Domenicali: "Marquez nel 2025 farà di tutto per il Mondiale. Martin non doveva dire no alla Pramac"

L'a.d. Ducati: "WDW straordinario, la passione per il nostro marchio mai così forte. La nuova Panigale V4 è un passo avanti anormale. Con la Pramac 20 anni straordinari, ma dovevamo tornare a un team che fa crescere i piloti. L'incidente tra Marquez e Bulega? L'avremmo evitato, ma non è stato scorretto"

Dal forno di una Misano Adriatico traboccante di passione per il World Ducati Week, all’estate inglese (e con temperature più umane) di Silverstone, che al giro di boa del campionato ritrova una MotoGP in festa, con la celebrazione per i 75 anni. Le vacanze sono finite, Francesco Bagnaia si presenta in Gran Bretagna da leader del campionato e da vincitore delle ultime 5 gare: le quattro iridate e la Race of Champions di Misano, dove ha dominato a mani basse con la Panigale V4. ? un 2024 d’oro per la Rossa, che ha vinto 8 delle 9 gare della stagione, e che nelle ultime 6 gare ha monopolizzato il podio. Un momento magico per il suo ‘commander in chief’, l’a.d. Claudio Domenicali, che in questa chiacchierata parla a tutto tondo, dal WDW alla nuovissima, e bellissima, Panigale V4, al Mondiale, di oggi e di domani.

Domenicali, non si può non partire da un WDW da record, con 94 mila presenze da 85 Paesi.?

“Ogni volta ci mettiamo impegno per farlo meglio del precedente. Siamo riusciti a fare il WDW migliore di sempre, anche perché c’erano le premesse giuste: avevamo un parterre di piloti pazzesco, a conferma del momento straordinario del nostro marchio nelle gare. La passione per Ducati non è mai stata forte come adesso”.?

In un momento complicato a livello mondiale per tutti i marchi, un evento come il WDW aiuta??

“Sono manifestazioni che lavorano più sul lungo periodo e sulla fidelizzazione, non c’è un rapporto 1:1 con le vendite. Noi al WDW crediamo profondamente, ma non è qualcosa che consente di compensare le debolezze del mercato, che è soggetto a molte variabili macroeconomiche. Ogni marchio affronta le dinamiche a suo modo, i nostri fondamentali sono quelli di un marchio che crede molto nella scienza e tecnologia, che lavora molto allo sviluppo del prodotto, al design, ma che allo stesso tempo crea un rapporto molto vicino e partecipato con i propri clienti, creando un senso di famiglia”.?

Migliorarsi è sempre difficile, spesso i passi avanti sono minimi. A Misano avete presentato la nuova Panigale V4: la settima generazione della vostra supersportiva ha lasciato entusiasti i piloti, tutti hanno trovato un grande miglioramento.?

“Come azienda di ingegneri, eravamo tutti molto curiosi di vedere cosa sarebbe successo una volta messa in mano la Panigale a questi che sono i piloti migliori del mondo. E vedere che il tempo di qualifica è sceso di un secondo, che è tantissimo, ci ha fatto pensare a qualcosa di anormale. Quando mandiamo in pista una nuova MotoGP, spesso all’inizio la vecchia va più forte. Per la Race of Champions i ragazzi hanno avuto solo due sessioni di prova da 20’, nessuno ha fatto quello che gli serviva per arrivare al suo limite. L’1’35”0 di Iannone, con Pecco lì attaccato, è stato straordinario. Però la moto ha vissuto davvero una rivoluzione in moltissimi campi e c’è stata un’implementazione di tante piccole cose, che però a questo livello fanno la differenza”.?

Se guarda la moto, qual è il dettaglio che le piace di più??

