Il 23 aprile 2000 il pilota australiano della Sbk rifil¨° 30 secondi con la Bimota a un fenomeno come Fogarty. Spettacolare ed esagerato, ha battuto in carriera Kocinsky, Haga, Corser, prima dei problemi con alcol e droga
Anthony Gobert ¨¨ stato uno dei piloti pi¨´ spettacolari e talentuosi nella storia della Superbike, un pilota che ha attraversato gli anni d¡¯oro delle derivate di serie, capace di far perdere la voce all¡¯allora telecronista Giovanni Di Pillo, e di far saltare sulle sedie chi lo vedeva prodursi in sorpassi da cardiopalma ai danni di fenomeni come John Kocinsky che al ¡°cavatappi¡± di Laguna Seca se l¡¯¨¨ visto passare all¡¯interno dopo che a Misano era stato sfilato all¡¯esterno di una curva impossibile da percorrere cos¨¬. Ma dei sorpassi dell¡¯australiano ne sanno qualcosa anche piloti come Chili, Slight, Corser, Haga solo per citarne qualcuno.
chi ¨¨ gobert
¡ª ?Australiano, classe 1975, Gobert inizia con il fuoristrada, e approda alla pista vincendo subito tanto nei campionati nazionali. La prima ad accorgersi di lui ¨¨ la Honda, e a Tokyo devono davvero essere rimasti strabiliati dal talento del ragazzo se decidono di iscriverlo come wild card nel GP di casa a Sugo, addirittura in sella a una Honda RC 45 ufficiale! Anthony si mette subito in mostra con un sesto posto in gara 1 e un ottavo posto in gara 2, fra agguerritissimi piloti giapponesi che conoscono a memoria la pista. Lui invece in sella a una moto che non conosce, su una pista che non aveva mai visto prima stupisce tutti. Purtroppo per¨° non basta, escono subito fuori le prime intemperanze del ragazzo, poco avvezzo alle regole e alla forma a cui soprattutto i giapponesi tengono molto. I vertici Honda dimostrano di non gradire certi comportamenti sopra le righe, dandogli immediatamente il ben servito.
gobert e la droga
¡ª ?Siamo nel 1994 ed Anthony Gobert sembra gi¨¤ aver perso l¡¯occasione della sua vita quando, grazie alla formula del campionato Superbike, che prevedeva a ogni tappa alcuni piloti nazionali iscritti come wild card, proprio all¡¯ultimo appuntamento della stagione sul circuito casalingo di Phillip Island, debutta su una Kawasaki ZXR 750 R. E gi¨¤ che c¡¯¨¨ sigla pure la pole position, il terzo posto in gara 1 e la vittoria in gara 2, mettendosi dietro Fogarty, Russel e Slight, rispettivamente primo, secondo e terzo a fine campionato. Fino ad allora non era mai capitato di vedere nulla di simile. L¡¯anno successivo viene confermato in Kawasaki e chiude la sua stagione migliore in Superbike, in sella alla ZXR 750 R terminer¨¤ il campionato 1995 con un quarto posto in classifica finale, grazie a due vittorie e sei podi. L¡¯idillio con la moto di Akashi prosegue nel 1996, quando in sella alla nuova Kawasaki ZX-7RR centra un doppio podio a Donington, una vittoria a Laguna Seca in gara 2, e una doppietta a Phillip Island, sul circuito di casa. Terminer¨¤ ottavo a fine campionato, e far¨¤ le valigie per approdare nella classe regina del motomondiale, in sella a una Suzuki Rgv 500 ufficiale. Quello che sembra un sogno per ogni pilota, si trasformer¨¤ presto in un incubo per l¡¯australiano. Gobert, nel frattempo soprannominato dai tifosi ¡°Go the Show¡± come abbiamo visto vive al limite anche fuori dai cordoli, ama fare baldoria, beve e fa uso di marijuana. Nonostante sia chiamato a guidare una moto non certo facile, i piazzamenti in gara arrivano, ma la Suzuki non gradisce il comportamento del suo pilota fuori dai circuiti e nei paddock, al punto che richiede un test antidoping per il suo pilota, lo? trovato positivo, lo licenzia in tronco "nel miglior interesse della squadra, dello sport e di tutti i concorrenti", come recita il comunicato ufficiale che sancisce la separazione fra Gobert e la Suzuki.
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nuova chance in ama sbk
¡ª ?Se non stessimo parlando di Anthony Gobert, probabilmente questa storia finirebbe qui, invece la parabola dell¡¯australiano prosegue, nel bene e nel male, grazie all¡¯interessamento del Team ¡°Vance & Hines¡± che lo schiera nel campionato Americano AMA Superbike, in sella alla Ducati 996. A stagione inoltrata l¡¯australiano ¨¨ secondo in campionato, e grazie a tre successi si trova in lizza per la vittoria finale, tutto sembra andare per il meglio, almeno fino al luglio del 1998. Il mondiale Superbike approda a Laguna Seca, circuito dove il pilota ha colto gi¨¤ molti successi, ovvio iscrivere Gobert come wild card, purtroppo per¨° l¡¯australiano ci ricasca e viene beccato positivo al controllo antidoping voluto dalla federazione internazionale: marijuana. Proprio mentre sembrava riprendere in mano la sua carriera, Anthony Gobert viene squalificato, inizialmente per tutta la stagione agonistica, successivamente la sua pena viene ridotta a sole tre gare di stop. Ancora non ¨¨ finita per Gobert a cui, nonostante tutto, il team rinnova la fiducia, per la stagione 1999. Ancora in AMA Superbike e ancora wild card a Laguna Seca, nella tappa del mondiale Superbike. Stavolta lui ¨¨ ¡°pulito¡± e vince in gara 1. In quella stagione disputa anche tre GP nella classe 500, in sella a una Muz Weber, ottenendo anche 6 punti in classifica finale. Poi per¨°, a fine stagione viene di nuovo trovato positivo ai controlli antidoping.
