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Rea si confessa: ¡°Rossi il pi¨´ talentuoso dei rivali. Amo Imola¡±
In pista ¨¨ il dominatore incontrastato della Superbike da ormai sei anni. Veloce, versatile tatticamente e implacabile: Jonathan Rea ¨¨ un sovrano che non ha ancora visto calare il sole sul suo regno. Tuttavia il lato umano del fuoriclasse nordirlandese della Kawasaki ¨¨ decisamente meno noto a causa della sua riservatezza. Attraverso i social, il campione del mondo ha risposto alle curiosit¨¤ dei fans. E tra le sue preferenze c'¨¨ davvero molta Italia.
ROMAGNA
¡ª ?Rea conosce bene il made in Italy. Il suo team ha tra gli uomini chiave tre italiani: Davide Gentile, responsabile dell'acquisizione dati, Paolo Marchetti, esperto nell'area gestione elettronica, e Danilo Casonato, che lavora allo sviluppo del motore. Inoltre, quando debutt¨° in MotoGP nel 2012 per sostituire Casey Stoner, scherz¨° sulla storpiatura del suo cognome da parte degli appassionati italiani twittando ironicamente: ¡°Si pronuncia Rei... gnurant!¡±. Rispondendo alle domande dei tifosi su Instagram ha ammesso: ¡°La mia pista italiana preferita ¨¨ sicuramente Imola¡±. Non la numero 1 nella classifica delle preferenze: ¡°Quella ¨¨ Phillip Island¡±.
DOTTORE
¡ª ?Da Jorge Lorenzo a Daniel Pedrosa, da Noriyuki Haga a Max Biaggi: Rea ha gareggiato contro numerosi campioni tra la breve parentesi in MotoGP e i tanti anni in Superbike. A chi gli chiede di scegliere l'avversario con pi¨´ talento affrontato in carriera, Johnny risponde postando una foto che lo vede in pista ad Aragon nel 2012 insieme a Valentino Rossi. Quella fu l'ultima stagione del Dottore con la Ducati. Rea, invece, sostitu¨¬ Stoner prima di tornare in Superbike. Il duello spagnolo fu anche l'unico vero confronto tra i due campionissimi. Se lo aggiudic¨° il britannico, chiudendo settimo, proprio davanti a Rossi.
FORTUNATO
¡ª ?C'¨¨ anche un lato curioso della personalit¨¤ di Jonathan, legato fortemente all'Asia. La cucina thailandese ¨¨ una delle sue preferite. Inoltre, via Instagram, racconta: ¡°Il momento pi¨´ bello della mia carriera non riguarda una gara, ma il 2017, quando insieme a Pere Riba (il capotecnico di Kawasaki ndr) volai in Giappone al termine del campionato. Ho fatto un Tour asiatico con Kawasaki. Ricordo di aver pianto una notte pensando a quanto sono stato fortunato¡±.
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