Per la prima volta dal 1949 in 500/MotoGP non ci saranno piloti dagli Usa o dalla Gran Bretagna: un fatto unico per due Paesi che hanno vinto 32 titoli mondiali Piloti. Due gli anglofoni al via: l¡¯australiano Miller e il sudafricano Binder
Quest¡¯anno in MotoGP ci saranno due soli piloti anglofoni, ma nessuno di quelli che a lungo sono stati i Paesi guida della classe regina: la Gran Bretagna e gli Usa, che rispettivamente hanno conquistato 17 e 15 titoli iridati della 500/MotoGP. ? un fatto storico, perch¨¦ dal 1949, anno del primo Mondiale a due ruote, non era mai successo. I due che parlano inglese sono l¡¯australiano Jack Miller con la Ducati ufficiale e il sudafricano Brad Binder con la Ktm ufficiale. Ben 9 invece gli spagnoli, a partire dal campione uscente Joan Mir, a fronte di 7 italiani e un giapponese, Takaaki Nakagami con la Honda del team di Lucio Cecchinello.
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uscita
¡ª ?L¡¯addio alle competizioni di Cal Crutchlow, che ha ereditato da Jorge Lorenzo l¡¯incarico di collaudatore ufficiale Yamaha, ha infatti azzerato il contingente britannico. Crutchlow ha tenuto alta l¡¯Union Jack nell¡¯ultimo decennio in cui, passando dalla M1 (2011-2013) alla RC213V (2015-2020) con un intermezzo in Ducati (2014), ha conquistato 3 successi, 4 pole e 19 podi. Vincendo a Brno nel 2016, Cal interruppe un¡¯astinenza che per il suo Paese durava dal 1981 quando Barry Sheene ottenne il suo ultimo trionfo al GP Svezia. Due anni dopo, vincendo in Argentina, il portacolori della LCR balz¨° in testa alla classifica, ma complice la frattura del malleolo tibiale in Australia che gli imped¨¬ di correre gli ultimi 3 GP fin¨¬ la stagione al 7¡ã posto.
stelle e strisce
¡ª ?L¡¯ultima stagione senza piloti britannici in MotoGP era stata il 2010, ma a quell¡¯edizione presero parte parecchi statunitensi: Ben Spies fin¨¬ 6¡ã in campionato con la Yamaha del team Tech 3 precedendo Nicky Hayden con la Ducati mentre Colin Edwards, con l¡¯altra M1 Tech 3 fu 11¡ã. L¡¯anno dopo, con il successo ad Assen con le gomme slick sul bagnato, proprio Spies regal¨° agli States quella che resta la loro ultima vittoria in MotoGP. Anche perch¨¦, con il passaggio di Hayden in Superbike nel 2016, non si ¨¨ pi¨´ visto un americano in pianta stabile in MotoGP. Lo stesso Nicky ha fatto 2 wild-card quell¡¯anno ma da allora nessuno ¨¨ riuscito a raccoglierne l¡¯eredit¨¤.
storia
¡ª ?Gli americani sbarcarono in 500 nella seconda met¨¤ degli anni Settanta: il primo ad andare a punti e a vincere un GP fu Pat Hennen nel 1976. Un paio d¡¯anni dopo Kenny Roberts conquist¨° il primo dei suoi 3 titoli consecutivi con la Yamaha. Fu l¡¯inizio dell¡¯invasione statunitense, come evidenzia l¡¯albo d¡¯oro che li ha visti aggiudicarsi 13 Mondiali Piloti della classe regina dal 1978 al 1993: 4 con Eddie Lawson, 3 con Roberts e Wayne Rainey, 2 con Freddie Spencer e 1 con Kevin Schwantz. Uniche eccezioni in quell¡¯arco di tempo i trionfi di Marco Lucchinelli nel 1981, Franco Uncini nel 1982 (entrambi con le Suzuki del team Gallina) e Wayne Gardner nel 1987.
britannici top
¡ª ?Prima che gli americani arrivassero nel Mondiale la parte del leone l¡¯aveva fatta la Gran Bretagna: 13 titoli dei primi 17 assegnati in 500 grazie a Leslie Graham, Geoff Duke, John Surtees e Mike Hailwood. Negli anni Ottanta, per¨°, con l¡¯avanzata dei piloti statunitensi e australiani, i britannici trovarono sempre meno spazio e i migliori, da Carl Fogarty in gi¨´, preferirono concentrarsi sulla Superbike. Cos¨¬, nel 1997 al via della stagione della 500 non c¡¯era alcun pilota del Regno Unito. L¡¯onore fu salvato da Jason Vincent, 14¡ã nella gara di casa, l¡¯unico a cui partecip¨°, con la vetusta Honda V2 preparata da Padgett¡¯s.
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