Non ¨¨ la prima volta che Valentino suggerisce gli uomini al suo box, prima di lui lo fece anche Provini mentre ¡°Ago¡± lo tent¨° sia in MV che in Yamaha
Ancora quattro gare alla fine del Mondiale e si chiuder¨¤ un'altra stagione, l'ennesima, dominata da Marc Marquez, che gi¨¤ in Thailandia ha festeggiato l'ottavo titolo della sua carriera. Ancora un trionfo e lo spagnolo della Honda potr¨¤ raggiungere Valentino Rossi a quota nove. Proprio il "Dottore" sar¨¤ impegnato nella lotta per il terzo posto, al momento distante 12 punti e occupato da Alex Rins della Suzuki. Da tempo oramai Valentino ¨¨ afflitto dal "mal di grip" della sua M1 e sempre in cerca di riscatto dopo un'altra stagione sotto le aspettative. "Dobbiamo fare qualcosa" ripete oramai da tempo non in disarmo, ma consapevole di avere oramai poche chances per raddrizzare un 2019 avaro di risultati. Per cui ¨¨ meglio guardare oltre, al 2020, stagione decisiva per il ¡°che fare¡± dopo: se proseguire ancora nel 2021 e magari anche nel 2022.
Addio Galbusera
¡ª ?Rossi, integro fisicamente e motivato psicologicamente, si sente ancora competitivo e non ha intenzione di uscire di scena da una MotoGP non priva di ricambi con nuovi talenti in pista ma non ancora pronta all¡¯addio di Valentino, l¡¯emblema del Motomondiale pur se da tempo senza vittorie in gara e in campionato, il campione pi¨´ carismatico e pi¨´ popolare dall¡¯epopea di Agostini. Per tornare ai vertici, Rossi non vuol lasciare niente di intentato, neppure rispetto alla composizione della propria squadra-corse. In tal senso fa discutere la prima mossa (non sar¨¤ l¡¯unica) dell¡¯asso pesarese, quella di sostituire Silvano Galbusera, capo tecnico della sua squadra Yamaha in MotoGP. Gi¨¤ nel 2014 Rossi aveva dato il benservito a Jeremy Burgess (14 titoli mondiali con Doohan, Gardner e con lo stesso Valentino) chiamando con s¨¦ proprio Galbusera, impegnato dalla prossima stagione nel Test Team della Casa dei tre diapason.
Conta pi¨´ la Casa o il pilota?
¡ª ?L¡¯uscita del tecnico italiano sostituito dallo spagnolo David Mu?oz ¨¨ una decisione di Rossi, condivisa dal Team Monster e dalla Yamaha. Ci¨° ripropone l¡¯interrogativo su chi oggi conta davvero in un Team MotoGP, anche in riferimento allo staff tecnico: se la Casa o il pilota. In altri tempi, nelle Case dove su tutto e su tutti comandava il ¡°padrone¡±, accadeva, ad esempio, che alla MV Agusta neppure Giacomo Agostini aveva il potere di scegliersi lo staff tecnico deciso dal Conte Domenico su indicazione di Arturo Magni ma che, invece, alla Benelli fu Tarquinio Provini, passato a fine ¡¯63 dalla Morini alla Casa pesarese, a imporre il nuovo capo tecnico del reparto corse portando con s¨¦ Omer Melotti, insieme alla Mondial dal 1954 al 1957.
La decisione di Agostini: Magni
¡ª ?Dopo la tragedia di Monza del 20 maggio 1973 in cui nella 250 perirono Jarno Saarinen e Renzo Pasolini, a fine anno Agostini decise di lanciarsi in una nuova sfida, lasciando dopo nove stagioni trionfali le pluricilindriche 350 e 500 quattro tempi MV per passare alle nuove e pi¨´ competitive 2 tempi Yamaha, un fatto storico con un pilota italiano per la prima volta ingaggiato da una Casa giapponese. L¡¯asso di Lovere, oltre a un lauto ingaggio (si parl¨° di 150 milioni di lire pi¨´ benefit, all¡¯epoca un trattamento record), ottenne di portare nel reparto corse Yamaha il suo capo tecnico Arturo Magni e i meccanici della Casa di Cascina Costa, i quali, per¨°, non lo seguirono. Come si vede, pur in un motociclismo assai diverso, la storia con due grandi protagonisti degli anni ¡¯50/¡¯60 e ¡®60/¡®70 quali Provini e Agostini, pare ripetersi oggi con Rossi.
Perch¨¦? Anche Provini e Agostini erano giunti a un bivio della loro carriera, decidendo una svolta anche sul piano tecnico, staff compreso. Il campione cerca sempre nuovi stimoli, nuove spinte, nuovi ¡°investimenti mentali¡±. Accettare lo status quo e la routine, specie se da vincenti si passa nel ruolo di perdenti, pu¨° essere esiziale e pu¨° spingere al getto della spugna. Per un campione, anche lo stesso capo tecnico nel box pu¨° diventare negativo: se questi si limita ad ascoltare il suo corridore gestendo al meglio la prassi del lavoro nel proprio box ma senza il ¡°guizzo¡± e il colpo d¡¯ala risolutori: ci¨° per mancanza di spinta propulsiva o per timori reverenziali.
Una scelta di coraggio
¡ª ?Quella di Rossi, cos¨¬ come quella dei due mostri sacri dell¡¯epoca Agostini e Provini, ¨¨ quindi una scelta di coraggio e di orgoglio. Conta oggi, in questa MotoGP iper tecnologica, un capo tecnico? Pu¨° essere decisivo, come dimostrato da altri esempi in altri Team, ultimo quello in Aprilia, con i due piloti ufficiali diversamente competitivi anche per il ruolo esercitato dai due diversi capo tecnici. Rossi non pu¨° decidere di far cambiar moto alla Yamaha ma pu¨° cambiare una pedina importante della sua struttura. Una scelta difficile, forse l¡¯ultimo tentativo dell¡¯asso di Tavullia per ribaltare una situazione sempre pi¨´ a rischio. E se anche questa carta fallisse? A quel punto, a Valentino non resterebbe altra scelta che prendere atto della realt¨¤ e attaccare il casco al chiodo.
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