno col botto o con le ossa rotte. Devono agire subito a partire da questa estate ingaggiando un giocatore franchigia, perché senza Deron Williams o Dwight Howard vorrebbe dire non sfruttare al meglio gli ultimi anni buoni di Dirk Nowitzki.