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Mir campione 2020: caratteristiche e storia del nuovo re
Con una gara d¡¯anticipo Joan Mir ha conquistato quasi in surplace, con il settimo posto a Valencia, il titolo di campione del Mondo MotoGP. Per Mir, il pilota-diesel con il turbo, ¨¨ la definitiva consacrazione. Per Suzuki ¨¨ il ritorno in vetta dopo 20 anni, l¡¯apoteosi: proprio nel 2020 festeggia il 60¡ã anniversario nel Motomondiale, l¡¯avventura agonistica iniziata al TT inglese del 1960 nella 125 con i piloti Toshio Matsumoto, Michio Ichino, Mitsuo Ito. Per la Casa di Hamamatsu un ritorno in MotoGP dal 2015 con un crescendo rossiniano.
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le tappe
¡ª ?Quest¡¯anno, a met¨¤ stagione, Mir era soltanto ottavo in classifica, con Rins ancor peggio, tredicesimo. Poi il cambio di passo, sempre pi¨´ competitivi e costanti. Alla fine, un Mondiale meritato. In 13 GP fin qui disputati quest¡¯anno Mir ha martellato in gara ottenendo 7 podi: 1 vittoria, 3 secondi posti, 3 terzi, giungendo inoltre 4¡ã, 5¡ã, 11¡ã, 7¡ã. L¡¯ultimo pilota della Casa di Hamamatsu a vincere il massimo alloro della classe regina era stato Roberts jr in 500 nel 2000 davanti a Rossi (Honda) e Biaggi (Yamaha). Cos¨¬ Joan, corridore-martello dal passo veloce, pu¨° esaudire il suo desiderio espresso alla vigilia del decisivo GP di Valencia: ¡°Se vinco il mondiale invito a cena Kevin Schwantz. (icona Suzuki e iridato 1993, ndr) Kevin mi ha scritto messaggi di congratulazioni e voglio ringraziarlo e chiedergli delle sue ¡°staccate¡± da kamikaze e di com¡¯era la 500 di allora e proporgli di provare la mia GSX-RR, magari togliendo il controllo di trazione¡±.
le radici
¡ª ?Soprattutto Joan, a 20 anni gi¨¤ iridato Moto3, pu¨° presentarsi senza timori reverenziali al suo idolo di sempre, non un pilota, ma il re del tennis ¡°Rafa¡± Nadal, come lui orgogliosamente maiorchino. Su quanto pesa questo titolo e su quanto vale questo Mondiale anomalo si pu¨° discettare a lungo. Alla fine conta la classifica finale, quel che c¡¯¨¨ scritto nell¡¯Albo d¡¯oro e vale sempre il detto: ¡°Chi vince ha ragione¡±. Se Mir non fosse un fuoriclasse, che dire dei 23 piloti che il giovane maiorchino si ¨¨ messo dietro in classifica finale e dunque quale valore avrebbe questa MotoGP se il primo arrivato non avesse talento?
un po¡¯ di conti
¡ª ?Mir ¨¨ il terzo pilota spagnolo, dopo Jorge Lorenzo (5 mondiali) e Marc Marquez (8 mondiali) a vincere il titolo della classe regina da quando non c¡¯¨¨ pi¨´ la 500. Il motociclismo applaude il nuovo Re della MotoGP, che con questo titolo si candida quale capofila dei ¡°giovani leoni¡± della nuova era del dopo Rossi e forse anche del dopo Marquez. Questione di indole: la classe non ¨¨ acqua. Questione di maturit¨¤: l¡¯esperienza aiuta a non ripetere gli errori del 2019, da esordiente in MotoGP, dovuti soprattutto a una eccessiva aggressivit¨¤. Questione di moto e di Team: in costante crescita la GSX-RR migliorata nel motore (pi¨´ spinta in accelerazione e maggior velocit¨¤ di punta) e nella gi¨¤ proverbiale maneggevolezza e percorrenza di curva; una squadra unita e capace di stare con i piedi per terra girando alla perfezione, come dimostrano gli 11 podi prima della doppietta di Valencia-1, l¡¯uno-due record che mancava dal 1982!
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identikit
¡ª ?Non serve snocciolare aggettivi per far capire che pilota ¨¨ Mir: costante, capace di martellare sul passo, a proprio agio nella bagarre (come ha ampiamente dimostrato da subito nelle corse-caos della Moto3 ma poi anche nella breve esperienza in Moto2), soprattutto capace di non perdere lucidit¨¤, lavorare quasi distaccato sulla messa a punto del motore e sul setting della moto, una straordinaria capacit¨¤ di concentrazione, di freddezza e di gran recupero in gara. Un limite? Il giro secco in qualifica: mai una pole in MotoGP (2 in Moto3), solo una volta in prima fila (3¡ã tempo in Austria) e tre volte in seconda fila (due volte sesto tempo e una volta quinto proprio nella vittoriosa Valencia-1), quindi 3 volte in terza fila, 4 volte in quarta fila, una volta in quinta fila. Ci¨° lo ha costretto a durissimi inseguimenti dalle retrovie, alcuni davvero straordinari.
la sua storia
¡ª ?Da dove viene Mir? Solo a 10 anni, e per passatempo, il padre titolare di un negozio a Palma de Mallorca ¡°Roll&Roll¡± iscrive Joan alla scuola racing di Chicho Lorenzo. Non ci vuole molto al pap¨¤ del pluri iridato Jorge per capire che il ragazzo ha stoffa, vuole imparare, sa soffrire, vuole sfondare. Cos¨¬ Joan si butta nella mischia degli scalpitanti puledri del fiorente vivaio motociclistico spagnolo: nel 2009 e nel 2010 vince i titoli ¡°minimoto¡± e ¡°minimotard¡± delle Baleari; nel 2013 ¨¨ l¡¯unico spagnolo a superare le selezioni la Red Bull Rookies Cup. Quindi, nel 2015, chiamato dal Team Leopard, l¡¯ingresso nell¡¯autorevole CEV ¡°mondialino¡± Moto3 e contestualmente l¡¯esordio nella classe minore del Motomondiale sostituendo a Phillip Island l¡¯infortunato Hiroki Ono. La stagione seguente prosegue brillantemente (una vittoria e due podi e titolo di ¡°rookie of the year) sulla KTM RC 250 GP dello stesso team con Fabio Quartararo e Andrea Locatelli. Nel 2017 l¡¯exploit di quello che oramai viene definito un ¡°astro nascente¡±: sulla Honda FR 250R domina la classe cadetta vincendo undici round e laureandosi, con due gare di anticipo e 341 punti, campione del mondo Moto3. Poi nel 2018 in Moto2, insieme ad Alex Marquez nel Team Marc VDS ottenendo quattro podi e il sesto posto finale. Infine, nel 2019, con il rigore e l¡¯umilt¨¤ di sempre e una aggressivit¨¤ contenuta, il salto in MotoGP chiamato insieme a Rins dalla Suzuki che scommette sui giovani talenti ed ¨¨ impegnata ad alzare l¡¯asticella in un forcing tecnico di cui presto si vedranno i frutti, con la ciliegina dorata del titolo MotoGP 2020.
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