La rete sembra averlo dimenticato. Lo scorso dicembre ¨¨ morto a 88 anni in una casa di riposo nel Dorset, e solo a giugno una trasmissione della BBC ha scoperto che si trattava di lui: dell¡¯uomo che nel 1959 aveva battuto anche Hailwood...
Forse avrete visto sulla Gazzetta di luned¨¬ 27 luglio quelle facce in bianco e nero in mezzo alle quali fa irruzione Valentino Rossi. Unico volto a colori nella storia. Si ¨¨ scoperto che Vale domenica a Jerez ¨¨ diventato il settimo pilota pi¨´ vecchio ad essere salito su un podio della MotoGP/500. Abbiamo cio¨¨ trovato che ancor meno giovani di lui sono arrivati nei primi tre di un GP Karl Hoppe e Fergus Anderson, tutti e due dopo aver compiuto i 45 anni. E poi Ernst Hiller e l¡¯eroe dell¡¯¡±Isola¡± Nello Pagani, e ancora Jack Findlay e Jack Ahearn. Nessun altro. Tutti sulle piste di altre epoche e di un altro motociclismo.
C¡¯¨¨ anche questo di bello dunque nelle avventure pi¨´ recenti del Dottore: che non sar¨¤ pi¨´ vincente come un tempo, ma resta il solo a tramandare una straordinaria leggenda di tenacia e longevit¨¤. Persino una certa idea di motociclismo. Di cui tutti gli altri cantori sono in bianco e nero. E lui l¨¬, in mezzo a loro, a colori, pu¨° ancora aggiornare il suo primato e scalare qualche posizione.
Chi ¨¨ questo Godfrey 3¡ã a Spa 1962?
¡ª ?Ma non ¨¨ questo. E¡¯ che per trovare chi ha festeggiato sul podio pi¨´ maturo di Valentino ¨¨ stata necessaria un certa ricerca. Che ha inciampato su tanti nomi celebri e altri, come anche qualcuno dei sopraelencati, non cos¨¬ tanto. E poi su altri ancora letteralmente sconosciuti. Piloti che magari sul podio ci sono passati una sola volta e poi chiss¨¤ cos¡¯altro avranno fatto nelle loro vite e nella loro carriere. Ammesso che poi l¡¯abbiano avuta, una carriera, al di fuori di quell¡¯isolato exploit. Sono usciti nomi di motociclisti mai sentiti, ignoti alla rete. Uno in particolare, si ¨¨ scoperto, sconosciuto persino ai suoi stessi, lontani, parenti. Si chiamava Tony Godfrey. Ci siamo imbattuti in lui quando scorrendo gli almanacchi siamo arrivati al 1962, perch¨¦ in quell¡¯anno fu terzo a Spa, su Norton. Dietro a Mike Hailwood e ad Alan Shepherd. Solo che poi gli altri due hanno lottato fino alla fine per il mondiale, o meglio Mike The Bike vinceva e Alan arrivava secondo, mentre Tony non s¡¯¨¨ praticamente pi¨´ visto. Ha fatto ancora il Circuito di Dundrod, valido come GP dell¡¯Ulster, e poi pi¨´ niente, scomparso.
Quindi ieri abbiamo cercato di saperne di pi¨´, pi¨´ che altro per capire quanti anni avesse l¡¯8 luglio del 1962, giorno del suo unico podio nel Mondiale. In effetti quell¡¯aura di mistero lo identificava come candidato ideale a possibile anziano alla performance della vita. Ignoravamo per¨° del tutto, ovviamente, che fino a qualche settimana fa lo stava cercando, in modo molto pi¨´ coordinato e avvincente, anche la BBC. Solo che noi della Gazzetta partivamo da un nome e da un risultato sportivo, con la sola rete come mezzo e con la fretta di una domenica pomeriggio in cui c¡¯erano da celebrare Valentino e Fabio Quartararo. Mentre la BBC partiva dello stesso nome, ma senza sapere niente di pi¨´.
¡°Cacciatori di identit¨¤¡±
¡ª ?Quindi la storia ¨¨ la seguente. A dicembre del 2019 in una casa di riposo di Bournemouth, nel Dorset, ¨¨ morto questo anziano signore: si chiamava Tony Godfrey, aveva 88 anni (nel 1962 ne aveva quindi ¡°solo¡± 30¡). Solo che nella struttura in pratica di lui non sapevano niente di pi¨´. Nessun parente conosciuto mai arrivato in visita. Nulla di nulla. Dai documenti ¨¨ saltato fuori che Tony non si era mai sposato, non aveva figli e che del suo capitale erano rimaste circa 30.000 sterline pi¨´ due non meglio precisate auto d¡¯epoca. E quindi a quel punto a qualcuno dev¡¯esser venuto in mente di mettere in mezzo ¡°Heir Hunters¡±. Letteralmente: Cacciatori di eredit¨¤, una trasmissione della BBC, per l¡¯appunto. Dove si fanno indagini serie, senza tralasciare nulla, facendo ricorso al DNA, cose cos¨¬.
Solo sugli albi d¡¯oro
¡ª ?Dalle quali hanno avuto la certezza di quanto forse avevano gi¨¤ sospettato anche solo mettendo banalmente quel nome su Google. E cio¨¨ che s¨¬, si trattava di quel Tony Godfrey. Il pilota che aveva fatto qualche apparizione nel Mondiale del 1962. E una anche l¡¯anno prima, quando era arrivato 6¡ã all¡¯Isola di Man, al Tourist Trophy che ai tempi valeva per il campionato. Cinque gare in tutto, 8 punti. E una vita tutta da immaginare, visto che non ¨¨ uscito granch¨¦ d¡¯altro, se non che ha lavorato come disegnatore in ambito di aeronautica a Southampton. Di lui parlano solo gli albi d¡¯oro delle corse. Dicono che nel 1959 ¨¨ stato campione britannico, davanti a Hailwood. E che nel 1962 i due, insieme, hanno attraversato l¡¯Atlantico e sono andati a correre a Daytona. Pi¨´ precisi sono i libri sacri del Tourist Trophy che Tony ha corso con regolarit¨¤ e moto di cilindrate diverse a partire dal 1950 (su Mk VIII Velocette) e fino al 1963. Anno in cui si ¨¨ fatto anche la Londra-Brighton. E in cui poi all¡¯Isola di Man si ¨¨ schiantato rovinosamente. Aveva 32 anni e inconsapevolmente ha stabilito un record: ¨¨ stato il primo degli innumerevoli feriti della corsa pi¨´ pericolosa al mondo ad essere trasportato in ospedale in elicottero, al Ramsey Cottage, nel nord dell¡¯isola. Dove ¨¨ rimasto 10 giorni in coma.
La cugina lontana
¡ª ?Dopodich¨¦ praticamente il vuoto, per 57 anni. Fino a qualche settimana fa, a giugno, quando, come raccontato dal Daily Mail, Heir Hunters e Finders International hanno trovato le risposte che volevano. Cos¨¬ che anche le 30.000 sterline e le due auto storiche adesso hanno una proprietaria: si chiama Elisabeth Wilson ed ¨¨ una lontana cugina di Tony che vive a Bath. ¡°Non l¡¯ho mai visto n¨¦ conosciuto in vita mia¡±, ha detto lei. ¡°Che peccato¡±.
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