La Casa di Mattighofen ¨¨ passata dai successi con le ruote artigliate alle vittorie dello scorso anno in tre GP: nel 2021, senza le concessioni, dovr¨¤ far capire le sue reali ambizioni mondiali. La moto verr¨¤ svelata venerd¨¬ 12
Dalla sabbie e le pietraie, fino al nastro di asfalto della pista: la Ktm l'anno scorso ha preso le misure della top class, iniziando a vincere anche l¨¬. Per ora solo nei traguardi di tappa - 3 vittorie nei GP, una con Brad Binder, la prima, a Brno; due con Miguel Oliveira, in Stiria e Portogallo - in attesa di puntare a un bersaglio grosso che il quinto posto nel mondiale di Pol Espargaro, a pari merito con Dovizioso e a 4 punti dalla terza piazza iridata di Alex Rins non fa apparire poi cos¨¬ lontano. La Casa di Mattighofen, infatti, con i campionati del mondo ha un certo feeling: in totale ha vinto 37 titoli mondiali cross, 38 di enduro, 18 edizioni della Dakar moto (consecutive dal 2001 al 2019, nel 2008 non fu disputata) e 4 titoli di Moto3, fra cui l'ultimo, di Albert Arenas.
Dagli inizi a Portimao
¡ª ?Fondata nel 1934 a Mattighofen (Austria) come officina meccanica, nel 1951 la Ktm ha prodotto il primo modello originale, la R100, per poi iniziare a competere negli Anni '70 nel mondiale cross, quindi nell'enduro e nei raid come la Dakar. Nel 2003 il debutto nel motomondiale, nel 2016 la prima partecipazione alla classe MotoGP e il 9 agosto 2020 il primo sigillo in MotoGP, grazie a Brad Binder. Significativo, perch¨¦ una cosa ¨¨ dominare con le ruote artigliate nel fuoristrada, fra Dakar, cross, enduro e supercross, ma decidere di affrontare la sfida della pista e riuscire in poco pi¨´ di tre anni ad avere la meglio su colossi come Honda, Yamaha e Suzuki, ma anche la Ducati, ¨¨ un risultato straordinario. Raggiunto con un pilota, il sudafricano Brad Binder, che da quando ha lasciato la sua Africa per inseguire il sogno del professionismo ¨¨ diventato un riferimento della Casa austriaca dalla Rookies Cup, al titolo Moto3 nel 2016, fino alla vittoria di Brno dello scorso anno dopo solo 3 gare nella classe regina. Lui e Miguel Oliveira, a segno due volte l'anno scorso, fra cui nella gara di casa, a Portimao, dopo una stagione di maturazione e crescita, comporranno il team ufficiale.
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Filosofia originale
¡ª ?Nella squadre satellite, il team Tech3, ci saranno il promettente Iker Lecuona e il neo arrivato Danilo Petrucci, desideroso di riprendersi dopo un biennio Ducati agrodolce, in cui ha vinto due gare, ma alternato troppi alti e bassi. Sotto la guida di Pit Beirer, direttore del Motorsport, la Ktm, che tramite i marchi Husqvarna e Gas Gas controlla una sessantina di piloti in tutte le specialit¨¤, da quando ¨¨ entrata stabilmente in MotoGP, nel 2017, ha fatto progressi marcati, con una strada molto personale: quella di farsi tutto in casa e in modo innovativo, dal telaio tubolare in acciaio, una rarit¨¤ del paddock rispetto a quello in trave di alluminio, alle sospensioni di propriet¨¤ WP. "La filosofia della nostra casa ¨¨ questa - dice Beirer - e non ¨¨ una faccenda di marketing. Abbiamo imparato a costruire le nostre moto con un telaio in acciaio e abbiamo le conoscenze per farlo: possiamo sederci al tavolo la sera per fare una modifica, produrla la mattina dopo ed entro una settimana metterla in pista. Non dipendiamo da nessuno. Dopo motocross, supercross e Dakar ci siamo ripetuti pure in MotoGP: abbiamo seguito la nostra strada, che ¨¨ pi¨´ complicata, perch¨¦ non puoi copiare da alcuno, ma ora possiamo dire che abbiamo avuto ragione noi".
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Dani e concessioni
¡ª ?Il percorso di crescita della Ktm, che grazie alle vittorie e ai podi dello scorso anno ha perso le concessioni (7 motori congelati, invece di 9; basta test liberi, ma possibili soltanto con i collaudatori e su 3 circuiti indicati; solo 3 wild card disponibili) ha anche l'importante firma del collaudatore Dani Pedrosa. Lo spagnolo, che ha detto addio alla Honda, insieme a Mike Leitner, il suo ex capotecnico oggi team manager, ha fatto fare alla RC16 il salto di qualit¨¤ definitivo, anche grazie all¡¯adozione di un telaio spurio tra tubolare e trave e l¡¯arrivo di alcuni tecnici di peso della ?hlins. La Ktm, che insieme alla Suzuki ¨¨ stata la grande rivelazione della stagione scorsa, ¨¨ ora attesa alla prova del nove: capire se, senza concessioni e quindi alla pari degli altri team, nel 2021 ¨¨ pronta per entrare stabilmente nella lotta al titolo.
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