motomondiale
Honda, 800 vittorie: dai pionieri del 1959 a Marquez, una storia di trionfi lunga 61 anni
Con il successo del ventenne spagnolo Jaume Masia nella Moto3 del GP Teruel, Honda taglia il traguardo di 800 Gran Premi vinti, un altro record per la Casa dell¡¯Ala dorata che corre nel Motomondiale da 61 anni avendo debuttato al TT nel 1959. In effetti, le stagioni di corsa sono ¡°solo¡± cinquanta, considerando il lungo periodo di assenza dai circuiti, dal 1968 al 1978. Tant¡¯¨¨.
grande storia
¡ª ?La storia comunque resta scritta e le 800 vittorie nelle corse iridate non si cancellano. Avr¨¤ sorriso in cielo Soihiro Honda, il fondatore nel 1947 del colosso industriale nipponico figlio di un fabbro ferraio, con appena la licenza elementare, personaggio modesto quanto geniale sempre in tuta come i suoi diecimila e passa dipendenti (si definiva un meccanico ¡°col pallino¡±, non un grande industriale), un uomo i cui meriti vanno al di l¨¤ del motociclismo e del Motorsport, dove ha raggiunto le pi¨´ alte vette imprenditoriali e sportive, compresi GP e mondiali vinti e i dieci milioni di moto vendute gi¨¤ dopo i primi vent¡¯anni dell¡¯azienda. Mr Honda ha sempre creduto nelle corse considerate la palestra indispensabile ¡°per non fermarsi, misurarsi, progredire, far progredire¡±. Infatti ¨¨ con la spinta del ¡°grande capo della mandria del tuono¡± ¨C cos¨¬ veniva chiamato - che prende avvio il boom industriale nipponico.
le radici
¡ª ?Il debutto mondiale ¨¨ annunciato nel 1954 ma ¨C come scritto - viene realizzato nel 1959. Soihiro sceglie l¡¯appuntamento pi¨´ eclatante e difficile: il Tourist Trophy dell¡¯Isola di Man. Cinque bicilindriche 125 a quattro tempi schierate e quattro giunte sul traguardo in sesta, settima, ottava e undicesima posizione con i piloti dagli occhi a mandorla Taniguki, G. Suzuki, Tanaka e A. Suzuki nell¡¯ordine. Fu una corsa tiratissima con il riccioluto emiliano di Cadeo, Tarquinio Provini (MV Agusta), sul gradino pi¨´ alto del podio davanti allo svizzero Luigi Taveri (Mz) e all¡¯inglese Mike Hailwood (Ducati), i due piloti che successivamente con la Honda conquisteranno innumerevoli allori. L¡¯anno dopo, il 13 giugno 1960, Honda mantiene la promessa tornando all¡¯Isola di Man con le inedite 250 4 cilindri 4 tempi (oltre 35 Cv a 14.000 giri, moto dal profilo angolato, brutte a vedersi ma assai competitive) affidate a ben cinque piloti: l¡¯australiano gi¨¤ della Norton e della Gilera Bob Brown (morir¨¤ poco pi¨´ di un mese dopo per una caduta al GP di Germania alla Solitude dove per la prima volta Honda conquister¨¤ il terzo gradino del podio con Teisuke Tanaka) e i figli del Sol Levante Kitano, Taniguchi, Takahashi, Tanaka. Sar¨¤ l¡¯ultima volta che i corridori Honda dovranno subire l¡¯egemonia delle MV Agusta di Gary Hocking (primo) e Carlo Ubbiali (secondo) e della Morini di Provini (terzo).
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il salto
¡ª ?Il ¡°kamikaze¡± Kunimitsu Takahashi ¨C cui va l¡¯onore di aver portato la Casa alata alla prima vittoria iridata (1961 GP di Germania, Hockenheim, classe 250) viene affiancato nella stessa stagione 1960 da fior di campioni quali l¡¯australiano Tom Phillis (primo a Clermont Ferrand e Buenos Aires), il rodesiano Jim Redman (primo a Spa e Monza), lo scozzese Bob McIntyre (primo all¡¯Ulster) e Mike Hailwood (primo al TT inglese, ad Assen, al Sachsenring, a Kristianstad). Con questo squadrone di cinque piloti ufficiali e con la nuova quattro cilindri 4 tempi, la Honda domina nella classe all¡¯epoca pi¨´ combattuta e pi¨´ evoluta tecnicamente, la quarto di litro: dieci successi su undici corse! Aggiunti agli otto della 125 si arriva a diciotto vittorie: un trionfo per la Casa asiatica che conquista cos¨¬ anche i suoi due primi titoli iridati nella 125 e nella 250 con Phillis e Hailwood.
