Nba, Miami riscrive la sua storia: 15 vittorie consecutive

Dwyane Wade scatenato a Minneapolis: Miami ride. Epa

Record per Miami, che per la prima volta nella sua storia raggiunge le 15 vittorie consecutive: succede a Minneapolis, con la firma di Wade in un finale acceso. New York perde Carmelo Anthony in avvio per un guaio al ginocchio ma da lì rinasce dal -22 per vincere a Cleveland. In volata Milwaukee continua la risalita col quarto successo consecutivo, griffato dal trio Ellis-Jennings-Redick all'overtime su Utah, mentre Orlando risorge per un giorno facendo il colpo a New Orleans. Facile successo di Portland su Charlotte.

Cleveland Cavaliers–New York Knicks 97-102
New York perde Carmelo Anthony per un infortunio al ginocchio e dà la svolta alla propria partita. Salvati dalla stoppata di Chandler sulla tripla del possibile overtime di Irving, i Knicks chiudono con la quarta vittoria nelle ultime cinque partite rimontando dal 52-30 del secondo quarto, quando il ginocchio sofferente da tempo e sottoposto un paio di giorni fa a risonanza magnetica (esiti negativi) costringe a tornare negli spogliatoi Melo, che nelle ultime cinque partite viaggiava a 31,6 punti di media: non rientrerà dopo un inizio da 6 punti, 1/5 al tiro e 3 perse in 14'. Vincitori in due delle tre gare senza di lui, non basta a Cleveland il rientro dall'iperestensione al ginocchio di Kyrie Irving con una serata da 22 punti in 36', anche se con qualche errore nel finale. Trascinata dal 10/14 di Speights ma senza i malati Waiters (22,8 punti negli ultimi quattro incontri) e Zeller, Cleveland incassa la rimonta Knicks ma con una giornata da 41/53 da due e il buon contributo della panchina arriva a giocarsela fino al punto a punto finale. Avanti 89-94 a 4' dalla fine sulla scia delle tre triple di Novak nel quarto periodo (4/7 alla fine), soprattutto per gli errori di Felton New York non segna per un paio di minuti, ma Cleveland non ne approfitta sbagliando quattro tiri su cinque nel frangente, con Irving, Ellington e Gee e la punisce Kidd con la tripla del 91-97 a 1'36"' dal termine (alla fine 3/5 per lui da oltre l'arco, anche 8 assist e 3 recuperi). Irving a 33" dalla fine ricuce con la penetrazione del 97-99, Cleveland difende anche bene ma poi concede due rimbalzi d'attacco di fila ai Knicks che, dopo la stoppata subita da Felton e il jumper sbagliato da Stoudemire, conquistano a rimbalzo d'attacco il terzo possesso di fila con Kidd, che dalla lunetta fa uno su due per il 97-100. E' qui che la tripla finale di Irving si infrange sulla manona di Chandler. New York, che ha ritrovato Camby assente dal 10 gennaio, ha pescato dalla panchina 70 dei suoi 102 punti.
CLEVELAND: Speights 23 (10/14, 3/4 tl), Irving 22, Thompson 14, Miles 11, Gee 10. Rimbalzi: Thompson e Speights 8. Assist: Walton 12.
NEW YORK: Stoudemire 22 (10/15, 2/2 tl), Smith 18, Novak 15, Kidd 12. Rimbalzi: Chandler 9. Assist: Felton 10.

