Locatelli: "Io con Rea dopo Toprak? Ho sorriso. Ecco dove crescere con Yamaha"

Dopo Toprak Razgatlioglu ecco Jonathan Rea: non si può dire che Andrea Locatelli abbia trovato compagni "morbidi" in Yamaha. La crescita in Superbike, però, passa anche attraverso confronti duri e l'italiano sta mostrando gradualmente il suo valore. Ex promessa nel Motomondiale, Locatelli si è consacrato nelle derivate di serie vincendo il titolo Supersport nel 2020. E nel triennio in Superbike ha ottenuto due quarti e un quinto posto. Manca la vittoria in gara, sfiorata in due occasioni. Ma Andrea sembra avere ben chiaro dove lavorare, come ha spiegato ai nostri microfoni.

Andrea, come valuta il 2023 per lei e Yamaha?

"? stato un anno molto positivo per Yamaha in diverse categorie. Per quanto mi riguarda, è stata una stagione decisamente buona perché, fino a metà cammino, siamo stati in lotta per la terza posizione nel Mondiale. Poi un weekend andato male ci ha impedito di giocarci il piazzamento fino alla fine. Tutto sommato, però, sono felice: otto podi, un inizio e una conclusione di campionato buoni. In vista dell’inizio di 2024 siamo davvero pronti".

Lei ha mostrato una grande crescita nella stagione conclusa. Qual è stata la differenza rispetto agli anni precedenti?

"Credo che dopo il 2021, un anno molto bello per noi, la scorsa stagione sia stata al di sotto delle aspettative. Il lavoro fatto prima del 2023 ci ha permesso di essere subito competitivi. Basti pensare che dopo i primi weekend, in Australia e Indonesia, mi sono trovato in seconda posizione nel Mondiale. Quella preparazione mi ha consentito di essere veloce e competitivo".

Prima ha avuto Toprak Razgatlioglu come compagno di squadra. Nel 2024 dividerà il box con un altro campione: Jonathan Rea. Non sembra che Yamaha le abbia fatto un dispetto?

"Avere Rea in squadra è un grande stimolo per me. Yamaha è stata brava ad affiancarmi prima Toprak e ora Jonathan. Mi fa sorridere e, al tempo stesso, sentire parte di questa famiglia. Tutto ciò è importante. Avere accanto piloti molto forti è un pungolo per me. Penso di poter imparare qualcosa anche da Jonathan. Non si diventa sei volte campione del mondo per caso. Bisognerà cercare di sfruttare l’occasione per capire. E poi dovremo fare come capitato tra me e Toprak: ci siamo sempre aiutati per il bene della Yamaha. Da quando mi trovo nel team, sono maturati grandi risultati".

Cosa ha imparato da un compagno di squadra come Razgatlioglu?

"Onestamente penso che abbiamo imparato qualcosa l’uno dall’altro. Ci siamo spinti a vicenda. Ho visto un Toprak motivato. Ha più esperienza di me e un carattere molto determinato in pista. Quello è stato l’aspetto che mi ha fatto essere consapevole dell’importanza del lavoro per ambire ad avere grandi risultati".

Come si prepara un pilota come lei a una stagione lunga e dispendiosa?

"Forse la difficoltà più grande è rimanere competitivi durante tutto l’anno. Il campionato inizia a febbraio e finisce a ottobre o novembre. Le gare sono molto impegnative, considerando anche l'inserimento della Superpole race. Avere sempre motivazione e voglia significa essere pronti a 360°. ? questo l’aspetto più complicato. Trascorriamo poco tempo in moto, ma dobbiamo cercare di essere sempre competitivi".

Ultima domanda: come valuta la sua crescita tra qualifica, gara breve e corsa lunga?

"Guardando i risultati di quest’anno direi che siamo stati forti nella gara corta. Credo sia dovuto a un sabato che non definirei complicato, ma ancora incentrato sul lavoro. Nella prima manche imparo a capire cosa serve in vista della domenica. ? uno scoglio da superare nel 2024: bisogna essere pronti già dal venerdì per andare forte sabato e crescere ancora il giorno seguente. Anche per questo nella gara di domenica raccogliamo solitamente i risultati migliori".