SUPERBIKE
Troy Bayliss: 20 anni fa il mitico sorpasso di Monza
Ą°Attenzione in testa EdwardsĄ BAYLISS, BAYLISS!Ąą. Giovanni Di Pillo urla in cabina di commento, mentre la 996 sbuca dal fondo del gruppetto di testa sfilando una ad una le quattro rivali giapponesi. La folla esplode, le tribune di Monza tremano al crescere del boato provocato dai tifosi in visibilio. Su quella Ducati che arriva davanti a tutti alla prima variante, per¨°, non cĄŻ¨¨ King Carl Fogarty, il Re della Superbike che quasi un mese prima si ¨¨ infortunato a Phillip Island. Sulla rossa 996, che per lĄŻoccasione porta il numero 21, cĄŻ¨¨ un semi-sconosciuto al grande pubblico, un pilota che proprio con quella frenata avrebbe dato inizio a una delle favole pi¨´ belle del Motociclismo. ? il 21 maggio 2000, lĄŻalba di una nuova era per il Mondiale Superbike.
PIACERE, TROY!
ĄŞ ?Di Pillo, commentatore storico della Wsbk e voce della Golden Age delle Ą°derivateĄą, ¨¨ fuori di s¨Ś: Ą°Incredibile staccata!Ąą grida a perdifiato nel microfono. Ą°Al comando la Ducati Infostrada con lĄŻaustraliano Troy Bayliss!Ąą. Troy Bayliss? Facciamo un passo indietro di qualche settimana. Precisamente al 23 aprile 2000, giorno la Superbike fa tappa a Phillip Island. La stagione di Carl Fogarty non ¨¨ partita nel migliore dei modi: nel round inaugurale di Kyalami il Campione del Mondo in carica ha conquistato un podio in Gara-1, ma la seconda corsa si ¨¨ chiusa con un mesto ritiro. King Carl arriva in Australia carichissimo, ma il meteo scombina le carte e nella prima manche ¨¨ costretto ad accontentarsi di un secondo posto (sul bagnato vince Anthony Gobert con la Bimota, in quello che sar¨¤ il primo e unico successo di Go Show con il marchio riminese). Per un cannibale come Foggy, che sul groppone ha 59 successi e quattro titoli mondiali, ¨¨ una situazione frustrante: in Gara-2 bisogna vincere. A tutti i costi.
LA FINE DI UNĄŻERA
ĄŞ ?La seconda manche non va secondo i piani. Almeno non secondo quelli di Fogarty, che parte male e si ritrova nelle retrovie. Nel disperato tentativo di recuperare lĄŻinglese dagli occhi di ghiaccio perde la sua proverbiale freddezza, commettendo un errore che risulter¨¤ fatale non solo per quel Campionato ma per la sua intera carriera. Nella furia della rimonta Carl si ritrova dietro a un Robert Ulm moto pi¨´ lento di lui, ma peccando dĄŻimpazienza finisce per tamponare la Ducati del collega tedesco. ? un disastro: le immagini mostrano Carl in terra, dolorante, prima del trasporto in ospedale. La diagnosi parla di una frattura allĄŻomero sinistro, con una prognosi di quaranta giorni. Ma la verit¨¤ ¨¨ unĄŻaltra: ancora non si sa, ma nella ghiaia di Phillip Island si ¨¨ chiusa lĄŻera Fogarty. Qualche mese dopo, il 20 settembre del 2000, il Campione britannico annuncer¨¤ il suo ritiro dalle corse.
