L¡¯ex campione del mondo 500 ripercorre la carriera e l¡¯attuale ruolo di responsabile sicurezza MotoGP: ¡°Io compassato? Per distinguermi dai miei amici matti Lucchinelli e Rossi. Se avessi un team vorrei Marquez. Rimettere la ghiaia per far andare pi¨´ piano i piloti? Una follia¡±
¡°La moto non la devo spezzare, la devo solo guidare!¡±: Franco Uncini ricorda bene il titolone che la Gazzetta dello Sport gli dedic¨° nel 1981, quando correva voce che Suzuki non si decidesse ad affidargli una moto perch¨¦ fisicamente troppo esile. ¡°Il paragone era stato fatto in quel caso con Virginio Ferrari, che era super allenato e aveva mezzo motorhome adibito a palestra. Io risposi con questa battuta e voi ne faceste una apertura di pagina¡±.
In effetti, per¨°, era inspiegabile perch¨¦ Suzuki ti facesse aspettare cos¨¬ tanto un mezzo ufficiale...
¡°Con il nostro team casalingo, dove Mario Ciamberlini era il meccanico e mio fratello Henry il team manager, portai la Suzuki nel 1979 al quinto posto nel Mondiale 500 e nel 1980 addirittura al quarto con due podi, in entrambi i casi migliore privato della stagione. Nel 1981 Suzuki mi aiut¨° solo... a met¨¤, dandomi una moto che Wil Hartog aveva rifiutato: a ragione, perch¨¦ andava davvero male. Non a caso, quell¡¯anno chiusi il Mondiale solo tredicesimo, e di conseguenza per regolamento la stagione dopo, quella in cui avrei vinto il titolo, dovevo avere sulla carenatura il numero 13. A volte, per¨°, gli organizzatori si rifiutavano di assegnarlo per ragioni scaramantiche, cos¨¬ certe gare le disputai con il 14 o il 10, ma a malincuore, perch¨¦ a me piaceva¡±.
Nel 1982 entra nel team ufficiale di Roberto Gallina e stravince il campionato. Si aspettava un simile dominio?
¡°Con la Suzuki di quella stagione mi trovai benissimo, sembrava cucita addosso a me. Il mio punto di forza era sempre stata l¡¯entrata in curva, e quella moto aveva un avantreno straordinario, che trasmetteva tanta fiducia. Non a caso, vinsi il titolo con cinque gare di anticipo¡±.
Nel 1983 il gravissimo incidente ad Assen. Cosa ricorda di quella stagione?
¡°Purtroppo, la Yamaha durante l¡¯inverno ci aveva strappato il nostro bravissimo pilota collaudatore, che si chiamava... Kawasaki. La figura del collaudatore era importantissima per come i giapponesi realizzavano le moto allora: il nuovo progetto veniva discusso, approvato e poi andava al collaudatore che diceva se era promettente o meno e, nel primo caso, i tecnici lo sviluppavano seguendo solo il suo giudizio. La nuova moto introduceva importanti innovazioni, come il telaio a tubi quadri e il propulsore con power valve, ma non riusc¨¬ bene. Il motore, in particolare, aveva acquisito un comportamento da vecchio turbo benzina, prima vuoto, e poi un sacco di cavalli tutti assieme. Fu proprio questa caratteristica a farmi volare in un ennesimo high side ad Assen. Sfortunatamente, venni investito da Wayne Gardner, che ebbe la cattiva idea di debuttare proprio in quella gara¡±.
Dopo due altre stagioni annunci¨° il ritiro, nonostante avesse solo 30 anni. Fu una conseguenza dell¡¯incidente?
¡°No, al rientro mi sentivo in forma, tanto che chiusi la prima gara al quarto posto. Quando ero adolescente, pensavo che a 30 anni si diventasse vecchi, opinione che, ovviamente, oggi mi fa sorridere. Per¨° questa idea, assieme al fatto che Suzuki era in crisi e non trovavo una moto competitiva, mi spinse al ritiro. Devo dire la verit¨¤, dopo qualche anno mi pentii della mia scelta, ma ormai era andata cos¨¬¡±.
Lei ha corso contro piloti leggendari: per esempio, Roberts, com¡¯era?
¡°King Kenny! Nonostante fosse un mio rivale per eccellenza, tra noi c¡¯era grande amicizia, eravamo molto affiatati. Una volta venne a Recanati a trovarmi con il suo motorhome di 12 metri, ma fu indirizzato verso una strada troppo stretta, dove lasci¨° la fiancata e ruppe la scocca! ? stato spesso ospite a casa mia, un grande personaggio cui sono molto affezionato¡±.
Barry Sheene?
¡°Bellissima persona, divertente, spiritosa. Lui fu il primo ad avere l¡¯elicottero privato, dopo Donington accompagn¨° me e mia moglie nella sua bellissima tenuta¡±.
Mamola?
¡°Ero meno in confidenza, ma faceva ugualmente parte di questo gruppo. Il Motomondiale allora era chiamato Continental Circus, ed eravamo veramente come un circo che si spostava tutto assieme. I piloti di oggi hanno la giornata piena di eventi, impegni promozionali, conferenze: noi dopo mezz¡¯ora di brief con i tecnici eravamo liberi, e stavamo spesso assieme, anche con Lucchinelli, Ferrari. Eravamo tutti amici¡±.