“Direi il forcellone posteriore, perché è una struttura che ha una funzionalità ingegneristica molto importante, vista la sua importanza per disaccoppiare la rigidezza torsionale da quella laterale. Il design non può lavorare liberamente, essendo il forcellone un elemento molto tecnico. Ma la cosa che mi ha affascinato di più, è di come gli ingegneri abbiano dato dei target che i designer del centro stile hanno interpretato con una serie di pieni e vuoti molto interessante dal punto di vista artistico. C’è questa idea di un oggetto che è estremamente performante, come una MotoGP, ma con attributi in più. Nessuno si sognerebbe di avere una MotoGP interessante anche dal punto di vista del design, mentre con la Panigale abbiamo realizzato questo sogno. E, se vogliamo, l’insieme del forcellone con il silenziatore sotto il motore, rende la Panigale unica. Tutte le altre moto lo hanno laterale. Mettere il silenziatore sotto il motore è molto complicato, ma questa è un po’ la filosofia di Ducati, fare le cose un po’ speciali, anche se complicate e più costose, perché questo poi ti premia. Se guardi la silhouette da dietro, pulitissima, è emozionante”.?

La Race of Champions è stata la ciliegina sulla torta della tre giorni. E Bagnaia ha dimostrato di essere in un mondo tutto suo rispetto agli altri.?

“Pecco conosce anche i sassolini di Misano, ma non è mai facile. Anche perché sei il campione del mondo e devi dimostrarlo a ogni semaforo che si spegne. Su una moto completamente nuova e uguale per tutti, lui ha dimostrato di essere il campione del mondo, altro che moto 2023, moto 2024 e un sacco di balle, pronti via e non c’è stata storia. Se Bastianini, Martin o Bautista avessero vinto, lui avrebbe potuto dire che pensava a Silverstone, invece… Ha uno stato di forma pazzesco in questo momento, che non è solo la confidenza che ha con la sua moto. Ha proprio una forma sua fisica e mentale. E poi ha un talento… e sì che c’è ancora qualcuno che lo mette in discussione”.?

La nota dolente è stata quell’ultima curva dell’ultimo giro con il contatto di Marquez che ha mandato per terra Bulega. Marc poteva risparmiarsela, visto il contesto.?

“Sì sì. Se noi potessimo controllare tutto dalla regia, questa cosa l’avremmo evitata. A tutti era stato raccomandato di essere attenti con gli altri e la scivolata all’ultima curva non ci stava. Abbiamo riguardato le immagini da tanti angoli, fosse stata una gara sarebbe stato un normale incidente di gara, perché Nicolò è stato un po’ largo, Marc è entrato, e quando Nicolò è andato a fare la sua curva non si aspettava di trovarlo là, si è appoggiato ed è rimbalzato indietro. Ma non dando punti, magari quel sorpasso poteva anche non farlo”.?

Diciamo che ci stiamo allenando a quello che potremo vedere nel 2025.?

“Non lo so, quelle saranno gare vere, e in una gara ci sta, ma non è stato un sorpasso scorretto. L’anno prossimo Marc sicuramente farà tutto il possibile per vincere il Mondiale e noi lo abbiamo preso per quello. Se la giocherà contro tutti. Pecco vorrà rivincere il Mondiale, potrebbe succedere un evento come questo, ma essendo un incidente di gara potrà accadere con chiunque”.?

Ducati fa le corse per vendere più moto, ma le corse stanno portando la Ducati nella storia: nelle ultime sei gare il podio è stato tutto delle Desmosedici, come mai a nessuna Casa era riuscito.?

“Il nostro è un momento straordinario che continua, perché veniamo da due doppi Mondiali in MotoGP e Superbike, e anche questo è un unicum. Ducati Corse ha fatto un lavoro magnifico, il lavoro magnifico ha attirato piloti molto forti e i piloti molto forti danno indicazioni migliori. Abbiamo innescato un circolo virtuoso. Altri competitor sono entrati, invece, in un circolo vizioso, alcuni piloti sono andati via e si trovano con piloti meno forti, che danno indicazioni meno chiare. Conosciamo il tema, ci siamo passati anche noi. Noi ci godiamo il momento”.?

