Pablo Osvaldo, 26 anni, attaccante della Roma e della Nazionale. Ap

Fuori dall'Euro, in corsa per il Brasile. L'Italia riprende quota e decolla con Osvaldo, probabilissimo titolare (con Giovinco) nella ripartenza azzurra: "Se mi toccherà sarò felice e darò il massimo, mi auguro sia così ma sono già contento di esserci". Niente esibizioni in giro per l'Europa, Osvaldo punta al mondo: "Prandelli ha dimostrato stima nei miei confronti, anche se non sono andato all'Europeo. Le ultime giornate dell'anno scorso non ero al meglio, quindi giusto così. Ma la Nazionale è sempre stata nei miei pensieri". Ora riparte la corsa, con Giovinco al fianco: "Con Seba ci conosciamo, è facile giocare con lui, come con Totti. Insieme possiamo far bene. Voglio dimostrare che sono al'altezza della Nazionale. Leader? No, ci sono dei campioni da cui dobbiamo solo prendere esempio. Futuro in coppia con Balotelli? Perché no?".

crescita — C'è poi un aspetto personale, decisivo per l'immediato rientro nel giro: "Zeman aiuta tantissimo gli attaccanti e lavorare con lui è un aspetto importante. Poi sono cambiato caratterialmente, ho imparato dagli sbagli. Anche se so di dover migliorare ancora per un ulteriore salto di qualità. Se faccio un bilancio fin qui della mia carriera, dico che potevo essere più avanti. A Firenze, con Prandelli, ho avuto la mia occasione ma non ero ancora maturo e davanti avevo Mutu, Gilardino, Vieri, Pazzini ma comunque ho trovato spazio". Un punto su cui lavorare può esser questo: "Non mi voglio giustificare ma a volte certe mie reazioni in campo sono da capire. Con alcuni arbitri c'è dialogo e capiscono, altri sono più nervosi di noi. L'errore comunque è sempre mio e devo lavorarci su, dovrò cambiare atteggiamento, non sono cattivo. Per quello che è successo domenica le immagini parlano da sole, non entro in polemiche, se no peggio per me".

scudetto — Tra le fortune di Osvaldo non c'è solo Zeman; ecco da chi arriva l'altro assist al ritorno azzurro: "Totti è prima di tutto un grande uomo, come giocatore che altro dobbiamo dire? E' il più forte con cui abbia mai giocato, vede cose che noi comuni mortali non immaginiamo. Giocare con lui al fianco è più semplice". Parentesi sulla Roma: "Scudetto? E'ancora presto, la prima è andata così cosi, poi abbiamo fatto benissimo con l'Inter. Ma per certi obiettivi aspettiamo a parlare, le prime dieci giornate potranno essere indicative". Altri temi, dal mercato suo a quello di Del Piero: "Ho sempre detto che a Roma sto bene, la società non ha mai avuto intenzione di vendermi e io non ho mai pensato di andarmene. Sono contento sia andata così, anche se fa piacere essere accostati a grandi club. Del Piero? Un po' dispiace che lasci l'Italia, è un grandissimo, ha sempre vestito la stessa maglia. E poi per me il calcio italiano è ogni anno più bello, io mi diverto sempre di più".

parla maggio — "Della Bulgaria non sappiamo ancora niente - ha ammesso Maggio -. In questi pochissimi giorni stiamo cercando di trovare soluzioni giuste per noi e non ci siamo ancora concentrati sulla sfida contro la Bulgaria. Il mister sta provando diverse soluzioni, ma se andremo a giocare con una difesa a tre, per me si tratterebbe di essere impiegato in un ruolo che interpreto da diversi anni e che mi si addice molto. Il Napoli? Non abbiamo mai parlato di scudetto però può essere che quest'anno si possa dar fastidio alle grandi. Il duello con la Juventus esiste da diversi anni. Ci sono tanti giocatori qui in Nazionale della Juve ma io non mi sento un infiltrato solo perchè vengo dal Napoli".