Con Lucchinelli, Graziano Rossi e Virginio Ferrari eravate i quattro moschettieri italiani nel Motomondiale. Rossi e Lucky apparivano come cavalli pazzi, lei e Virginio pi¨´ ¡°normali¡±: corrisponde al vero?
¡°Battere quei due in termini di eccentricit¨¤ era impossibile. Mi ¨¨ venuto naturale diventarne un po¡¯ l¡¯antagonista dal punto di vista caratteriale, immedesimandomi nella persona equilibrata, precisa, attenta a tutto. Ma in realt¨¤ non sono cos¨¬ serioso, mi piace scherzare, giocare, fare le battute. Diciamo che, arrivando dopo di loro, ho voluto dare una immagine di me alternativa¡±.
Oggi ¨¨ responsabile della sicurezza per conto della Federazione sui circuiti del Motomondiale: come ¨¨ nato questo impegno?
¡°? una dedizione che nasce da lontano, perch¨¦ gi¨¤ quando correvo noi piloti iniziavamo a preoccuparci della sicurezza. I colleghi nel 1979 proposero me come loro rappresentante presso gli organizzatori, con cui andavo a discutere delle protezioni, dell¡¯asfalto, di ogni argomento utile a diminuire il pericolo. A tale proposito cito un aneddoto curioso: nel 1982, quando divenni ufficiale Suzuki, non avevo pi¨´ tempo per seguire con scrupolo questo impegno gravoso. Cos¨¬, mi si present¨° un ragazzo che si rese disponibile per aiutarmi. Mi piacque, lo assunsi e tutti noi piloti ci tassammo per pagargli uno stipendio. Questo giovane era Mike Trimby, che oggi ¨¨ diventato presidente dell¡¯Irta, l¡¯associazione dei Team del Motomondiale¡±.
Oggi si sente dire che bisognerebbe reintrodurre a bordo pista ghiaia e erba in luogo dell¡¯asfalto, per rendere le gare pi¨´ selettive: che ne pensa?
¡°Il problema ¨¨ che quando succede qualcosa tutti hanno da dire la loro opinione. Abbiamo introdotto l¡¯asfalto verde per limitare le cadute, con delle penalizzazioni severe. Se ci fosse la ghiaia, alcuni resterebbero in piedi, ma altri cadrebbero facendosi male. A questo punto, reintroduciamo anche il guard rail, cos¨¬ siamo sicuri che tutti lo evitano. Ma il giorno in cui qualcuno non riesce a schivarlo, ci lascia le penne¡±.
Gli investimenti successivi a una caduta si possono in qualche maniera limitare?
¡°Ho direttamente partecipato a tutti gli step verso la sicurezza di questi anni. Sono stati fatti enormi passi avanti su tutti i fronti, cerchiamo sempre nuovi accorgimenti e non abbassiamo mai la guardia, per¨° questo ¨¨ un tipo di incidente che non riusciamo a evitare e con cui dobbiamo convivere. Facciamo uno sport dove sono in gioco forze, energie e velocit¨¤ elevatissime, parlare di sicurezza assoluta ¨¨ difficile¡±.
C¡¯¨¨ un pilota che le somiglia?
¡°Difficile fare paragoni. Uno che si avvicina al mio carattere e comportamento ¨¨ Dovizioso. Forse anche Mir, meno guascone, attento alla classifica, puntuale¡±.
Dovesse scegliere due piloti per un suo team? Diciamo con budget illimitato.
¡°Senza dubbio Marquez. Aggiungendo un giovane, Mir. Cos¨¬ vado sul sicuro¡±.
Sono pi¨´ impegnative le due tempi con cui correva lei o le MotoGP attuali?
¡°Ho avuto la fortuna di provare delle MotoGP recenti, e sono senza dubbio esageratamente potenti. Per¨°, hanno dei controlli elettronici tali da non risultare spaventose come temevo. Le nostre due tempi disponevano di met¨¤ cavalli, ma avevano una violenza brutale, potevi mettertele per cappello in ogni momento, era necessario avere una sensibilit¨¤ estrema sul polso. Ecco, tornando a quanto dicevamo all¡¯inizio, oggi sono d¡¯accordo che con queste forze la preparazione atletica debba essere scrupolosissima!¡±.
Valentino lascer¨¤ il Mondiale: teme un ¡°effetto Tomba¡±?
¡°Non credo, anche se in molti perderanno i loro pilota di riferimento. Il fatto che Rossi abbia corso in questi ultimi anni senza vincere ha un po¡¯ abituato il pubblico ad altri protagonisti. Su Valentino vorrei dire una cosa: tra tutti noi, ¨¨ il pi¨´ appassionato di moto, e tutto quello che ha realizzato l¡¯ha fatto per questo sua grande amore. Personalmente, ammiro tantissimo questa sua volont¨¤ di correre oltre i 40 anni e mi permetto di dire che credo comunque sia ancora competitivo. Aggiungo che mancher¨¤ anche a noi dell¡¯ambiente, in particolare nella Safety Commission, cui ha dato sempre suggerimenti e indicazioni utilissime¡±.
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