Chicago Bulls-Brooklyn Nets 92-95

Passa Brooklyn, sarà gara 7. I Bulls falliscono il match point casalingo allo United Center, perdendo 92-95 una partita densa di emozioni. L’ennesima di questa serie. E’ però difficile rimproverare più di tanto alla squadra di Thibodeau, costretta a fare a meno di Deng e Hinrich, e con Robinson e Gibson debilitati dall’influenza. Acciaccati e rimaneggiati, i Tori se la sono comunque giocata, spinti da un grande Marco Belinelli (22 punti in 46’). Alla fine, però, ha avuto però la meglio la freschezza dei Nets, arrivati nel finale con più ossigeno. Sia nei muscoli che nel cervello.

Gerald Wallace, 30 anni, e Marco Belinelli, 27 anni. Usa Today

NERVI — Per i Bulls doveva essere la partita da vincere. Con al rotazione ridotta sostanzialmente a sei uomini, è invece stata una battaglia contro la logica e la stanchezza. Nervi e spirito di squadra sono bastati a stare in partita fino all’ultimo secondo, ma non a piazzare la zampata decisiva. Dopo una inseguimento infinito, Belinelli ha avuto il tiro del pareggio, quasi sulla sirena: piedi dritti, spazio sufficiente, mattonella giusta. Circostanze perfette per un altro miracolo, ma questa volta il pallone è finito lungo. “Ho tirato forse troppo un fretta, ma tutto sommato non era un tiro malvagissimo” dirà Marco dopo la partita, comprensibilmente a pezzi. Due minuti prima, Nate Robinson aveva avuto due volte il possesso per impattare, sprecandolo però con due penetrazioni scellerate. Ma è inutile fare prediche, visto che erano stati proprio le sue iniziative all’arma bianca tenere in piedi i Chicago nella serie.

DUE VOLTI — E’ stata una partita a due volti: ingannevolmente frizzante nel primo tempo, sporca e battagliera nel secondo. Come, del resto, era giusto che fosse. I Nets hanno sempre condotto, trovando protagonisti diversi a seconda del momento. Super Johnson e Williams nel primo tempo, decisivi Watson e Blatche nella ripresa. Il secondo, in particolare, è stato decisivo nel finale, quando ha ottimamente sostituito Evans, regalando una dimensione offensiva che ai Nets era mancata completamente in precedenza. Un suo tiro di tabellone e 3 liberi a segno nell’ultimo minuto hanno tenuto a distanza di sicurezza Chicago, consentendo agli ospiti di non mollare mai il vantaggio.

SUPER BELi — Tiro sbagliato a parte, è stata una grande serata per Marco Belinelli, passato da essere quasi fuori dalle rotazioni a giocare 46’ e prendersi 21 tiri, più di tutti i compagni. Il suo inizio ci porta indietro di qualche mese, quando partiva regolarmente in quintetto ed era diventato, di fatto, la prima opzione offensiva dei Bulls. Non servono le cifre, basta osservare il linguaggio del corpo: Beli guarda il canestro, penetra, scarica, chiama la palla a tutti i compagni battendo le mani. E’ la versione di Marco più coinvolta e partecipe, aiutata dalla certezza, questa sera granitica, di non finire in panchina al primo errore. Sono 8 punti dopo il primo quarto, 14 alla pausa, con il condimento di 6 assist. 22 alla fine, compresi i canestri che hanno tenuto a galla i Bulls nel finale. “Abbiamo speso moltissimo, ma abbiamo anche sbagliato moltissimo. C’è gara 7, dobbiamo andare e vincerla” è il suo commento finale.

COPERTA CORTA — Con le rotazioni azzerate, i Bulls hanno annaspato in difesa per tutto il primo tempo, pagando la coperta corta delle rotazioni. Soprattutto su Deron Williams, a cui non sembra vero di potersi godere un’altra serata di dominio fisico su Robinson, senza l’inquietante presenza di Kirk Hinrich a minacciargli il palleggio. Nel primo tempo l’ex Utah distribuisce gioco e assist, guidando un attacco che sembra girare alla perfezione: 60 punti, 56% dal campo, solo 2 perse. E’ quasi un miracolo che alla pausa i Bulls siano ancora in partita. Soprattutto se si pensa che è proprio l’attacco, solitamente farraginoso, a tenerli a galla. Poi la musica cambierà radicalmente. Percentuali che si dimezzano, contatti che si moltiplicano. E l’ennesimo finale in volata allo United Center. Questa volta con un finale diverso.

Chicago: Belinelli 22 (5/12 dq 2, 3/9 da 3, 3/3 ai liberi, 5 rimbalzi, 7 assist, 1 recupero, 2 perse in 46’), Robinson 18, Butler 17. Rimbalzi: Noah 15, Butler 13. Assist: Belinelli 7, Butler 6.
Brooklyn: Johnson, Lopez e Williams 17. Rimbalzi: Evans 15, Blatche 7. Assist: Williams 11.