Un rocker suonerà l'inno di Mameli a Misano: “Bagnaia? Un tipo da blues”

Rock and roll in Superbike e MotoGP. In uno sport già elettrizzante di suo, Giulio Maceroni ha introdotto idee fresche abbinate al mondo della musica. Chitarrista classe 1994 di origini comasche, ha pensato di unire le sue performance musicali con le acrobazie dei piloti. Un format nato nel 2017 con l'idea dello show “Rock to Flip” e, due anni più tardi, con un progetto che coinvolgeva Yamaha Music e il settore motoristico della casa giapponese. Il 2022 si sta rivelando ricco di soddisfazioni: l'esibizione a Donington nel round della Superbike e poi l'onore di suonare l'inno di Mameli prima del GP a Misano.

Giulio, come si è sentito quando ha saputo che avrebbe suonato l'inno italiano prima del GP di Misano??

“Ho preso la bici e ho cominciato a pedalare per scaricare l'adrenalina (ride ndr.). ? stato ovviamente un'emozione unica. Devo ringraziare Davide Bulega, che da un anno ha preso a cuore il mio progetto e mi ha aiutato a inserirlo nel Motorsport con una visione profonda e imprenditoriale. E ovviamente un grazie ai promotori del GP di San Marino per l'opportunità. Sarà bello suonare l'inno di Mameli, anche se lo rivisiterò a modo mio”.?

Si spieghi meglio.?

“Non intaccherò la sacralità, ma lo renderò, per così dire, più giovane e fresco, in chiave rock. Verrò accompagnato da un quartetto composto da Matteo Lipari e Silvia Beatrice Pagano, Giovanna Di Domenico e Caterina Cocco. Saranno loro ad aiutarmi a realizzare la mia idea”.?

Da dove nasce l'amore per i motori??

“La passione per i motori arriva dalla famiglia, a partire da mio fratello e mio padre che erano innamorati delle due ruote. Ho sempre respirato quest'aria. Sono cresciuto a pane e Valentino Rossi. Vale ha avuto la personalità e l'estro che lo rendevano un vero personaggio. Un pilota preferito tra quelli attuali? Se dovessi sceglierne uno attuale, direi Bagnaia”.

Lei è riuscito a unire la musica ai motori. Un progetto che nasce da lontano.?

“Esatto. Nel 2017 ho creato una struttura: Rock to flip. Si tratta di uno show in cui, mentre suono, i piloti si esibiscono in acrobazie sopra la mia testa. Nel 2019 siamo riusciti a unire Yamaha music e Yamaha moto in una collaborazione sorprendente. Addirittura ho lavorato in uno studio di registrazione a forma di igloo. Poi ho conosciuto Davide Bulega che ha preso a cuore il mio progetto. ? stato lui a sviluppare con un team di progettisti di caschi per la prima volta una chitarra a forma di casco integrale con cui ho suonato a Donington nel weekend della Superbike. ? stato emozionante ricevere il calore dei fans in quell'occasione tra foto e autografi”.?

In passato lei ha anche lavorato a un progetto legato alla fondazione di Marco Simoncelli. Per realizzare le musiche si è ispirato a qualche tratto del pilota italiano scomparso nel 2011??

“Certo! Ho chiesto immagini inedite per ispirarmi maggiormente a Simoncelli quando era giovanissimo. Mi hanno dato diverso materiale e da lì ho trovato l'ispirazione. Poi sono passato al lavoro con gli ingegneri del suono”.

Lei ha il rock nel sangue. C'è qualche pilota che le sembra avere la stessa caratteristica??

“Bella domanda. Mi piacerebbe scegliere Francesco Bagnaia, ma mi sembra un tipo blues. Il pilota più rock and roll è stato Rossi, tra quelli ancora in attività direi Marc Marquez. Uno insospettabile è Aleix Espargaro. Sembra un soldato in missione, è abituato a lavorare sodo. Ha una tenacia incredibile. Un lato rock”.?

Se Bagnaia è blues ed Espargaro ha un animo rock, come si può inquadrare Fabio Quartararo??

“Direi che è funky soul. Ha un ritmo martellante, preciso e instancabile”.