IL CARROZZIERE AUSTRALIANO
ĄŞ ?Ducati accusa il colpo, ma a Borgo Panigale iniziano subito a cercare un pilota che possa rimpiazzare King Carl almeno nel round giapponese di Sugo in programma per il 30 aprile. Con tutti i top rider gi¨¤ sotto contratto la rosa di candidati ¨¨ decisamente ridotta, soprattutto poich¨Ś si tratta di sostituire in meno di una settimana un fuoriclasse come Fogarty. La scelta ricade su Troy Bayliss, un australiano che lĄŻanno precedente ha vinto il Campionato britannico sulla 996 del team Gse. AllĄŻinizio del 2000 Ducati lo ha spedito negli Stati Uniti per correre nellĄŻAma Superbike con il team Vance & Hines: il ragazzo sembra avere talento, ma ¨¨ tuttĄŻaltro che una giovane promessa. Troy ha gi¨¤ spento 31 candeline, ha iniziato a correre tardi e fino a qualche anno prima faceva il carrozziere. ? difficile pensare che sar¨¤ davvero lui lĄŻerede di Foggy, ma a Bologna non hanno molte alternative e decidono di dargli una possibilit¨¤. Un biglietto aereo last minute e Bayliss si trova su un volo per il Sol Levante.
SUGO: IL SOGNO VA IN FUMO?
ĄŞ ?Troy arriva in Giappone consapevole che quella, per lui, ¨¨ lĄŻoccasione della vita, anche se in realt¨¤ non si tratta del suo debutto assoluto nel Mondiale: nel 1997 ha corso in sella ad una Suzuki il round di Phillip Island, la sua pista di casa, conquistando due ottimi quinti posti. Ulteriori apparizioni iridate risalgono al 1998, anno in cui corre a Donington e Silverstone su Ducati con un bilancio decisamente peggiore (due ritiri, un 13Ąă ed un 15Ąă posto). A Sugo per¨° Troy ha la possibilit¨¤ di salire sulla 996 ufficiale, la moto che nella stagione precedente ha vinto il titolo con Fogarty. Quando ripassa un treno del genere? La pressione per¨° ¨¨ tanta e nonostante un buon inizio ¨C nelle qualifiche Troy ¨¨ 11Ąă, davanti al compagno di squadra Ben Bostrom ¨C il weekend giapponese si risolve in una disfatta. In entrambe le manche Bayliss va in terra alla prima curva senza riuscire a concludere nemmeno un giro. Per lĄŻaustraliano Sugo ha il sapore dellĄŻoccasione sprecata, di un sogno che sembra essersi gi¨¤ spento.
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DELUSIONE CADALORA
ĄŞ ?Delusi da Bayliss i vertici di Borgo Panigale decidono di allora di giocarsi unĄŻaltra carta, quella di Luca Cadalora. Il tre volte iridato del Motomondiale ¨¨ stato lasciato a piedi dalla MuZ-Weber dopo met¨¤ stagione in 500, dunque Ducati gli affida la 996 factory in vista della gara di Donington Park. Nelle East Midlands, per¨°, non si assiste ad un trionfo. TuttĄŻaltro: Luca ha alle spalle una carriera con le due tempi e nonostante il suo indiscutibile talento il passaggio alle Superbike a quattro tempi si rivela tuttĄŻaltro che semplice. In Inghilterra il modenese colleziona un ritiro ed un 17Ąă posto, un risultato che induce Ducati a ritornare sui propri passi. Il telefono di casa Bayliss squilla unĄŻaltra volta.
Ą°TROY, CORRI A MONZA?Ąą
ĄŞ ?DallĄŻaltra parte della cornetta cĄŻ¨¨ ancora Davide Tardozzi. La chiamata ¨¨ per Monza, il Tempio della Velocit¨¤ che il 21 maggio ospiter¨¤ il quinto appuntamento stagionale. A Borgo Panigale vogliono dare a Troy unĄŻaltra possibilit¨¤; tutto sommato a Sugo la sfortuna ci ha messo del suo e nelle qualifiche Bayliss era sembrato a suo agio sulla bicilindrica bolognese. LĄŻaustraliano ¨¨ ancora scottato dallĄŻesperienza giapponese ma decide di accettare, la voglia di rivincita ¨¨ tanta e Bayliss vuole dimostrare di meritarsi quella sella. Certo, correre a Monza su una Ducati significa assumersi una responsabilit¨¤ pesantissima: i tifosi italiani riempiono prati e tribune dellĄŻautodromo brianzolo, ed ¨¨ inutile dire che la maggior parte degli occhi sono puntati proprio sulle Rosse. Specialmente su quella con il numero 21 appiccicato sul cupolino.
