Nel terzo episodio della serie ¡°Route 46-Route 93, il percorso di due miti¡±, il managing director della Yamaha rivela i dettagli dell'accordo nel 2003. E sul confronto tra Vale e Marquez: ¡°Sono molto simili¡±
Cosa accomuna Valentino Rossi e Marc Marquez? Un occhio esterno al paddock coglierebbe solamente le vittorie a ripetizione e due domini brutali sulla MotoGP. Tirannie sportive che, per il momento, hanno fruttato ben diciassette titoli iridati in due, con il Dottore avanti nel confronto grazie ai nove Mondiali contro otto. Tuttavia la terza puntata della serie di Dazn Spagna ¡°Route 46-Route 93, il percorso di due miti¡± trova alcune analogie tra i campionissimi e rivela aneddoti particolari sul fuoriclasse italiano.
killer instinct
¡ª ?Pi¨´ estroverso l'italiano, pi¨´ riservato lo spagnolo: sulla carta, Rossi e Marquez non potrebbero essere pi¨´ distanti caratterialmente. Tuttavia chi li conosce bene sa che l'approccio alle gare ¨¨ lo stesso. Il managing director Yamaha, Lin Jarvis, spiega: ¡°Vogliono distruggere i loro rivali. L'ho visto all'inizio con Valentino, quando era campione. Ha fatto di tutto per vincere e Marc ¨¨ della stessa pasta. Sulla moto sono entrambi assassini¡±. Gli fa eco Andrea Dovizioso: ¡°Sono simili, specialmente nel loro egoismo e non lo intendo come un aspetto negativo. Piuttosto mi impressiona la loro determinazione a realizzare qualcosa. Sono diversi per atteggiamento e approccio¡±.
RETROSCENA
¡ª ?Un altro aspetto comune ai due campioni ¨¨ rappresentato dalla Honda. Marquez si ¨¨ legato fortemente alla casa di Tokyo, con cui ha sempre corso da quando ¨¨ in MotoGP. Rossi, invece, ¨¨ passato alla Yamaha nel 2004 con una trattativa incredibile. Lin Jarvis racconta: ¡°A Brno nel 2003 abbiamo fatto molte cose in segreto. Ci siamo incontrati nella clinica mobile. Quando sentivamo una moto passare nelle vicinanze, ci andavamo a nascondere sotto il tavolo¡±. Immaginatevi quesya scena surreale, che ha per¨° permesso alla casa di Iwata di rinascere dopo un lungo digiuno senza titoli.
INCREDIBILE
¡ª ?In pochi dubiterebbero del talento di Rossi, specialmente pensando alle numerose imprese nella sua carriera. Tuttavia c'¨¨ anche chi non lo aveva preso troppo sul serio quando era ancora un ragazzino che sognava di diventare una leggenda. L'agente Carlo Pernat rivela: ¡°L'ingegner Jan Witteveen, un numero uno del motociclismo, aveva detto che Valentino non sarebbe mai diventato un campione per l'eccessiva libert¨¤ che si prendeva nel mettere a punto l'Aprilia¡±. Rossi se la ride: ¡°Per fortuna si ¨¨ sbagliato¡±.
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