E questo nonostante le concessioni alle altre Case.?

“Il nostro regolamento tecnico è anche un regolamento unico nel motorsport. In Formula 1 è diverso, la Red Bull domina ma le altre marche non hanno dei vantaggi. Invece, in MotoGP c’è un sistema per cui gli altri hanno dei vantaggi tecnici e noi siamo rallentati. Quindi vale di più. ? chiaro che, a forza di aumentare i vantaggi degli altri, tu ti ritrovi a fare una corsa con uno zainetto, mettono un chilo, due, tre, ma prima o poi ti cedono le gambe. Anche questo discorso dobbiamo tenerlo sotto controllo, perché facciamo investimenti molto forti e siamo disponibili ad accettare queste concessioni fino a un certo punto”.?

I piloti vanno e vengono, ma aver perso la Pramac le pesa??

“Sni. Con loro abbiamo fatto un lavoro straordinario per 20 anni, che non è normale nelle corse. Pramac è anche cresciuta molto in termine di risultati potenziali e noi dovevamo giocoforza tornare a una strategia che era quella originaria da cui eravamo nati, ovvero di un team che facesse crescere i piloti. E questo credo che, restando nello stesso ambito, per loro sarebbe stato un po’ difficile da accettare. Pramac ha preferito rimescolare tutte le carte. Noi abbiamo deciso di concentrarci sulla moto del 2027, il campionato è molto impegnativo dal punto di vista economico, ci sono altre Case che hanno deciso di investire di più, mentre noi siamo concentrati sullo sviluppo della moto. Ci sarebbe piaciuto rimanere con loro, ma i matrimoni si fanno in due, anche se non è detto che in futuro ci si possa reincontrare”.?

Tra Martin, Bastianini e Bezzecchi, chi non avrebbe voluto perdere??

“Martin. Jorge è un talento fortissimo, non che Enea e il Bez non lo siano, ma lui lo ha fatto vedere di più. Si sta giocando il Mondiale adesso e se l’anno scorso fosse stato possibile dare il titolo ex-aequo, Jorge se lo meritava quanto Pecco”.?

Ma allora cosa avrebbe dovuta fare più di quanto ha fatto per avere la Ducati ufficiale??

“? una buona domanda. Secondo me le cose non si sono incastrate. Lui ha fin dall’inizio detto ‘io in Pramac non ci rimango’ e si sono tagliati un po’ di ponti. La cosa singola che Jorge non doveva fare era di non dire che non sarebbe rimasto in Pramac. Questa domanda su cosa avrebbe dovuto fare di più, non me l’ero mai posta, ma nel momento in cui dici una serie di no, poi chi deve decidere ha meno carte”.?

Ma anche Marquez ha detto il suo no alla Pramac.?

“Anche Marc, vero. Ognuno ha reso questa cosa per noi molto difficile, e per me personalmente anche sofferta, perché con Jorge avevo costruito un rapporto personale. Noi abbiamo questa idea della famiglia, così che tu ti affezioni anche alle persone. ? stato faticoso, perché è un grande talento che ci sarebbe piaciuto tenere con noi. Questi ragazzi crescono, diventano molto forti e si generano aspettative che portano a tagliare un po’ di ponti. Lui ha preferito cambiare costruttore, ma magari tra un anno cambia idea e ci rincontriamo”.?

Perché in Superbike non avete ancora rinnovato con Aruba??

“Abbiamo trovato l’accordo e siamo agli ultimi dettagli. Ma non ci sono problemi”.?

Rinnoverete con Bautista o magari guardate a Iannone e Petrucci??

“So che il team sta discutendo per trovare la quadra. Poi bisogna sempre essere in due. Il tifoso vorrebbe sempre tutto, ma alla base c’è un discorso di sostenibilità economica e noi come azienda cerchiamo sempre di far quadrare i conti. Di sicuro a noi piacerebbe se restasse”.