LE QUALIFICHE
ĄŞ ?In qualifica Troy stampa il quinto crono, un risultato niente male soprattutto se si considera che davanti a lui ci sono mostri sacri della categoria come Colin Edwards, Troy Corser, Akira Yanagawa a Pierfrancesco Chili. Nella Superpole Bayliss accusa meno di un secondo di ritardo da Texas Tornado, riuscendo mettersi dietro la Yamaha di un funambolo come Noriyuki Haga. In Gara-1 lĄŻaustraliano si rende autore di una prova brillante, mancando il podio di un soffio dietro alla Kawasaki di Yanagawa: per una wild card il compito potrebbe quasi dirsi concluso, ma cĄŻ¨¨ ancora una manche da correre e Troy vuole provarci fino in fondo. Libero da pressioni, Bayliss diventa uno dei protagonisti di Gara-2 rimanendo nel gruppo di testa per tutta la durata della corsa. I tifosi hanno ormai ha imparato il suo nome e Troy non vuole deluderli.
FIATO SOSPESO
ĄŞ ?Nel corso della nona tornata Troy ¨¨ quinto ed incollato agli scarichi di Haga, che a sua volta ¨¨ attaccato al codone della Suzuki di Chili. I primi cinque sono tutti vicinissimi, tra il leader Edwards e la Ducati di Bayliss ¨¨ questione di un battito di ciglia. Alla fine del giro lĄŻaustraliano esce dalla Parabolica come un proiettile e sul rettifilo principale riesce ad affiancare la Yamaha R7 di Haga. Bayliss transita sul traguardo in quarta posizione praticamente appaiato al giapponese, con il favore della scia offerta dagli altri tre piloti. Troy ¨¨ lanciato verso la Prima Variante a pi¨´ di 300 orari, con una traiettoria interna che gli imporrebbe di attaccarsi ai freni per non andare lungo o peggio fare uno strike. Ma Bayliss non frena: pinzano tutti, ma lui no. Dove diavolo vorr¨¤ andare?
UNA STACCATA al CARDIOPALMA
ĄŞ ?La 996 sfila nellĄŻordine la Ninja di Yanagawa e la Suzuki di Pierfrancesco Chili. Il pubblico trattiene il respiro, perch¨Ś se Colin, Frankie, Akira e Nori hanno ormai alzato i capoccioni lĄŻaustraliano ¨¨ ancora in carena, apparentemente ignaro di una Ą°esseĄą che si avvicina inesorabile. Troy tiene il gas aperto ancora per una frazione di secondo, un attimo che sembra durare unĄŻeternit¨¤. ? in quel momento che il carrozziere compie il miracolo: quando il punto ideale di staccata ¨¨ passato da un pezzo Bayliss decide di tirare una pinzata ai limiti della follia, in un affondo che gli permette di superare anche la Honda di Edwards.
? NATA UNA STELLA
ĄŞ ?Nel delirio fragoroso del pubblico di Monza Bayliss si porta in testa, riuscendo miracolosamente a tenere la corda: ¨¨ la storia che si compie. Alla fine Troy chiude la corsa al quarto posto, ma ai box hanno gi¨¤ deciso: ¨¨ lui lĄŻuomo che avr¨¤ il compito di sostituire Fogarty per le restanti gare. Con quel sorpasso impossibile il Canguro di Taree si ¨¨ guadagnato un ingaggio per tutta la stagione, e soprattutto un posto speciale nel cuore dei tifosi che pur senza saperlo ¨C o forse s¨Ź ¨C hanno appena assistito alla nascita di una leggenda. La Superbike ha trovato il suo nuovo Re, ma questa ¨¨ unĄŻaltra storia. Forse ancora pi¨´ bella.
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