Italia-Brasile, in programma stasera dalle 20.30 a Ginevra - dove gli azzurri scenderanno in campo con il lutto al braccio per ricordare Pietro Mennea - sarà un’amichevole solo sulla carta. Perché entrambe le squadre sono in cerca di certezze, perché si affrontano due nazioni che mettono sul campo nove titoli mondiali, perché sono le prove generale della Confederations Cup del prossimo giugno (scontro diretto il 22 a Salvador Bahia) e più ancora in prospettiva Mondiale 2014, che si giocherà appunto a casa della Seleçao. Claudio Marchisio perderà l'opportunità di giocarla: ha la febbre, al suo posto gioca Montolivo.

ALLERGIA AMICHEVOLI — E’ un’amichevole solo sulla carta, ed è un bene per l’Italia di Prandelli. Allergica alle amichevoli, di recente. Nel 2012 ne ha giocate 4: tutte perse. Con Usa, Russia, Inghilterra e Francia. Qualcuna in maniera rovinosa - a Zurigo con i russi la Nazionale toppò proprio la partita -, qualcuna, a Berna con la squadra di Hodgson e a Parma contro quella di Deschamps, nonostante prestazioni con più luci che ombre. Il 2013 è iniziato meglio, sul piano dei risultati in amichevole: ad Amsterdam l’Italia ha pareggiato contro i vicecampioni del mondo dell’Olanda, ma non ha certo fatto un partitone, tutt’altro, evitando la sconfitta solo nel recupero, con un gol di Verratti. E’ curiosa la disparità tra i risultati dell’Italia prandelliana (3 successi e un pari nelle qualificazioni a Brasile 2014, e alle spalle un Europeo giocato alla grande e perso solo in finale, seppure rovinosamente, contro la Spagna pigliatutto) in amichevole rispetto alle gare che contano. Ma stasera, appunto, per fortuna conterà. Per il prestigio, anzitutto. E non è un caso che il c.t. schieri una formazione che somiglia a quella titolare, limitando al minimo gli esperimenti, nonostante martedì prossimo l’Italia torni poi in campo a Malta, per una gara, quella sì, che vale tre punti validi per le qualificazioni al Mondiale. Difesa a 4, centrocampo a rombo, la certezza, quello dai piedi buoni. Per continuare a sperimentare il 4-3-3, progetto in divenire, ci sarà tempo, magari a gara in corso. E poi più in là, nel tempo. Giocano Pirlo, De Rossi, Montolivo, i soliti noti. E Balotelli davanti. Le uniche novità sono De Sciglio e Giaccherini. Per il milanista sarà l’esordio, in una "partitina". Roba da predestinato. Ma del resto come terzino sinistro mancano alternative: Criscito è infortunato, Balzaretti lontano dalla migliore condizione, Santon convocato dall’Under (e comunque indisponibile), Chiellini il tuttofare tornato a casa per gli acciacchi alle caviglie. E poi il giovane milanista, che pure forse è più a suo agio sull’altra corsia, quella destra, ha già dimostrato di essere più di una scommessa. Giaccherini è tornato d’attualità con la rete decisiva per la Juve al Catania in campionato. In bianconero gioca pochino, ma Prandelli non lo ha mai dimenticato. Del resto lo fece esordire in un’altra "partitina", quella del debutto azzurro all’Europeo di Polonia-Ucraina, contro i campioni di tutto della Spagna, a Danzica.

BRASILE DA DECIFRARE — Il Brasile l’Italia non lo batte dal 1982, dal successo al Mondiale di Spagna che ci aprì le porte verso il trionfo finale. Da allora 5 tentativi andati a vuoto: 4 sconfitte (dolorosissima quella maturata solo ai rigori nella finale Mondiale del 1994, negli Usa), e un pari. Pesanti le sconfitte recenti, con Lippi in panchina: patite in amichevole a Londra nel 2009 (finì 2-0 per i verdeoro) e poi a Pretoria nella Confederations Cup sudafricana (finì 3-0). Pesanti perché le batoste numeriche furono specchio fedele della differenza di caratura tra le due squadre. Ma l’Italia da allora è cresciuta tanto, e questo Brasile non è uno spauracchio. Nel ranking Fifa è al 18° posto, per dire l’Italia è quinta. Non dovendo giocare le qualificazioni al Mondiale, spiegava Julio Cesar ieri, fatica a trovare continuità ed un’identità. Per questo le amichevoli per la Seleçao contano parecchio. Scolari schiererà il solito Brasile d’attacco comunque, alla faccia della paura, con in campo tutti assieme Neymar, Hulk, Fred e Oscar. Più probabilmente Hernanes da regista. Chissà che non abbia esagerato.

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