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Honda NR500, Murelli racconta: ¡°Non vinse ma ¨¨ la madre delle MotoGP di oggi¡±
Sulla Honda NR 500 lavor¨° anche un italiano: Carlo Murelli, un tecnico piacentino, romano d¡¯adozione. E quando Murelli parla della ¡°sua¡± NR 500, ti d¨¤ l¡¯impressione che usi le parole pi¨´ per volerla accarezzare che per raccontarla. Murelli, che ha compiuto 87 anni pochi giorni fa, ¨¨ un signorotto dalle mani formato ¡°gigante pensaci tu¡± e con due occhioni azzurri. Quando inizia a parlare di ¡°Lei¡±, i suoi occhi cominciano a perdersi nel vuoto, a guardare lontano come stesse cercandola con lo sguardo per rivederla. Carlo ¨¨ stato l¡¯unico italiano a lavorare per tre stagioni consecutive sulla NR 500 a partire proprio dal debutto di Silverstone. Per lui la Honda NR 500 non ¨¨ una moto, ma quasi una figlia.
in honda dopo una lettera
¡ª ?Approd¨° al reparto corse Honda come fa un bambino che sogna un giocattolo costoso e importante: prende carta e penna e scrive a Babbo Natale. Pi¨´ o meno cos¨¬ ¨¨ stato per lui. Sapendo che la Honda stava per rientrare nei Gran Premi, Murelli scrisse in Giappone candidandosi come meccanico. And¨° bene: il suo sogno si materializz¨°. Fu l¡¯unico europeo a lavorare in quel segretissimo reparto corse, che all¡¯epoca ancora non si chiamava HRC ma HSC, dove stava nascendo quell¡¯Ufo mascherato da moto. Ma guai a parlare di flop della NR con Murelli. Lui, infatti, ¨¨ di tutt¡¯altro avviso e tiene sempre a sottolinearlo. ¡°Quella moto ¨C spiega Carlo ¡ª ¨¨ stato un esperimento tecnico. E come tale fu un grande successo, nel senso che nessuna Casa ¨¨ mai riuscita a realizzare qualcosa di simile¡±.
honda penalizzata dalle regole
¡ª ?Murelli prosegue in discesa: ¡°Gli insuccessi nei Gran Premi? Era una moto troppo penalizzata dai regolamenti. In quegli anni non si partiva con il motore acceso ed ¨¨ chiaro che avviare a spinta un motore con una corsa cos¨¬ corta e una coppia cos¨¬ alta era molto difficile. Un confronto improponibile rispetto alla facilit¨¤ di avvio di un due tempi. Questo significava che ogni volta in partenza, quando la NR era riuscita ad avviarsi, tutti gli altri erano gi¨¤ scappati via¡±. E aggiunge: ¡°La NR 500 ¨¨ la vera madre di tutte le quattro tempi MotoGP. In quegli anni sub¨¬ un¡¯evoluzione continua, sia nella ciclistica che nel motore. Il primo telaio monoscocca fletteva troppo e fu presto sostituito da uno pi¨´ tradizionale in tubi realizzato in Inghilterra; successivamente ne segu¨¬ un terzo costruito in Giappone. Quanto al motore, invece, dagli iniziali 110 Cv della prima versione, si arriv¨° ai 130 a 22.000 giri dell¡¯ultima; nel frattempo erano stati cambiati anche ben tre tipi di distribuzione¡±.
honda nr 500: esigente alla guida
¡ª ?¡°Il suo vero problema era l¡¯erogazione impegnativa che la penalizzava all¡¯uscita delle curve. Se a quei tempi ci fosse stata l¡¯elettronica, la NR 500 sarebbe stata subito vincente. Oggi si dispone di evolute iniezioni con sofisticate centraline che gestiscono l¡¯erogazione della potenza, noi invece avevamo i carburatori a ghigliottina. Nonostante tutto, quel motore superava i 20.000 giri, un regime da fantascienza anche per i propulsori attuali¡±. Murelli, dunque, assolve con formula piena la NR. Piuttosto punta l¡¯indice sui piloti. Ci voleva un fisico bestiale. ¡°Il limite della NR era il peso di quasi 145 chili (25 in pi¨´ di Yamaha e Suzuki) che metteva a dura prova il fisico dei piloti. Pochissimi erano in grado di portarla ai massimi livelli per l¡¯intera corsa. L¡¯unico era Katayama perch¨¦ aveva una eccellente preparazione fisica. Spencer? Era molto veloce, infatti a Laguna Seca vinse anche una manche, ma con quella moto non era fisicamente in grado di mantenere ritmi elevatissimi per tutta la gara¡±. Il discorso scivola sulla fragilit¨¤. Che Murelli smentisce: ¡°Il motore in s¨¦ non era fragile. Semmai erano altre componenti a creare i problemi. L¡¯unica volta che quel motore si ruppe fu nel Gran Premio di Silverstone del 1981 quando Freddie Spencer, dopo aver fatto alcuni giri in testa, fu costretto a fermarsi per la rottura di una valvola. Comunque sia, per giudicare quella moto occorre sempre tenere presente che, con quei regolamenti, riuscire a battere il due tempi era impensabile: la NR era troppo sfavorita. Ma il progetto NR era un esperimento; quel propulsore era un laboratorio finalizzato alla ricerca, tant¡¯¨¨ che gi¨¤ allora si iniziava a parlare di un cinque cilindri che poi si materializz¨° nel 2002 con la RC211V. La Honda non si discute: ha capacit¨¤ immense. Infatti, quando decise di fare il due tempi, vinse tanto e subito, prima con la NS tre cilindri, poi con la NSR a quattro cilindri¡±.
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