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MotoGP, Aleix Espargaro: "Mondiale? Sogno un'impresa come il Leicester di Ranieri"
Aleix Espargaro si confessa in una lunga intervista in cui parla dell'Aprilia e della possibilit¨¤ di vincere il Mondiale MotoGP 2022, citando alcuni casi di trionfi storici nel mondo dello sport: "S¨¬, l'esempio del Leicester di Ranieri ¨¨ giusto. O anche la BrawnGP quando vinse il Mondiale di F1 con Button. Sono due buoni esempi ma loro hanno vinto, noi ancora no". Il club inglese vinse la Premier nel 2016 con Claudio Ranieri in panchina, battendo giganti economici come City, Liverpool e Chelsea, la BrawnGP conquist¨° il Mondiale nascendo dalle ceneri della Honda nel 2009. Aleix sogna un'impresa sportiva di quel livello. A 32 anni, quasi 33, e con oltre 200 GP alle spalle, lo spagnolo dell'Aprilia ha vinto in Argentina la sua prima gara della carriera e ora, grazie anche agli altri ottimi piazzamenti, ¨¨ fra coloro che possono aspirare a pieno titolo a vincere il Mondiale in MotoGP.
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¡ª ?"Ci serve regolarit¨¤ - spiega al quotidiano spagnolo Marca - Credo che siamo veloci, se non lo fossimo non potremmo vincere il titolo, anche se mi manca ancora qualcosa, specie nei confronti di Quartararo, e all'Aprilia manca qualcosina in termini di costanza di prestazioni su tutti i circuiti rispetto alla Yamaha. Ma Fabio ha una pressione che noi non abbiamo". Espargar¨° non dimentica gli altri "ma non vedo nessuno che sia pi¨´ veloce o pi¨´ costante di noi. Martin e Bagnaia, per esempio, sono molto veloci con la Ducati ma finora non sono stati costanti. Lo sono le Suzuki che per¨° non sono veloci come noi. Fabio ha entrambe le cose, per questo credo sia l'uomo da battere per tutti"
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¡ª ?Comunque vada a finire, Espargaro non avr¨¤ rimpianti: "Sarei molto ingiusto con me stesso se mi basassi solo sui risultati. Certo che mi piacerebbe ritirarmi con due o tre titoli e 14 vittorie ma non tutti possono vincere, io da piccolo sognavo di dedicarmi alle moto e ci sono riuscito". Senza peli sulla lingua ("sono fiero di essere quello che sono anche se spesso il mio essere diretto mi ha causato qualche problema"), Espargar¨° vorrebbe che ce ne fossero molti altri come lui "perch¨¨ in questo mondo cerchiamo di professionalizzare cos¨¬ tanto che alla fine ¨¨ una noia, tutti dicono le stesse cose: `Grazie alla mia famiglia, al mio team, abbiamo fatto un buon lavoro?. A volte bisogna essere pi¨´ politically correct ma stiamo standardizzando troppo tutto e questo non mi piace".
Gazzetta dello Sport
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