Una moto dal palmar¨¦s trionfale. Negli Anni 80 vinse infatti ben sei titoli mondiali Piloti, di cui due con Fausto Gresini, e quattro titoli Costruttori. Inoltre ottenne 44 successi in altrettanti Gran Premi
La Garelli 125 con cui Fausto Gresini vinse due titoli mondiali nel 1985 e 1987 (nel 1986 lo vinse invece Luca Cadalora) ¨¨ una delle moto italiane pi¨´ gloriose degli Anni 80 in cui, di fatto, vinse tutto quello che c¡¯era da vincere. In realt¨¤ per¨° questa ¡°ottavo di litro¡± era praticamente una Minarelli, nota fabbrica di motori bolognese gi¨¤ precedentemente due volte iridata con Angel Nieto nel 1979 e 1980. Alla morte del suo fondatore, Vittorio Minarelli, l¡¯industria emiliana decise infatti di cedere in blocco l¡¯intero reparto corse che si trasfer¨¬ in Lombardia a Sesto San Giovanni dove aveva appunto sede la Garelli con cui la Minarelli aveva gi¨¤ in corso avanzate trattative per la fornitura di motori per una nuova 125 stradale. La Garelli 125 bicilindrica, con cilindri frontemarcia inclinati di 35 gradi, appunto, monopolizz¨° il torneo iridato per alcuni anni.
debutto nel 1982
¡ª ?Il suo debutto avvenne in Argentina nel 1982 anno in cui spicc¨° una storica doppietta con lo spagnolo campione e il suo compagno di squadra Lazzarini secondo assoluto. Rimasta invariata nelle due stagioni successive, altre due volte campione del mondo con lo scomparso e superstiziosissimo campione iberico noto per aver vinto,¡°12 titoli - erano sue parole - pi¨´ 1¡± pur di non pronunciare il famigerato numero ¡°13¡±. Nel 1983 sub¨¬ una serie di aggiornamenti aerodinamici che erano stati studiati e messi a punto nella galleria del vento della Fiat.
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1985, le modifiche alla ciclistica
¡ª ?Ma le pi¨´ grosse differenze le riport¨° alla ciclistica nel 1985 quando il suo telaio monoscocca in alluminio fu sostituito da uno analogo in acciaio, subendo pure alcune modifiche alle sospensioni, (prima con due ammortizzatori, poi con un mono) tra cui l¡¯utilizzo di un dispositivo antiaffondamento, sia su quella anteriore che alla posteriore. Nel contempo la sua colorazione rosso/nera fu soppiantata da una sgargiante livrea bianca con al centro della carenatura una striscia tricolore, bianco-verde-rossa, ossia i colori del Team Italia della Federazione Motociclistica Italiana, con cui Fausto vinse i suoi due titoli mondiali, avendo come direttore sportivo l¡¯ex iridato pesarese Eugenio Lazzarini.
il motore
¡ª ?Questa moto, con propulsore ad ammissione a valvola rotante, era spinta da un motore superquadro con raffreddamento a liquido e con 44 millimetri di alesaggio e 41 di corsa, era in grado di erogare, per l¡¯epoca, la strabiliante potenza di 49 Cv a 14.600 giri che, con un peso di circa 80 chili e cambio a sei rapporti, le consentiva di raggiungere una velocit¨¤ massima sull¡¯ordine dei 230 chilometri orari.
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L¡¯era del monocilindrico
¡ª ?Ma a fine 1987 i regolamenti vennero rivoluzionati: le 125 non potevano pi¨´ essere bicilindriche, ma soltanto monocilindriche. Cos¨¬ la Garelli fece debuttare proprio con Gresini una 125 con un solo cilindro che per¨°, contrariamente alla sua gloriosa progenitrice, fu avarissima di soddisfazioni: non solo non vinse neanche un Gran Premio, surclassata dalle spagnole Derbi che vincevano e stravincevano con l¡¯iberico Jorge ¡°Aspar¡± Martinez, ma neanche una volta riusc¨¬ a salire sul podio. Questa monocilindrica il cui motore era derivato dal uno dei cilindri della 250 debutt¨° nel 1988 e concluse la sua ingloriosa carriera a met¨¤ stagione del 1990, sia a causa degli inesistenti risultati che aveva conseguito, che per la crisi economica in cui era sprofondata l¡¯industria lombarda. Nulla a che vedere, insomma, con la gloriosa bicilindrica a valvola rotante che port¨° alla casa quattro titoli costruttori sei titoli piloti di cui tre con Angel Nieto, uno con Luca Cadalora e due appunto con il compianto Fausto Gresini e 75 partecipazioni in altrettanti Gran Premi con ben 44 vittorie. Un palmar¨¦s tutto d¡¯oro, da sogno anche ai nostri giorni per un¡¯industria di moto italiana.
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