IL CASO
Batterie auto elettriche a fuoco, la Corea impone trasparenza
La mancanza di un obbligo, interpretata negli anni con tanta leggerezza e vissuta ora dall¡¯opinione pubblica quasi come uno scandalo. Ad oggi, per i costruttori automobilistici manca il vincolo tecnico di indicare il nome del produttore delle batterie utilizzate per le loro auto elettriche, da abbinare alle informazioni sul lotto di produzione degli accumulatori e sulla tecnica di realizzazione delle singole celle che li compongono. Indicazioni ritenute finalmente cruciali dal governo di Seul, dopo l¡¯incendio scaturito da una vettura Mercedes Eqe?in un parcheggio sotterraneo della citt¨¤ coreana di Incheon il 1¡ã agosto, che ha causato la distruzione di un numero di veicoli superiore a 100 e lo sgombero di oltre 200 famiglie di residenti nel condominio sovrastante. In un vertice ministeriale, il governo della Corea del Sud ha imposto a tutti i costruttori di rivelare ¡°volontariamente¡± le caratteristiche delle batterie di ogni auto elettrica commercializzata nel Paese orientale. Una mossa semplicemente senza precedenti, che soprattutto inizia a considerare la trasparenza sugli accumulatori e sulle loro caratteristiche di fabbricazione come elemento determinante nel nuovo mercato delle vetture a zero emissioni. Il clamore sollevato nell¡¯opinione pubblica dall¡¯incendio di Incheon ha portato quindi il governo di Seul ad intaccare in modo anche clamoroso l¡¯autonomia industriale di cui le case automobilistiche hanno fatto uso finora, a livello locale esattamente come mondiale. Sullo sfondo, anche la guerra commerciale tra i produttori di batterie sud coreani e quelli cinesi, leader a livello globale.
Un caldo invito
¡ª ?Alla richiesta del governo di Seul hanno risposto immediatamente i marchi del gruppo Hyundai-Kia, ma anche Bmw, Renault, Polestar, Porsche, Jaguar-Land Rover e Stellantis, seguiti da Tesla, General Motors e Volkswagen in una iniziativa che per la prima volta rende pubbliche le strategie di fornitura dei singoli produttori. Quello che ¨¨ destinato ad aprirsi al grande pubblico ¨¨ uno scenario piuttosto ampio di collaborazioni intrecciate, anche intricate, che si riflettono direttamente su quella che ¨¨ la classifica dei primi dieci produttori di batterie per auto elettriche, stando agli ultimi dati disponibili relativi all¡¯intero 2023. Leader indiscussa per il quinto anno la cinese Catl, seguita dalla coreana LG Energy Solution e dalla Byd di Shenzhen. In quarta posizione c¡¯¨¨ la giapponese Panasonic, tallonata dalla SK Innovation?e da Samsung SDI, entrambe sud coreane. Dominio cinese infine dalla settima alla decima piazza, con China Aviation, Guoxuan, Sunwoda e infine la Farasis Energy, proprio il produttore che ha realizzato la batteria della Mercedes Eqe incendiatasi a Incheon. Con questi dieci nomi in campo il governo di Seul rischia di aprire una partita del tutto nuova a livello automobilistico, con una logica di forniture tra produttori di batterie e automobili guidate finora dal controllo del mercato in base a soluzioni razionali sul piano industriale, ma non necessariamente ovvie. In termini di sicurezza ¨¨ meglio affidarsi a batterie con celle a sacchetto, prismatiche o a lama? Questo ad esempio ¨¨ solo uno dei dubbi che attraversano un settore che lo stesso istituto South Korea's Sne Research prevede vicino all¡¯ennesimo scossone. Nella prima met¨¤ del 2024 i produttori cinesi hanno fornito oltre il 90% delle batterie LFP litio-ferro fosfato, le pi¨´ economiche e destinate a vetture destinate al grande pubblico. Un'accelerazione che, non solo da Seul, richiede evidentemente trasparenza.
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