Basket Nba. Monte Morris, il segreto di Denver. Da Flint alla vetta dell’Ovest
Da Flint, Michigan, fino alla cima della Western Conference, la via non ¨¨ certo delle pi¨´ semplici. Cresciuto a pane e basket, “salvato” dalla madre dalle pericolose strade della sua citt¨¤ d’origine, Monte Morris ¨¨ diventato uno degli ingranaggi fondamentali nel motore dei sorprendenti Denver Nuggets.
FLINT
¡ªCrescere con il basket nel biberon, a Flint, ¨¨ stata una fortuna. “Mia madre allenava la squadra dell’high school- afferma Morris-.Faceva di tutto per tenermi lontano dai guai. Era sola, non ho mai conosciuto mio padre. E da dove vengo io erano tanti. Per questo mi ha messo il pallone in mano sin gi¨¤ a 4 anni, assieme a qualche raccomandazione su chi quartiere frequentare e chi evitare nel mio quartiere”. Monte era il piccolo bravo ragazzo della zona, non attratto dalla vita di strada: “Sono dovuto crescere in fretta, soprattutto per capire le situazioni nelle quali mi trovavo. Flint non ¨¨ un posto normale, non sempre si pu¨° possibile uscire e andare a giocare liberamente. C’¨¨ molta violenza. E bisogna essere in grado di leggere il contesto”. Sin da piccolo Monte ha avuto la fortuna di poter condividere l’amore per il basket con un amico chiamato Kyle Kuzma, compagno d’avventura dalle scuole elementari fino al Barclays Center, nella notte del Draft 2017. Quando entrambi i prodotti di Flint hanno fatto il loro ingresso in Nba.
DIFFICOLTA’
¡ªUna volta arrivati nella Lega, i due prendono strade differenti. Quella di Morris ¨¨ tutta in salita. Dopo aver fatto innamorare di s¨¦ grazie ai 4 anni passati a Iowa State, dove ¨¨ diventato uno dei migliori passatori e ladri di palloni nella storia dei Cyclones, Monte finisce ai piani bassissimi del Draft: chiamata numero 51 dei Nuggets. Mentre Kuzma si prende le luci di Los Angeles, surclassando l’attesissimo Lonzo Ball e diventando il miglior rookie del 2017/2018 di casa Lakers, il neo arrivato a Denver fatica a trovare spazio. La sua stagione da matricola ¨¨ disastrosa: solo 3 partite, con 8.3 di minuti di media a 3.3 punti. Il resto del tempo lo passa coi Rio Grande Valley Vipers, l’affiliata in G-League degli Houston Rockets, nel totale anonimato. L’occasione per far drizzare le antenne a coach Michael Malone arriva durante la scorsa Summer League di Las Vegas, chiusa con 17.5 punti e 6.3 assist di media in 4 partite. Le porte dei Nuggets gli si aprono, assieme alle pagine del suo nuovo contratto: 4.8 milioni di dollari per 3 anni.
RIVELAZIONE
¡ªDopo i soli 25 minuti totali passati sul parquet da matricola, Morris in questo 2018/2019 si ¨¨ ritrovato faccia a faccia con il suo vero primo anno in Nba, dando da subito un importante contributo a dei Nuggets colpiti al cuore dagli infortuni. I suoi 10 punti, impreziositi da 4.1 assist e appena 0.7 palle perse in 25’ di media a partita sono una delle ragioni della sorprendente prima parte di stagione di Denver, che ora ha un’arma in pi¨´ per continuare l’assalto alla Western Conference.
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