Honda ¨¨ ancora alle prese con il dubbio di Marc Marquez, fermo per infortunio: in passato non si cercavano soluzioni ¡°ponte¡± ma si puntava con coraggio su giovani che dimostravano di andare forte
Alla vigilia dei primi test ufficiali di avvio della nuova stagione 2021 ancora nella tenaglia del Coronavirus non ¨¨ dato sapere se quando e come Marc Marquez rientrer¨¤ in pista. La MotoGP, soprattutto la Honda, non pu¨° privarsi di un fuoriclasse qual ¨¨ il 27enne spagnolo 8 volte campione del mondo. Qui si ripropone la questione del ¡°secondo pilota¡± in squadra e pi¨´ in generale su come negli ultimi anni si coltiva il ¡°vivaio¡± e su come avviene la selezione dei corridori dalla Moto 3 alla Moto2 alla MotoGP, spesso legata agli automatismi delle classifiche premiando nei passaggi i detentori dei titoli e i rivali pi¨´ diretti. E¡¯, evidentemente, una scelta corretta anche se, a volte, fin troppo scontata: nel senso che ¨¨ ¡°facile¡± puntare sui ¡°titolati¡± cercando di ingaggiare nella propria squadra in Moto2 l¡¯iridato della Moto3 e in MotoGP l¡¯iridato Moto2 e cos¨¬ via, a scalare anche negli altri campionati extra mondiali.
fiducia nei giovani
¡ª ?Per tornare ai vertici serve un fuoriclasse e non basta il supporto di un pur bravo collaudatore quale Stefan Bradl, iridato Moto2 2011, dieci anni fa, un solo podio in otto stagioni di MotoGP. Altro discorso per Alex Marquez, a proprio agio sulla RC213V con due secondi posti-show l¡¯anno scorso, nell¡¯altalena del passaggio fra squadra ufficiale e non, comunque fra i piloti-rivelazione. Ecco, sul 24enne Alex Marquez, Honda aveva dimostrato di saper ¡°rischiare¡± portandolo in HRC scommettendo sulle sue qualit¨¤ ¨C peraltro due mondiali vinti in Moto3 e Moto2 ¨C non certo perch¨¦ fratello di Marc il marziano. Questo ¨¨ un esempio ¨C cos¨¬ come Davide Brivio ha fatto egregiamente in Suzuki con Mir e Rins ¨C di un certo modo di credere nel vivaio, pur se vivaio gi¨¤ altamente selezionato. Una volta, nella scelta dei corridori, le Case erano pi¨´ decise e coraggiose.
ago
¡ª ?Il 15 volte campione del mondo Giacomo Agostini, a fine 1963, era un illustre sconosciuto a livello internazionale, ¡°tricolore¡± juniores e della Montagna con il Morini Settebello monocilindrico 4 tempi aste e bilancieri con poco pi¨´ di 20 Cv e 10.000 giri, sotto i 170 Km/h. Il 13 settembre 1963, nel decisivo GP mondiale di Monza, la Morini fa debuttare il 21enne bergamasco nel GP Nazioni dove la Casa bolognese si gioca il titolo della 250 con Tarquinio Provini di fronte allo squadrone Honda capeggiato da Jim Redman. In precedenza, Agostini aveva corso solamente sui circuiti cittadini e sui tornanti delle gare in salita, mai visto un circuito ¡°vero¡±, veloce e pericoloso come Monza, mai salito prima su una moto Grand Prix quale la duemmezzo bialbero bolognese da 37 Cv a 12.500 giri e 240 Km/h. Agostini gir¨° subito come il suo ¡°grande capo¡± Provini (1¡¯53¡±3 a 182,701 di media!) e in gara fu costretto al box per l¡¯allentamento del tubo di scarico quando guidava il carosello iridato.
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ancora lui
¡ª ?Ago si ripet¨¨ nel 1965 al debutto in 500: con la ¡°vecchia¡± MV Agusta 4 cilindri (75 Cv, 11.500 giri, oltre 270 Km/h) gira a Modena e a Monza sui tempi del ¡°maestro¡± Mike Hailwood. Lo stesso Hailwood (chiuder¨¤ la carriera motociclistica a 28 anni con 9 titoli mondiali), chiamato a fine 1961 dal Conte Agusta per... dare una mano al mitico Gary Hocking, si era prodotto nel classico ¡°veni-vidi-vici¡± trionfando a 21 anni al debutto in 500 con i bolidi di Cascina Costa. Prima ancora tocc¨° a John Surtees (l¡¯unico a vincere mondiali in moto, 7 con la MV e in Formula 1, su Ferrari), pilota delle monocilindriche Norton e NSU (88 corse disputate , 77 vinte, otto volte secondo, tre volte terzo!), passa alla MV Agusta e sempre a Monza, al debutto sulla 4 cilindri, sbaraglia tutti e vince. Altra storia.
decide il crono
¡ª ?Dieci anni dopo, 25 agosto 1966, al TT inglese, Tarquinio Provini sulla Benelli 250 resta vittima di un grave incidente. La Casa pesarese ¨¨ costretta a cercare il sostituto e, cronometro alla mano, sceglie il pi¨´ veloce dei sette piloti chiamati - uno in fila all¡¯altro - a provare a Modena e a Monza: Renzo Pasolini. L¡¯occhialuto riminese, lasciate le monocilindriche Aermacchi, debutta e vince con i bolidi del Leone sia in 250 che in 350 e compie un doppio capolavoro vincendo con la inedita Benelli 500 4 cilindri, ai danni di Agostini, l¡¯ultima corsa delle mezzo litro della stagione e la prima corsa della stagione successiva. A fine ¡¯67 la doccia fredda per Paso, in difficolt¨¤ a Monza nella 500. La Benelli chiede l¡¯aiuto di Hailwood che aveva appena abbandonato la MV per difficolt¨¤ di coabitazione con Ago. Mike, con la stessa moto del riminese, strabilia in qualifica sulla 4 cilindri pesarese mai vista prima (gira sopra i 207 Km/h di media battendo di oltre un secondo e mezzo il record di Paso!) ma poi cade in corsa sotto il diluvio nella bagarre con Agostini.
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filosofia
¡ª ?Altri tempi, s¨¬, ma la sostanza non cambia. Il fuoriclasse, se ¨¨ davvero tale, d¨¤ subito i segnali giusti e in brevissimo tempo dimostra in pista ci¨° che vale, con qualsiasi (buona) moto. I piloti sopra citati ¡°parlavano¡± con i tempi sul giro, con le vittorie di gare e di titoli iridati. Spetta alle Case, ai Team, ai talent scout scovare il manico giusto. Quando ¨¨ ancora un giovane leone, non quando ¨¨ il ¡°re della foresta¡±.
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