IL RETROSCENA
MotoGP Misano, strategia sbagliata, i consigli di Rossi non ascoltati: Ducati e Bagnaia, perch¨¦?
Il GP di Misano 2, oltre ad aver chiuso con due gare di anticipo la questione del titolo MotoGP 2021 a favore di Quartararo (Yamaha), ha risposto ad alcuni interrogativi ancora aperti dopo l¡¯incidente del 19 luglio 2020 subito da Marc Marquez indicando i possibili scenari della stagione 2022 e anche oltre.
le qualit¨¤ di quartararo
¡ª ?Onore, innanzi tutto, al 22enne Fabio Quartararo per il titolo meritato. ? pilota di qualit¨¤ e di modestia, grande talento che ha saputo ricostruirsi dopo aver toccato il fondo prima in Moto3 e poi agli inizi della Moto2 quando nel 2018 si qualific¨° 28¡ã nel GP d¡¯Argentina rischiando di rimanere appiedato, capace poi di tornare in prima fila grazie al gran manico e alla volont¨¤ di ripartire. L¡¯altro protagonista di Misano 2 ¨¨ Marc Marquez, una gara magistrale oltre il gran risultato finale, che si avvia a chiudere alla grande una stagione iniziata con tanti interrogativi (fino all¡¯ipotesi di una carriera troncata per i noti guai fisici alla spalla infortunata) e di fatto portata avanti a ¡°mezzo servizio¡± fra altre cadute e corse-show, con il tris (per ora) di vittorie 2021. A Misano 2 Marc ha corso di punta e di tacco, con una tattica da manuale, senza una sbavatura, di fatto ¡°spingendo¡± Bagnaia a tenere quel ritmo infernale, con i rischi conseguenti.
gli errori ducati
¡ª ?Gi¨¤, perch¨¦ Bagnaia ¨¨ caduto a cinque giri dal termine quando era in testa, tallonato da Marquez? Pecco ¨¨ andato k.o. per la pressione di Marquez che gli soffiava sul collo o per aver esagerato nel tentativo di toglierselo di dosso e prendere un margine rassicurante per la vittoria? I tempi sul giro parlano chiaro e dicono altro. Tempi che vanno analizzati, particolarmente nella fase finale. Prima ancora, per¨°, c¡¯¨¨ la strategia usata dalla Ducati rispetto ai due piloti ufficiali Bagnaia e Miller ¡ª il cui compito doveva essere quello di mettersi a ogni costo tra Pecco e Quartararo, per ¡°rubare¡± una posizione al francese in ottica Mondiale ¡ª e in particolare alle gomme dei loro bolidi. Con il cielo che verso le 13 gi¨¤ si rannuvolava e con il vento di mare che faceva abbassare ulteriormente le temperature (17¡ã/18¡ã l¡¯aria, 22/23 gradi l¡¯asfalto) l¡¯aver deciso (o consentito) l¡¯utilizzo della gomma dura anteriore, addirittura per entrambi i piloti ufficiali (bruciando ogni possibilit¨¤ del gioco di squadra...) significava alto rischio in quanto l¡¯unica possibilit¨¤ per tenerla in temperatura e non farla raffreddare consisteva nel tirare sempre al limite dall¡¯inizio alla fine. Ecco perch¨¦ Pecco non ha mai potuto alzare il proprio tempo sul giro, ¡°costretto¡± a dare tutto, anche quando aveva preso un leggero vantaggio su Marquez. Quindi, rispetto alla caduta, non c¡¯¨¨ stato n¨¦ calo di concentrazione del pilota n¨¦ problema tecnico della moto. Nel dopo gara, per¨°, lo stesso Valentino Rossi ha tirato le orecchie al suo pupillo Pecco: ¡°Ho provato a ipnotizzarlo per fargli cambiare idea: metti la media! Metti la media anteriore! Niente, lui ha voluto la dura davanti. Ma l¡¯hard front ¨¨ cos¨¬, con la temperatura che scende, puoi cadere senza preavviso. Un grosso peccato, perch¨¦ aveva la vittoria in pugno¡±. Gi¨¤. Lo stesso Marquez, al suo terzo centro stagionale e protagonista di una gran corsa anche su una pista destrorsa come Misano riconosce: ¡°La mia ¨¨ stata una vittoria fortunata, Pecco era pi¨´ forte¡±.
i tempi di bagnaia
¡ª ?Infatti, i tempi, specie quelli dal 15¡ã giro in poi, confermano le valutazioni dell¡¯asso di Cervera. Dopo il capolavoro del 16¡ã giro (1¡¯32¡±171) Bagnaia ¨¨ un martello che batte sul cronometro con una puntualit¨¤ straordinaria: 17¡ã giro (1¡¯32¡±504 contro 1¡¯32¡±388 di Marquez); 18¡ã giro (1¡¯32¡±289 contro 1¡¯32¡±311 di Marquez); 19¡ã giro (1¡¯32¡±328 contro l¡¯1¡¯32¡±452 di Marquez); 20¡ã giro (1¡¯32¡±379 contro 1¡¯32¡±245 super di Marquez); 21¡ã giro (1¡¯32¡±225 contro 1¡¯32¡±380 di Marquez); 22¡ã giro (1¡¯32¡±460 contro 1¡¯32¡±796 di Marquez). Poi il crash del pilota italiano mentre Marquez fa ancora un gran tempo al 23¡ã giro (1¡¯32¡±691) limitandosi quindi a gestire il vantaggio nelle ultime quattro tornate sopra l¡¯1.33 con il passaggio finale in surplace: 1¡¯37¡±388. Dal cronometro e dalla telemetria si conferma il gran livello dei due protagonisti della gara con un passo impossibile per gli avversari e si pu¨° tradurre cosa stava accadendo prima della caduta di Pecco: proprio al 22¡ã giro Marquez alza di quasi mezzo secondo il proprio tempo (da 1¡¯32¡±380 a 1¡¯32¡±796) mentre Bagnaia nel 22¡ã giro (prima del k.o.) addirittura alza di due decimi e mezzo il proprio tempo e nel successivo giro della caduta negli intermedi fino all¡¯ultimo settore il pilota della Ducati ¡°perde¡± in sostanza un decimino, di fatto girando esattamente come il giro precedente. Ci¨° significa che Bagnaia era al limite pur se non stava forzando ulteriormente rispetto alle tornate precedenti.
l¡¯errore del muretto rosso
¡ª ?E qui sorge la domanda sulla gestione-gara di Bagnaia da parte del ¡°muretto¡± della Ducati. Non sarebbe stato opportuno segnalare a Pecco di non proseguire nell¡¯onere di stare davanti, con i rischi conseguenti, lasciando a Marquez, pro tempore, l¡¯incombenza? Marc non ne aveva per poter tentare la fuga: la sua Honda rispetto alla Ducati ha ancora problemi di elettronica che si evidenziano soprattutto all¡¯uscita di curva anche con la ruota anteriore alzata e la moto che svirgola a differenza della Ducati che resta salda e fila forte come un treno sui binari. Pecco avrebbe potuto provare l¡¯assalto per la vittoria nel rush finale, e in caso di non riuscita, finendo comunque secondo e tenendo aperta la lotta per il titolo con ancora due gare a disposizione. Resta il fatto che Ducati, partita in prima fila con tre proprie moto, si ¡°salva¡± in fotofinish solo grazie all¡¯exploit di Enea Bastianini su una moto ¡°satellite¡± datata. Magra consolazione.
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