Superbike
Australia, il caso del cambio gomme: Yamaha spiega come funzioner¨¤ il pit-stop
Un nuovo asfalto super aderente e abrasivo. Le condizioni del tracciato di Phillip Island "richiedono" un pit-stop obbligatorio per il cambio delle gomme. Dopo aver analizzato i pneumatici utilizzati dai piloti durante i test, al fine di garantire la sicurezza di tutti i piloti, la direzione gara insieme al Phillip Island Grand Prix Circuit e a Dorna Wsbk Organization hanno deciso che le gomme posteriori non potranno essere utilizzate per pi¨´ di 11 giri nella classe Superbike.?
giri ridotti
¡ª ?Sempre per via precauzionale ¨¨ stata ridotta a 20 giri la distanza di Gara 1 e Gara 2. I piloti avranno a loro disposizione una finestra di tre giri per effettuare il cambio pneumatici con un tempo fisso di tre minuti in pit-lane. La finestra sar¨¤ dal nono all¡¯undicesimo giro. I piloti dovranno obbligatoriamente cambiare il pneumatico posteriore, mentre potranno decidere se sostituire o meno l¡¯anteriore in base alla disponibilit¨¤ residua di ciascuno.
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Il pit-stop spiegato da Yamaha
¡ª ?Un cambio pneumatici in "stile" Endurance. Secondo gli ingegneri del box del team Pata Prometeon Yamaha questa "novit¨¤" inaspettata aggiunge una nuova dimensione alla pianificazione e alla strategia dei team a partire dalla prima sessione di prove libere in quanto l¡¯attenzione si sposta dal gestire al meglio e in maniera intelligente i venti giri consecutivi, al come essere pi¨´ veloci su due sprint da nove a undici giri. In Superbike i piloti dispongono di una sola moto nel box, quindi i pit-stop per il cambio delle gomme, sia all'anteriore che al posteriore, avverr¨¤ in modo simile a quello effettuato durante le gare Endurance. Solitamente il pit-stop per il cambio gomme avviene per un improvviso cambiamento del meteo e le moto entrano nei box contemporaneamente, ma, in questo caso, i piloti avranno a loro disposizione solo una finestra di tre giri per fermarsi. Dato il livello di attivit¨¤ nella pit lane, le differenze tra i team top e quelli privati e nell'interesse della sicurezza generale, le regole stabiliscono un tempo minimo di intervento ai box. Questo tempo calcolato prende in considerazione il tempo impiegato da un pilota per spostarsi da un'estremit¨¤ all'altra della corsia dei box con il limitatore di velocit¨¤ a 60 km/h, pi¨´ 30 secondi per un pit stop. A Phillip Island, ad esempio, ai piloti viene concesso un tempo di intervento ai box di 63 secondi. Questo ¨¨ il tempo minimo che deve trascorrere dall'ingresso nella pit lane all'uscita dalla pit lane: una distanza di 549,2 metri, impiegando 33 secondi a 60 km/h. Se il transponder della moto attraversa la linea di uscita dei box prima dei 63 secondi, al pilota verr¨¤ inflitta una penalit¨¤, cinque secondi per ogni secondo sotto il tempo di intervento ai box. Come spiega Andrew Pitt, Crew Chief di Jonathan Rea: "Il tempo minimo elimina la pressione di dover essere il pi¨´ veloce possibile. Certo, la velocit¨¤ ¨¨ importante, ma se lasciamo andare il pilota troppo presto veniamo penalizzati. Abbiamo trenta secondi per il pit-stop vero e proprio, e di solito siamo in grado di completarlo in meno di venti, quindi questo ci lascia dieci secondi per verificare che tutto sia a posto prima di far ripartire il pilota. La chiave per un buon pit-stop ¨¨ evitare gli errori, perch¨¦ ¨¨ quando si commettono errori che le cose cominciano a rallentare".
Come avviene il cambio delle gomme
¡ª ?Prontezza e rapidit¨¤ sono le parole d'ordine. Come sottolinea Andrew Pitt: "Anche se possiamo discutere in anticipo i vari scenari, alla fine spetta al pilota scegliere il momento in cui fermarsi". Una volta giunto al box, il pilota dovr¨¤ fermare la moto in corrispondenza degli appositi segni posti sull'asfalto. Il regolamento stabilisce che il motore deve essere spento durante il pit-stop, quindi il pilota preme il kill switch mentre si mette in posizione. La moto viene sollevata sui cavalletti pronta per il cambio delle ruote. Nel caso di Jonathan Rea, il suo capo meccanico Uri ¨¨ responsabile del cavalletto posteriore e del successivo cambio ruota, mentre il meccanico Pete ¨¨ responsabile di quello anteriore. Nel momento in cui la moto ¨¨ sui cavalletti, i membri del team sugli assi anteriore e posteriore, Andrew Pitt all'anteriore e il meccanico Tommy al posteriore, utilizzano le pistole dinamometriche per rimuovere l'asse. Rimossi gli assi, l'attenzione torna ai meccanici dell'anteriore e del posteriore, Uri e Pete, che rimuovono le ruote e ricevono i cerchioni con i pneumatici nuovi. Inserite le ruote si assicurano che i dischi del freno si incastrino nelle pinze e che la catena sia posizionata correttamente sul pignone. Montate le ruote i meccanici con le pistole dinamometriche collocano e stringono gli assi con un unico movimento fluido prima di pompare il freno all'anteriore e al posteriore. Non appena tutta l'operazione sar¨¤ conclusa, ogni meccanico ricontroller¨¤ il proprio lavoro e ricontroller¨¤ anche il lavoro svolto dai suoi colleghi. "I 10-12 secondi extra hanno un valore inestimabile - spiega Pete Bancewicz, meccanico di Jonathan Rea - non solo ti danno il tempo di controllare il tuo lavoro, ma significa che puoi controllare cosa hanno fatto tutti gli altri prima di rilasciare il pilota quando i trenta secondi sono scaduti".
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