Per Monta Ellis 37 punti. Epa

Milwaukee Bucks–Utah Jazz 109-108 dts
JJ Redick ha cambiato marcia a Milwaukee. Mai sotto i 14 punti da quando è arrivato ai Bucks, stavolta ne segna 8 al supplementare (erano stati solo 9 nei tempi regolamentari) per condurli al quarto successo di fila. Serve un overtime per superare Utah nonostante la super giornata di Monta Ellis, 34 punti (26,5 di media nelle ultime quattro gare) con 14/18 da due conditi anche da quattro recuperi, e di Brandon Jennings, che chiude con 3 recuperi, una valanga di 17 assist e 4/5 da tre nel 10/24 di squadra, tra cui la tripla che manda le squadre all'overtime. Ancora senza Jefferson per la distorsione alla caviglia, Utah ha per la seconda gara di fila un Kanter da massimo in carriera di 23 punti, dilagante sotto i tabelloni, che è il modo per tenere in partita i Jazz in una giornata di 40,4% al tiro: 7 rimbalzi d'attacco Favors, 6 appunto Kanter, 6 Millsap, 3 Hayward. Proprio Hayward si ferma a una giornata da 3/16, che risolleva di poco la giornata disastrosa da 0/15 al tiro dei tre esterni titolari Foye, Watson e Williams. Dopo il 96-98 di Kanter a 23"' dalla fine, Utah non ha la scaltrezza di punire uno dei pochi errori della partita di Ellis, perché dalla lunetta a 14" dal termine Millsap fa solo 1/2, esponendosi alla tripla del 99 pari di Jennings a 8" dalla conclusione. Sull'ultimo assalto ospite, Sanders stoppa il tiro della vittoria di Hayward (chiuderà con 6 stoppate e 16 rimbalzi) e la correzione di Kanter è imprecisa. E' al supplementare che si scatena Redick, segnando i primi 8 punti dei Bucks, con due triple, fino al 107-105 entrando nell'ultimo minuto. A confermare il divario è a 14" dalla fine un gran canestro di Ellis, che si alza in sospensione un passo dentro la linea da tre punti per il 109-106. Dall'altra parte Ilyasova stoppa Millsap, Utah ha due rimbalzi d'attacco ma dopo il timeout sia Foye sia ancora Millsap sbagliano la tripla del pari e il rimbalzo d'attacco di Kanter non serve a niente. Alla quarta sconfitta in cinque partite, i Jazz scivolano all'ottavo posto a Ovest, con due vittorie di vantaggio sui Lakers noni. Milwaukee invece sale a un solo successo di distanza dal settimo posto a Est dei Celtics.
MILWAUKEE: Ellis 34 (14/18, 1/3, 3/5 tl), Jennings 20, Redick 17. Rimbalzi: Sanders 16. Assist: Jennings 17.
UTAH: Favors 23 (11/20, 1/3 tl), Millsap 22, Burks 19, Kanter 18, Hayward e Carroll 13. Rimbalzi: Favors 15. Assist: Hayward 5.

New Orleans Hornets–Orlando Magic 102-105
Orlando fa il colpo a New Orleans. Decidono il gran finale di Afflalo, 11 punti negli ultimi 5'30", per rimontare un divario che a tre minuti e mezzo dalla fine era ancora di 9 lunghezze. Jameer Nelson, 15 punti e 7 assist al rientro dopo 6 gare per un infortunio al ginocchio, segna 11 punti nel 22-5 con cui i Magic rientrano dal -17 del terzo quarto, ed è fondamentale nel finale, quando costringe a tre errori negli ultimi 23" Greivis Vasquez, dopo che il play casalingo aveva segnato il canestro per far entrare i suoi comunque in vantaggio 100-99 nell'ultimo minuto. Era la risposta Hornets al parzialone con cui Orlando aveva saputo rientrare dal 97-88 della tripla di Anderson a 3'30" dalla fine con un break di 11-1 costruito su quattro errori di fila di New Orleans e completato dalla tripla del 98-99 a 1'20" dalla fine di Harrington (positivo, 10 punti con 2/3 da tre). Dopo il canestro di Vasquez, Afflalo segna 5 punti nell'ultimo minuto, aprendolo col giro e tiro a centro area contro Gordon che sul 100-101 fa mettere definitivamente la testa avanti ai Magic. Qui infatti Vasquez sbaglia una tripla, Afflalo dalla lunetta allunga sul +3, poi Vasquez sbaglia l'entrata e a 14" dal termine Anthony Davis chiude col rimbalzo d'attacco del 102-103 una partita interessante da 17 punti e 15 rimbalzi, tra normali luci (4 stoppate, 5 rimbalzi d'attacco) e ombre (5/9 ai liberi e 3 perse). Afflalo segna solo un libero, ma Tobias Harris prende il rimbalzo d'attacco e segna il libero del 102-105: da che è arrivato ai Magic ha 19 punti di media in cinque partite, stavolta chiude con 6/9 al tiro e una tripla. La tripla sulla sirena di Vasquez per la parità è fuori misura e New Orleans perde la sesta partita nelle ultime otto giocate. Orlando aveva perso 31 delle precedenti 35 partite.
NEW ORLEANS: Davis 17 (6/13, 5/9 tl), Vasquez 17 (5/10, 2/7, 1/1 tl), Gordon 17 (4/8, 3/6), Anderson 13. Rimbalzi: Davis 15. Assist: Vasquez 8.
ORLANDO: Afflalo 26 (9/15, 1/5, 5/6 tl), Nelson e Harris 15, Harkless 13, Harrington 10. Rimbalzi: Vucevic 11. Assist: Nelson 7.

