La Giovane Italia è servita. Prandelli l’ha plasmata a Coverciano con le convocazioni, prima, e gli allenamenti poi. Stasera dalle 21 allo Stade de Suisse di Berna, la sperimenterà contro un avversario di rango, l’Inghilterra, in un’amichevole rivincita del quarto dell’Europeo giocato a Kiev e vinto ai rigori dagli azzurri.

La Giovane Italia durante una seduta di allenamento. Ansa

ITALIA DI PROMESSE — Dunque nella capitale della Svizzera, stasera, scenderanno in campo, da titolari in attacco, Destro ed El Shaarawy. Quaranta anni in due: ventuno il nuovo attaccante della Roma, diciannove l’avanti del Milan. Le novità, complici le defezioni del blocco Juventus (fuori dai giochi per le fatiche di Supercoppa, così come i giocatori del Napoli), e i vari infortunati (Balotelli su tutti, ma pure Montolivo) sono addirittura 12: tanti sono gli azzurri, tra i 22 convocati, senza alcuna presenza in Nazionale, finora. Ci saranno parecchi debutti stasera: oltre a quelli dal 1’ dei due attaccanti, di sicuro quello di Verratti, che studia da vice Pirlo, probabili poi quelli di Peluso e Schelotto. E ci sperano Poli, Gabbiadini, De Sciglio, Acerbi, Consigli (o Perin) e Fabbrini. Il comune denominatore? A parte Peluso, che con 28 anni sembra un veterano, gli altri ne hanno dai 25 in giù.

ricambi — Insomma, Prandelli ha ribaltato la congiuntura di calendario (di Supercoppa e di preparazione atletica approssimativa) sfavorevole, sfruttandola piuttosto per fare il punto sullo stato di salute del pallone azzurro, inteso come nuove leve. Un modo anzitutto per affrontare con entusiasmo un impegno, altrimenti scomodo, come collocazione di Ferragosto, e che invece così per tanti azzurri si trasforma in sogno diventato realtà. Un modo poi per capire chi potrà far comodo al c.t. per integrare il suo gruppo, svecchiandolo, in chiave qualificazioni (imminenti, a settembre Bulgaria e Malta) a Brasile 2014, il prossimo Mondiale.

ATTACCO — La curiosità maggiore riguarda l’attacco. Perché Destro e il Faraone giocano dall’inizio, intanto. E soprattutto perché l’attacco azzurro è tutto da costruire, in prospettiva. Rispetto a Polonia-Ucraina, non ci sarà più Di Natale, per motivi anagrafici, e Cassano stavolta è rimasto a casa, e non per problemi fisici. Insomma, a parte Balotelli, perno del futuro, e che comunque, numeri alla mano, per problemi/stop assortiti (stavolta una congiuntivite) non è stato finora il ritratto della continuità (le presenze in Nazionale sono solo 14) il reparto offensivo è tutto da inventare, con al massimo Giovinco candidato autorevole per una maglia, specie se il 4-3-3 si dimostrerà non soltanto un episodio estivo. E allora Destro ed El Shaarawy si giocano ben più di un gavettone di Ferragosto agli inglesi. A Berna ci sono in gioco schegge di futuro azzurro.