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GP Algarve, Acosta vince ed ¨¨ campione del mondo. Foggia lotta ma ¨¨ travolto all'ultimo giro
Pedro Acosta festeggia il mondiale della Moto3 vincendo il GP dell'Algarve delle piccole: lo spagnolo della Ktm Ajo, un rookie della categoria, si impone davanti ad Andrea Migno e Niccol¨° Antonelli dopo una gara che ha visto Dennis Foggia grande protagonista, ma abbattuto nel giro finale da Darryn Binder, poi squalificato per guida irresponsabile. Un brutto epilogo dopo una battaglia intensa e leale fra due fortissimi contendenti.
che duello
¡ª ?Le schermaglie in atto da tempo fra i due rivali, Acosta e Foggia, proseguite anche nel warm up con piccole punzecchiature dello spagnolo, si sono riviste nel finale di gara quando i due sono entrati in lotta diretta. Foggia ha usato intelligenza, con una gara solida, condotta spesso al comando grazie a una moto velocissima sul dritto, mentre Acosta non ha fatto calcoli, con una guida decisa e aggressiva nelle rischiose schermaglie di un gruppo indemoniato. Nel giro finale l'episodio chiave: Binder sbaglia i tempi e abbatte Foggia, in quel momento secondo, ma con lo spunto per attaccare il leader Acosta e tenere aperti i giochi iridati, e deve arrendersi. Il titolo ¨¨ di Acosta, grande rivelazione della stagione e campione a soli 17 anni. Il suo festeggiamento, con una canna a pescare uno scrigno con il casco iridato, evidenzia le sue umili origini e l'attivit¨¤ del padre, pescatore di Puerto de Mazarron.
La gara
¡ª ?Al via scatta bene Sergio Garcia, mentre Artigas tira la staccata al compagno Foggia che ¨¨ quinto, con Acosta 12¡ã. Un giro e Foggia va in testa, con una splendido sorpasso all'esterno della prima staccata, e si mette a dettare il ritmo. Anche Acosta si traveste da 'Por Fuera' e risale, prima quinto, poi terzo dopo un gran duello con Artigas. Il quartetto Foggia-Binder-Acosta-Artigas prende del margine e in testa il duello ¨¨ serrato. Al 2. giro Acosta ¨¨ secondo, attacca Foggia, ma viene respinto, mentre il gruppo si compatta, con Masia, Garcia, Migno e Antonelli a lottare nel pacchetto di testa. Al 13. giro Masia spariglia la carte: entra duro su Foggia, va al comando e si porta dietro il compagno Acosta. Davanti c'¨¨ ora un mucchio selvaggio di dieci piloti in meno di 1" di distacco, con battaglie ravvicinate e carenate assortite e a 5 giri dalla fine si ripropone il duello in testa fra il leader Foggia e Acosta, secondo. Lo spagnolo passa al comando a 3 giri dalla fine, Masia cade e Foggia lotta per riprendersi la posizione. All'ultimo giro l'episodio chiave: Acosta passa Foggia e nel varco prova a inserirsi pure Binder, in lotta con Garcia, che sbaglia i tempi e abbatte il pilota romano. Titolo ad Acosta, accompagnato sul podio da due italiani, Migno e Antonelli, ma Foggia meritava di giocarsela fino al traguardo. Coda velenosa: Binder si presenta nel box Leopard, ma viene allontanato dopo un faccia a faccia con Foggia che tratteggia la tensione esistente. Acosta ha impressionato, conquistando il titolo con 6 vittorie, ma Foggia da met¨¤ stagione ha mostrato di avere grandi qualit¨¤: il loro duello meritava un epilogo differente. Senza incidenti, azzardi, squalifiche, rabbia e rimpianti.
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