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l'ultima svolta di gobert
¡ª ?Ma ¨¨ proprio adesso per¨° che la Storia diventa Leggenda. Siamo nel 2000, Gobert ¨¨ senza una moto mentre dall¡¯altra parte del globo la Bimota decide di riaffacciarsi al mondiale Superbike. Vista la competitivit¨¤ in gara dei bicilindrici, si decide di impiegare una moto con un propulsore di questo tipo. La scelta della casa riminese cade sulla SB8R equipaggiata con il potente bicilindrico da 996 cc della Suzuki della Tl 1000R. La casa giapponese, pur avendo progettato questo motore bicilindrico con l¡¯intento di gareggiare in Superbike, continua invece a correre con la sua GSX 750 R, dotata del tradizionale 4 cilindri in linea da 750cc che si rivela comunque ancora competitivo. Il risultato ¨¨ la Bimota SB8K, prodotta in una serie limitatissima di soli 150 esemplari, come prevede il regolamento Superbike. Se gi¨¤ nella versione stradale la SB 8 fa sognare, in quella Racing ¨¨ capace di incantare: alluminio e fibra di carbonio per il telaio, un motore bicilindrico a V accreditato in versione gara di oltre 160 Cv e affidato alle sapienti cure di Franco Farn¨¨, ex pilota e sopraffino tecnico di provenienza Ducati. La gestione del Team invece ¨¨ affidata a Virginio Ferrari e a questo punto ¨¨ interessante notare due cose: il suo trascorso in Ducati e il fatto che nella sua brillantissima carriera agonistica, fra i molti successi, spicchi la vittoria del campionato mondiale ¡°TT F1¡± nel 1987, conquistato proprio con una Bimota, la YB4R. Campionato che gett¨° le basi di l¨¬ a poco, al Campionato Mondiale Superbike. Conclusa la sua carriera da Pilota, Virginio Ferrari ne aveva intrapresa un¡¯altra, altrettanto brillante e ricca di successi, come team manager in Ducati. Uno che di piloti se ne intende e molto, per la nuova avventura di Bimota nel mondiale Superbike va a scegliere proprio Anthony Gobert.
rigenerare gobert
¡ª ?Virginio Ferrari marca subito molto stretto l¡¯australiano, che sotto la sua guida dimagrisce e si rimette in forma psicofisica. E¡¯ il 23 Aprile del 2000 quando sul circuito di Philip Island va in scena la seconda gara del campionato mondiale Superbike. Piove. La Bimota al suo debutto in Sudafrica ha collezionato un ritiro ed un undicesimo posto. La cabala si ripete ed in gara 1 la Bimota numero 501, in ossequio ad uno sponsor che non apparir¨¤ mai sulle carenature argento della SB8K, ¨¨ undicesima in griglia di partenza. Al via la pista ¨¨ allagata, Gobert danza sull¡¯acqua fra le pozzanghere sorpassando avversari che sembrano fermi. le cadute si susseguono, ma lui a suon di giri veloci sembra guidare sull¡¯asciutto. Una gara perfetta, che mette in risalto il suo stile di guida spettacolare, fatto di derapate in accelerazione e ¡°staccate¡± al limite, con la moto di traverso. Gobert sorpassa tutti ed ¨¨ il primo a tagliare il traguardo, rifilando quasi mezzo minuto di distacco al secondo, quel Carl Fogarty campione del mondo in carica su Ducati, che in gara due, sfortunatamente cadr¨¤ rimediando l¡¯infortunio che metter¨¤ fine alla sua carriera. Tutto questo accadeva undici anni dopo l¡¯ultima vittoria di una Bimota nel campionato Mondiale Superbike, quando Giancarlo Falappa sul circuito del Paul Ricard port¨° al successo una Bimota YB4 750 IE, percorrendo gli ultimi 3 giri con il semi manubrio rotto, impugnando il manubrio direttamente dalla piastra di sterzo e arrivando primo a 33 centesimi dal secondo. Quella di Phillip Island rester¨¤ l¡¯ultima apparizione vincente di quella Bimota SB8K, bella e sfortunata, che spar¨¬ dalla scena del mondiale Superbike dopo la gara di Hockenheim, quando il team MVR Bimota, verr¨¤ travolto da problemi finanziari.
la fine
¡ª ?Gobert invece proseguir¨¤ la sua stagione su una Yamaha R7 privata. Poi nel 2001 e nel 2002 correr¨¤ nei campionati statunitensi superbike e supersport sempre con una Yamaha. La sua carriera proseguir¨¤ fino al 2007, fra brevi apparizioni come wild card in vari campionati delle derivate di serie, mentre la vita privata prendeva il sopravvento su quella agonistica, fra sospensioni della patente, abuso di alcol e detenzione di piccole quantit¨¤ di stupefacente, arriver¨¤ al suo ingresso in clinica per disintossicarsi nel 2011. Le cronache parleranno di nuovo di lui nel 2019, quando fuori da un locale, durante una rissa, verr¨¤ brutalmente picchiato e ridotto in fin di vita uno dei piloti pi¨´ talentuosi che si siano mai visti: Anthony Gobert.
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