il tema
Moto3 e Moto2 arrancano dietro la MotoGP. E l'Italia corre un pericolo: ecco quale
Piacciono la Moto 2 e la Moto3 del motomondiale, agli appassionati sugli spalti e davanti alla tv. Il problema ¨¨ che le due categorie che da tradizione aprono i weekend di gara in attesa della MotoGP, restano categorie di supporto, se non proprio secondarie. Anche il pubblico che non segue direttamente il motociclismo sa oggi chi ¨¨ Pecco Bagnaia e quali sono i suoi principali avversari, ma fatica a ricordare chi siano i primi tre del Mondiale Moto2 e Moto3. In passato non ¨¨ stato sempre cos¨¬, specie agli inizi del motomondiale, dal 1949 al 1957, (l¡¯anno dell¡¯addio alle corse di Guzzi, Gilera, Mondial e il passaggio pro tempore della MV Agusta da ¡°ufficiale¡± a ¡°privata¡±) quando le classi pi¨´ seguite erano quelle intermedie, in particolare la 250, cio¨¨ la categoria ¡°di mezzo¡± tra la leggerezza della 125 e la potenza della 500.?
battaglie infuocate
¡ª ?Erano gli anni, fino alla stagione 1957, dove nella 'duemmezzo' se le davano di santa ragione i piloti ufficiali delle MV Agusta 4 tempi mono (poi bicilindriche), Carlo Ubbiali, Remo Venturi, Luigi Taveri, John Hartle, con quelli della Mondial 4 tempi mono, Tarquinio Provini, Cecil Sandford, Sammy Miller, Guido Sala, della Guzzi Alano Montanari, Arthur Wheeler, Adelmo Mandolini, della Morini Emilio Mendogni e Virgilio Campana, della NSU Roland Heck, Kurt Knopf, Bob Brown, Karl-Julius Holthaus, della Adler Gunter Beer, Dieter Falk, Hadolf Heck, Siegfried Lohamann. A cavallo degli Anni 50-60 le battaglie pi¨´ infuocate riguardavano Ubbiali e Provini nelle 125 e nelle 250, come anni successivi ci saranno, nelle cilindrate superiori, quelle fra Agostini e Pasolini e in seguito, nel motociclismo show-business, quelle fra Rossi e Biaggi. Ovvio che i piloti ¡°stranieri¡± c¡¯erano e, cos¨¬ come oggi, in veste di protagonisti: basti pensare ad Hailwood, Redman, Read, Ivy e ancor prima a Surtees, Liberati, Lomas, Mc Intyre, Minter.?
il passato
¡ª ?S¨¬, grandi lotta in pista, ma ¨C si dice ¨C all¡¯epoca andavano piano. Non scherziamo. Nel 1957, a Monza, Provini gir¨° con la sua Mondial 250 (la cilindrata dell¡¯attuale Moto3) in 1¡¯55"3 a 179,531 km/h e nella 500, Libero Liberati (Gilera), battendo gente del calibro di Geoff Duke (Gilera), Alfredo Milani (Gilera), John Surtees (MV Agusta), Umberto Masetti (MV), Terry Shepherd (MV), Carlo Bandirola (MV), il gruppone di Norton e BMW, gir¨° con la sua Gilera 4 cilindri 4 tempi in 1¡¯48.9 a 190.082 km/h. Tutto qui? No. Le differenze, rispetto a oggi, riguardavano anche il compenso dei piloti. Non ci riferiamo ai piloti ¡°privati¡±, fino all¡¯avvento della MotoGP la stragrande maggioranza del motomondiale, ma alle prime file iridate. Oggi il campione del mondo Moto3 incassa meno di un decimo dell¡¯iridato MotoGP: idem, pi¨´ o meno, il number one della Moto2. Le eccezioni confermano la regola. Un esempio del passato? Nel 1960, il 9 volte campione del mondo Carlo Ubbiali (6 titoli mondiali 125 e 3 titoli mondiali 250, pi¨´ 39 vittorie e 68 podi e anche cinque vittorie al TT dell¡¯Isola di Man) guadagnava alla MV Agusta il doppio del suo compagno di squadra pluri iridato 350 e 500 John Surtees. Cos¨¬ voleva il Conte Agusta e cos¨¬ era: prendere o lasciare.?
potenza e velocit¨¤
¡ª ?Comunque, in fatto di potenza e di velocit¨¤, ancora all¡¯epoca del passaggio di Valentino Rossi dalla 250 (Aprilia) alla 500 (Honda) nel 2000, le differenze erano abissali. Dal 2002, abolita la 500, c¡¯¨¨ la MotoGP, la nuova classe regina oggi con motori 1000 cc 4 cilindri da 300 cavalli sopra i 360 km/h. Dal 2010 c¡¯¨¨ stata la seconda rivoluzione con l¡¯abolizione delle storiche classi 250 e 125 trasformate in ¡°piatte¡± Moto2 e Moto3. Le odierne Moto3 (oggi solo Honda e Ktm in attesa dell¡¯arrivo della Ducati¡) e Moto2 (motore monomarca Triumph) sono pi¨´ ¡°domestiche¡± delle moto di riferimento del passato anche se non c¡¯¨¨ pi¨´ confronto rispetto alle cilindrate e alle tecnologie. Le attuali MotoGP, in fatto di tecnologie, potenze, velocit¨¤, aerodinamica, non sono paragonabili a nessun altra moto da corsa del passato e rispetto alle moto della Moto2 (motore tre cilindri Triumph da 765cc sopra i 140 CV) e Moto3 (250 cc monocilindrici 4 tempi da 60 CV sui 250 Km/h) hanno in comune solamente le ¡ 2 ruote. E l¡¯Italia? Protagonista assoluta in MotoGP con piloti (Bagnaia iridato 2022 e 2023) e moto (Ducati e Aprilia) arranca in Moto2 e, ancor di pi¨´, in Moto3. Ci¨° significa che c¡¯¨¨ una questione di ¡°ricambio¡±: si ¨¨ interrotto il rapporto diretto fra il campionato nazionale (nel nostro caso il ¡°tricolore¡±) e il Motomondiale. Non ¨¨ questione di lana caprina. Il rischio ¨¨ che dopo questa fase significativa con gli italiani protagonisti (Bagnaia&C) si entri in una fase di stallo, poi in un buco nero. Servono risposte urgenti.
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