Il 20 aprile 2003 si spegneva il pilota giapponese a distanza di due settimane dal terribile botto di Suzuka. Nel 2001 si era laureato campione del mondo in 250 con Fausto Gresini
Moto distrutta e pilota a terra, disteso sull¡¯asfalto. Queste sono le ultime immagini di Daijiro Kato in MotoGP, in occasione del Gran Premio del Giappone disputato il 6 aprile 2003. L'alfiere Honda, ex re della 250, si sarebbe spento il 20 aprile dello stesso anno, in seguito ai traumi del terribile incidente avvenuto all¡¯ultima chicane del circuito di Suzuka. Oltre a negare allo stesso Giappone il sogno di vedere un proprio pilota campione nella top class del Motomondiale, la morte di Kato, avvolta ancora oggi dai misteri sulla dinamica del botto, ha sollevato pi¨´ di un dubbio sulla sicurezza nei circuiti.
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sicurezza
¡ª ?Il giallo riguarda infatti proprio le modalit¨¤ con cui ¨¨ avvenuto l¡¯incidente. Al secondo giro della gara, Kato perse il controllo della RC211V numero 74 del team Gresini appena prima di impostare la frenata alla variante finale. La moto, improvvisamente imbizzarrita, si schiant¨° contro le barriere sul lato sinistro della pista. Le cause di questo crash vennero imputate principalmente al pilota, reo di aver esagerato in frenata. Tuttavia resta vivo il sospetto di un guasto sorto all¡¯acceleratore elettronico, il cosiddetto ride-by-wire. Un¡¯ipotesi accreditata dal rumore del motore, rimasto sempre in fase di accelerazione. L¡¯incidente avrebbe comunque comportato drastici cambiamenti legati al tema della sicurezza. A partire dalle moto, con l¡¯inserimento di quattro potenziometri, equamente divisi tra farfalla e acceleratore, assicurando cos¨¬ il rallentamento del mezzo anche in caso di guasto. E poi i circuiti: banditi i tracciati senza vie di fuga adeguate. A farne le spese fu proprio Suzuka.
campione
¡ª ?Prima che le misure di sicurezza diventassero effettive, per¨°, il Motomondiale si ritrov¨° a piangere Kato. L¡¯impatto con le barriere era stato cos¨¬ devastante da lasciare il giapponese senza uno stivale, disteso in mezzo alla pista. La gara non venne nemmeno sospesa, limitandosi a trasportare Daijiro all¡¯ospedale pi¨´ vicino. Il pupillo di Fausto Gresini entr¨° in coma e, a causa dei danni riportati a testa, collo e cassa toracica, mor¨¬ a distanza di due settimane dall¡¯impatto, lasciando la moglie Makiko e i figli Ikko e Rinka. Un grave lutto per gli appassionati del Motomondiale che avevano conosciuto presto il talento di Kato. Amante dell¡¯Italia, il giapponese esord¨¬ in 250 nel 1996 come wild card, ma presto divenne una presenza fissa in quella categoria che lo vide trionfare cinque anni pi¨´ tardi. Ben 17 vittorie in 56 gare sulla Honda 250: numeri che lasciavano presagire un futuro da stella della MotoGP. Sensazioni confermate dall¡¯ottimo 2002 da rookie. Poi la tragedia di Suzuka, la fine dei sogni e il ricordo di un campione indimenticato.
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