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altro che meteora
¡ª ?L¡¯industria europea commise un errore madornale, sottovalutando e addirittura snobbando il tentativo della Casa di Tokyo di puntare sui Gran Premi per entrare nei mercati del vecchio continente e conquistarli. In Europa, piegata l¡¯industria tedesca e inglese, debole quella spagnola e d¡¯oltre cortina, solo la bolognese Morini (con la monocilindrica ¡°pi¨´ veloce del mondo¡± di Tarquinio Provini) e la pesarese Benelli (prima con la ¡°mono¡± bialbero poi con la inedita quattro cilindri di Silvio Grassetti) tentano di arginare l¡¯onda d¡¯urto nipponica. Ancora un anno e gi¨¤ nel 1962 cade anche il baluardo della 350, dove la MV Agusta ¨¨ costretta a cedere lo scettro alla Honda di Redman (iridato anche nella 250). Infine nel 1966 l¡¯assalto Honda alla 500 con una imponente, ultrapotente, inguidabile 4 cilindri di quasi 100 cavalli. A Hockenheim l¡¯esordio scioccante. Redman mette per la prima volta k.o. la mezzo litro di Cascina Costa, rifilando al giovane Giacomo Agostini 17 secondi. Ma la scorbutica cavalcatura tradir¨¤ poi il rodesiano, costretto pi¨´ volte al ritiro per noie meccaniche e per brutte cadute. Sar¨¤ quindi il pilota di Lovere a far suo il primo degli indimenticabili quindici titoli iridati.
l¡¯arrivederci
¡ª ?Pur forte di una impresa unica (sono suoi tutti i campionati iridati di marca 1966 nelle 125, 250 e 350), la Honda non conquista il titolo pi¨´ ambito, quello conduttori nella massima cilindrata. Ma non demorde e rilancia. Nel 1967, a suon di ¡ dollari, toglie alla MV Agusta la prima guida Mike Hailwood cui affida la nuovissima 500. E¡¯ uno scontro fra giganti, sia per le moto che per i piloti. Al nuovo mastodontico bolide giapponese accreditato di pi¨´ di 100 cavalli (quasi 290 Km/h sul rettilineo di Monza), la MV risponde con una inedita agilissima 3 cilindri, con dieci cavalli in meno della rivale, ma quasi perfetta: un ¡°vestito¡± su misura per il pilota italiano che la guida magistralmente vincendo cinque volte, tre volte secondo e due fermate (TT e Ulster). Cinque vittorie anche per Hailwood, due secondi posti e tre volte appiedato da rotture al cambio, fragilissimo. Chi scrive ha visto quell¡¯anno le lacrime di entrambi i piloti: Agostini tradito dalla catena al TT, con la vittoria in pugno e Hailwood bloccato a Monza dopo aver dominato (record del giro a Km/h 204,142!) la corsa davanti a oltre 100 mila spettatori scesi negli ultimi giri fin sul bordo della pista. Fu un duro colpo per il grandissimo Mike (cui andranno comunque ben due titoli, quello della 250 e quello della 350 e che nel ¡ 1978, dopo la fase delle 4 ruote, torner¨¤ a vincere al TT con la Ducati!) e soprattutto fu un colpo ancor pi¨´ duro per la Honda, che di l¨¬ a poche settimane annuncer¨¤ l¡¯addio alle corse.
il dado ¨¨ tratto
¡ª ?Con il poco brillante rientro a Silverstone del GP d¡¯Inghilterra del 1979 con l¡¯avveniristica 500 NR 4 cilindri 4 tempi da 21 mila giri (dominavano le due tempi) affidata all¡¯ex iridato 350 Takazumi Katayama e all¡¯inglese Mike Grant. Un progetto ardito (moto incredibile con motore 8 valvole per cilindro, pistoni ovali, due bielle in ceramica per cilindro, telaio monoscocca ¡°a uovo¡± e ruote da 16 pollici e tante altre ¡°preziosit¨¤¡±), ma un flop clamoroso. Ci salir¨¤ sopra, con altrettanto grande delusione, anche Freddy Spencer che, con tutt¡¯altro mezzo, nel 1982, a soli 20 anni, vince la prima gara delle 500. Nel 1983, con la nuova NS, l¡¯americano ¨¨ campione del mondo 500 e poi nel 1985 diventer¨¤ ¡°Fast Freddy¡± compiendo l¡¯impresa dei due titoli della 250 e della 500 nella stessa stagione. Un gran manico, Spencer, genio e sregolatezza, alla Kevin Schwantz di ieri e alla¡ Marc Marquez di oggi.
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oggi e domani
¡ª ?Da l¨¬ inizia un¡¯altra storia, dal 2002 l¡¯era MotoGP in classe regina, con i quattro tempi di 990 cmc. E¡¯ la RC211V la prima Honda di questa nuova fase: moto che vince 29 delle prime 32 gare e i titoli piloti e costruttori nel 2002-2003. Su questa moto vincono Alex Barros, Max Biaggi, Toni Elias, Sete Gibernau, Nicky Hayden, Marco Melandri, Dani Pedrosa, Valentino Rossi, Makoto Tamada e Tohru Ukawa. Nel 2006, Hayden conquista il terzo titolo piloti della RC211V,il quarto titolo costruttori in cinque anni. La RC212V ha faticato all¡¯inizio poi nel 2011 trionfa con uno stratosferico Casey Stoner. Ancora cambio di regolamento l¡¯anno dopo, con la cilindrata di 1000 cmc. Ecco la RC213V. Ecco Marc Marquez stellare che nel 2013 conquista il titolo al suo primo tentativo. Marc il cannibale incassa sei Campionati del mondo piloti in MotoGP tra il 2013 e il 2019, mentre Honda fa suoi sette Campionati del mondo costruttori tra il 2012 e il 2019, l¡¯ultimo dei quali ¨¨ stato il 25¡ã in classe regina per la Casa alata. Non solo MotoGP. Honda ha costruito un gioiello per la Moto3, la NSF250RW, la moto di maggior successo nella ¡°classe leggera¡±, con quasi 100 vittorie all¡¯attivo. Honda ha anche vinto quattro degli ultimi cinque titoli dedicati ai costruttori della categoria. Le 800 vittorie sono solo una tappa per puntare a nuovi traguardi.
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