Il campione inglese ¨¨ scomparso in un incidente stradale a 78 anni: si aggiudic¨° la prima edizione della gara da 100mila spettatori
Il motociclismo ¨¨ di nuovo in lutto: stavolta per la morte dell¡¯ex campione inglese Paul Smart avvenuta ieri a 78 anni in un incidente stradale fra l¡¯East e il Kent per causa imprecisate su cui la polizia sta indagando. Smart, in buona forma, era rimasto con la passione delle corse e della motocicletta e come sua abitudine stava facendo il giro quotidiano in moto quando ha sbattuto violentemente a terra, non si sa se per l¡¯asfalto viscido o per un contatto con un altro mezzo.
Gli inizi
¡ª ?Nato il 23 aprile 1943 nel piccolo villaggio di Eynsford appartenente alla contea del Kent nel sud est dell¡¯Inghilterra, Paul aveva iniziato presto, prima dei 20 anni, a gareggiare sulle grosse bicilindriche inglesi, a livello nazionale, facendosi notare per l¡¯irruenza che pagava con tante cadute. Nel 1967 il salto di qualit¨¤ con il secondo posto al Production TT 750 dietro al pi¨´ quotato e noto 34enne John Hartle, gi¨¤ corridore ufficiale Norton, MV Agusta, Honda, Gilera.
L¡¯esordio nel Motomondiale
¡ª ?Nel 1968 ecco l¡¯esordio nel Motomondiale sempre al Tourist Trophy con una 250 Yamaha non particolarmente veloce e affidabile. Successivamente, dal 1970, coglie buoni risultati con le nuove Yamaha 250 e 350: terzo al TT, in Finlandia e all¡¯Ulster nella quarto di litro e terzo nella 350 al TT e ancora nel 1971 due secondi posti nella 250 in Germania Est e in Svezia e un terzo in Germania Ovest, e, soprattutto, anche dopo le buone prestazioni negli USA sulle grosse Kawasaki, passaporto per la chiamata successiva in Ducati.
Lui e la Ducati
¡ª ?Smart, infatti, deve particolarmente la sua notoriet¨¤ internazionale per la vittoria con la Ducati alla prima 200 Miglia di Imola del 1972. Un trionfo, ottenuto all¡¯et¨¤ di 29 anni, con cui di fatto chiuse alla grande una carriera non particolarmente lunga ¨C nel motomondiale dal 1968 al 1974 ¨C n¨¦ particolarmente ricca di risultati eclatanti, quanto meno riferiti alla classifica dei vari campionati nelle classi 250, 350, 500, con un quinto posto finale nella ¡°treemmezzo¡± del 1971, sfiorando il podio al GP delle Nazioni di Monza 1972 sulla Ducati 500 GP, dopo, appunto, il precedente trionfo nell¡¯aprile del ¡¯72 alla 200 Miglia imolese sulla nuova 750 bicilindrica Ducati.
Quel trionfo sul circuito del Santerno, oltre a inserirlo in uno straordinario albo d¡¯oro fra i big del motociclismo mondiale e fruttargli notoriet¨¤ internazionale e un sostanzioso gruzzolo, lo ho legato alla Casa bolognese che, per riconoscenza, nel 2005 gli ha dedicato una moto revival Imola 200 Miglia, costruita in edizione limitata, apprezzata e subito andata a ruba.
La gara del secolo
¡ª ?Si diceva della prima 200 Miglia di Imola, la prima edizione della Daytona d¡¯Europa denominata la ¡°gara del secolo¡±, e supportata da una copertura mediatica mai vista prima nelle corse. Allo start, davanti a 100 mila presenti, la bellezza di 41 corridori di ogni parte del mondo, fra i quali Giacomo Agostini sulla inedita MV 750 Sport 4 cilindri a trasmissione cardanica; il tris Ducati Bruno Spaggiari, Paul Smart,Ermanno Giuliano; Phil Read e Peter Williams (Norton); Walter Villa (Triumph); John Cooper (BSA); Gary Nixon (Triumph);
John Rutter (Norton); Ray Pickrell (Triumph); Tony Jeffeeries (Triumph); John Williams, Silvio Grassetti, Roberto Gallina, Otello Buscherini, John Smith, Luigi Anelli, Franco Trabalzini (Honda); Dave Croxford (BSA); Eric Offensdat, John Carr, Paolo Campanelli, Paolo Isnardi, Silvano Bertarelli (Kawasaki), Ron Grant, Jack Findlay, Vittorio Brambilla, Guido Mnadracci (Guzzi); Helunt Deehne e Jan Betenuth (Bmw).
Nel cuore di tutti
¡ª ?Il boato della folla sulle colline del batticuore e della passione alla Tosa e alla Rivazza e sulle tribune delle Acque Minerali resta consegnato alla storia. Dopo una corsa show, Spaggiari in testa fino all¡¯ultima curva della Rivazza ¨¨ costretto a tagliare il traguardo a motore spento (benzina finita), ¡°bruciato¡± in volata da Smart.Il pubblico invade la pista. Show nello show. I tre grandi protagonisti: Smart, Spaggiari, Agostini fanno segnare lo stesso tempo record nel giro pi¨´ veloce: 1¡¯52.1 alla media di 161,116 km/h. Quel sorriso contenuto di Paul Smart sul podio, l¡¯abbraccio sincero a Spaggiari e ad Agostini come volesse chiedere scusa, il suo inchino al pubblico osannante, sono consegnati alla storia del grande motociclismo e restano nel cuore di tutti. Paul lascia la moglie Maggie e i figli Scott, anch¡¯egli buon corridore professionista, e Paula.
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