Le difficolt¨¤ di Marc e Valentino accelerano il ricambio generazionale in top class. Iniziato con Mir campione del mondo 2020 e proseguito con nuovi talenti in rapida ascesa
La griglia di Jerez porge l'immagine di un'era motociclistica che cambia: 9 mondiali complessivi nelle prime quattro file, ben 22 nelle successive quattro. In questo conteggio incidono tantissimo i 17 mondiali di Marc Marquez e Valentino Rossi, confinati, rispettivamente al 14¡ã e 17¡ã posto dello schieramento di partenza del GP di Spagna, posizioni non certo consone alla loro caratura. Il nuovo che avanza lascia alle spalle le vecchie glorie, alle prese con problemi differenti a inciderne il rendimento, e indirizzano un cambio generazionale innescato gi¨¤ l'anno scorso con il mondiale di Joan Mir, 23 anni, a interrompere l'egemonia iridata di Marquez. Il processo ¨¨ irreversibile e Jerez ha dato un altro colpo di gas.
Miti ed eredi
¡ª ?Lo si era capito ancor prima di mettere le ruote in pista, dalla conferenza stampa pre evento, con il rookie terribile Pedro Acosta, 16 anni e leader del mondiale con tre vittorie di fila in Moto3, a posare con Marquez, 28 anni, cui molti lo associano per le doti da predestinato. Osservando poi podio e classifica mondiale tratteggiate dal GP di Spagna, non pu¨° passare inosservato che lass¨´ ci sono due degli allievi di Valentino, 42 anni, nella sua VR46 Academy, Francesco Bagnaia, nuovo leader iridato, e Franco Morbidelli, rispettivamente 24 e 26 anni. Vale, inoltre, condivide pure il box con Frankie, quel ragazzino di Roma portato a Tavullia dal padre per fargli coltivare il progetto di professionismo in un ambiente pi¨´ congeniale a realizzarlo e accolto dal 9 volte iridato sotto il suo ombrello.
Le difficolt¨¤ di Rossi
¡ª ?Adesso i due leoni soffrono. Entrambi in difficolt¨¤, anche se con genesi differenti dei loro problemi. Rossi, nel team Yamaha SRT, ¨¨ ormai avvezzo alla Q1 ¡ª con il lampo per¨° del 4¡ã tempo in Qatar in scia a Bagnaia ¡ª non ha mai fatto meglio di 12¡ã nelle ultime gare terminate e sta facendo tramontare la sua era leggendaria in modo dimesso. La via di uscita non ¨¨ certo quella voluta, ma lui ci prova e va avanti per passione pura, ammettendo per¨° che "la Yamaha 2021 ¨¨ un po' meglio di quella precedente, le gomme sono pi¨´ o meno le stesse, ma io vado pi¨´ piano di un anno fa". Non ¨¨ una bandiera bianca che sventola, l'orgoglio di un campione non invecchia, ma l'ammissione di una difficolt¨¤ davanti alla quale non accampa scuse e cui vuole ribellarsi. Per dimostrare a tutti di non essere finito e di far bene a insistere. Il cronometro per¨° ¨¨ impietoso: non guarda la carta d'identit¨¤ n¨¦ il palmares e tratta tutti allo stesso modo, giovani e vecchi, leggende e piloti di primo pelo. Navigare nei bassifondi per Rossi non ¨¨ bello ("il livello si ¨¨ alzato molto e mi aspettavo fosse dura stare davanti, ma non cos¨¬ tanto, per¨° i risultati non arrivano e sono triste", ha detto) ed ¨¨ triste anche per i suoi tifosi. Per caratura indiscutibile e gratitudine dovuta Rossi ha da dimostrare nulla, ma deve capire, da solo, modi e tempi migliori per uscire di scena. Qualunque siano, ricever¨¤ solo applausi.
I dolori di Marquez
¡ª ?Nel cono d'ombra c'¨¨ anche Marc Marquez, che dopo l'infortunio deve sgomitare a ridosso della top-10 e che, aspetto di maggiore riflessione, inizia a fare scelte conservative. "Non sono ancora il Marc che conoscete, devo guidare questa moto in modo diverso da come farei se stessi bene e per la prima volta ho scelto una gomma per ragioni di sicurezza", ha detto a Jerez. Sono frasi di saggezza, quasi di prudenza, segno che Marc se l¡¯¨¨ vista brutta, anche nei due voli del week end di Jerez (FP3 e Warm Up) e ha capito che dovr¨¤ usare una buona parte di questa stagione per ritrovare quella brillantezza fisica necessaria, sia per gli automatismi della sua guida, sia per indirizzare lo sviluppo di una Honda recalcitrante. Quanto tempo possa servirgli non ¨¨ chiaro: la classe non si perde, ma le recenti botte - e quei tempi di recupero cos¨¬ forzati (ben 3 interventi) tali da mettere in dubbio anche l'uso normale del braccio - lo hanno indotto a un approccio pi¨´ ragionato. In quest'ottica il 9¡ã posto in Spagna a 10" dalla vetta ¨¨ un passo avanti, incoraggiante, ma la strada resta lunga.
I giovani avanzano
¡ª ?Gli altri, intanto, non aspettano. La partita mondiale non dovrebbe vederlo in campo, ma Marc potrebbe fungere da ago della bilancia nella lotta fra Bagnaia, Quartararo, Vinales e Mir, con Miller e Morbidelli di rincorsa. Non avere in lotta i due leoni, Marc e Valentino, i massimi interpreti di questo sport nell¡¯ultimo decennio, due capobranco che si sono dichiarati guerra aperta quando uno era giovane e spavaldo e l'altro voleva ancora difendere la propria regalit¨¤, ¨¨ strano. Rientra per¨° in un segno dei tempi. Forse non ¨¨ ancora la fine di un'era, almeno per entrambi, ma ne segna una profonda inversione di tendenza. Il ricambio generazionale ¨¨ in atto e sta investendo pure Marquez e Rossi. Come un'onda ineluttabile. Non li ha trascinati via, ma spinti sul fondo. Posizione da cui, anche se puoi lucidare 17 mondiali complessivi, ¨¨ dura risalire.
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