Minnesota Timberwolves–Miami Heat 81-97
Miami conquista a Minneapolis la vittoria consecutiva numero 15, materializzando la striscia vincente più lunga nella storia della franchigia. Serve una partita da bad boys e gomiti appuntiti ai campioni per passare sul campo dei Wolves alla sconfitta numero 22 in 27 partite, ancora privi dell'intero frontcourt, con l'assenza di Pekovic (stiramento addominale) oltre a Love e Kirilenko. La partita svolta quando a 8' dalla fine un'entrata di Ray Allen è fermata da una spallata di JJ Barea, che da ex avversario in finale con la maglia di Dallas sente la partita molto e infatti la chiude con 1/11 al tiro. Gli viene fischiato un flagrant foul, che rivisto al video dagli arbitri viene considerato di tipo 2, il più grave, scatenando a fine partita le ire di Adelman per un episodio simile valutato diversamente due settimane fa per un contatto tra Jack e Stiemsma. Fatto sta che dal +6, sotto le urla della gente del Minnesota, Miami mette qui la faccia cattiva e infila il break di 17-5 chiuso ancora da Allen (9 punti in 6') con la tripla del 75-93 a 3' dalla fine. In un periodo di forma da 28,3 punti di media nelle ultime sei gare, è ancora una grande serata per Dwyane Wade, che chiude anche con 7 rimbalzi una partita dominante nell'attaccare il ferro dal palleggio o in post contro le guardie avversarie. Per lui però anche 12 palle perse (sulle ben 23 di squadra) in coppia con LeBron James, che era in dubbio per la distorsione al ginocchio sinistro riportata coi Knicks. Andando a sbattere contro il muro Heat in area (37,5% complessivo al tiro) e incapaci di conquistare viaggi in lunetta, i Wolves giocano di fatto in sette e, oltre alla giornataccia di Barea, fanno i conti con lo 0/4 da tre di Ridnour (5/25 di squadra), reggendosi fino a inizio quarto periodo sulla serata da 25 punti e 10 rimbalzi di Derrick Williams, sui 13 punti di Shved e su Rubio che cancella con 6 recuperi le 6 palle perse, aggiungendo anche il 6/11 al tiro agli 8 assist. Ora Miami, che ha chiuso con 33/53 da due, ha la possibilità di estendere ulteriormente la striscia vincente, attesa dalle partite contro Orlando e Philadelphia.
MINNESOTA: Williams 25 (9/19, 1/3, 4/4 tl), Rubio 14, Shved 13. Rimbalzi: Cunningham 11. Assist: Rubio 8.
MIAMI: Wade 32 (15/23, 2/3 tl), James 20, Allen 13, Bosh 11. Rimbalzi: James 10. Assist: Wade 10.

Che battaglia sotto canestro. Ap

Portland Trail Blazers–Charlotte Bobcats 122-105
Senza mai piazzare il colpo del k.o. ma cavalcando la grande giornata offensiva resa possibile anche dai limiti difensivi dei Bobcats, Portland risale con la terza vittoria nelle ultime quattro partite a tre successi e mezzo di distanza dai Jazz ottavi a Ovest, che occupano l'ultimo posto playoff. Charlotte sta al gioco di una partita fatta solo dagli attacchi, frenata soprattutto dal 5/20 del suo leader Kemba Walker in flessione, tra cui 0/4 da tre in una giornata da 1/10 di squadra da oltre l'arco. A certi ritmi Portland è in grado di mandare sette giocatori in doppia cifra perché ai soliti noti del quintetto da qualche gara riesce ad aggiungere il contributo dalla panchina di Leonard e Maynor. Nasce così la miglior prestazione stagionale dei Blazers per punti segnati alla fine dei regolamentari, per punti segnati a metà gara (68) e per percentuale di tiro, col 49/82 finale figlio del 63,8% da due e del 12/24 da tre concessi dagli allegri Bobcats, alla sconfitta numero 42 nelle ultime 48 partite. Portland scappa 59-46 con un 10-3 di parziale a metà di secondo quarto, toccando anche il +15 prima del riposo, ma a 4'20" dalla fine della partita non ha ancora piazzato la fuga per dilagare su Charlotte. Aldridge segna 12 punti in questi ultimi 4' permettendo di chiudere a +17 ai Blazers comunque mai in affanno, perché sotto la solita regia di Lillard arriva la giornata da 8/11 di Batum, che chiude con 4 triple come Matthews, oltre alla solita quantità in area di Hickson. I Bobcats si godono la buona prestazione del rookie Kidd-Gilchrist con 9/11 al tiro e 10 rimbalzi, di cui 5 in attacco, come Biyombo, sui ben 21 di squadra per restare in gara nonostante le brutte percentuali, grazie anche al contributo degli esterni dalla panchina: 8/11 di Sessions, 6/12 di Gordon.
PORTLAND: Aldridge 23 (8/16, 7/9 tl), Lillard e Batum 20, Leonard e Hickson 15, Matthews 14, Maynor 10. Rimbalzi: Aldridge 14. Assist: Lillard 7.
CHARLOTTE: Sessions 18 (8/10, 0/1, 2/3 tl), Kidd-Gilchrist 17, Walker 15, Henderson e Gordon 14. Rimbalzi: Kidd-Gilchrist 10. Assist: Walker 11.