l'anniversario
Motomondiale: i 70 anni di Bianchi, campione del silenzio
Compie settant¡¯anni Pier Paolo Bianchi, nato a Rimini l¡¯11 marzo 1952, tre volte Campione del Mondo 125, due record mondiali di velocit¨¤, piccolo di statura ma di gran cuore, occhi da lince, duro in corsa e taciturno fuori, un finisseur, talento e incoscienza, re della staccata, 22 anni in pista dal 1968 al 1989, da 16 anni a 38. Bianchi ha avuto una carriera mai facile, tra le pi¨´ lunghe, battendosi con tre generazioni di piloti, nel mondiale dai tempi di Agostini e Pasolini per finire ai tempi iniziali di Biaggi e Capirossi.?
la 125 dei fuoriclasse
¡ª ?Dal mondiale 1949 al 2011, la classe 125 ¨¨ sempre stata una categoria-show, di grandi battaglie in pista un po¡¯ come oggi la Moto3 ma con la differenza che all¡¯epoca non era categoria di passaggio per le cilindrate superiori. C¡¯erano grandi piloti, come Taveri, Nieto e lo stesso Fausto Gresini, straordinari e vincenti tagliati per la ottavo di litro o altri assi come Ruffo, Ubbiali, Provini, Phillis, Hugh Anderson nell¡¯albo d¡¯oro sia nelle 125 che nella 250 pur senza mai salire di cilindrata. Pier Paolo Bianchi ¨¨ dunque in buona compagnia, fiero dei suoi Mondiali 125 conquistati nel 1976, 1977, 1980, protagonista assoluto della categoria particolarmente nel decennio 1975-1985 sempre in sella a moto italiane quali Morbidelli, Minarelli, Mba.?
gli esordi di bianchi
¡ª ?Nato e cresciuto nella terra dei motori, Bianchi ¨¨ tutt¡¯ora il pilota romagnolo ad aver vinto pi¨´ titoli iridati insieme a Loris Capirossi e anche con il palmares pi¨´ luminoso: un secondo e un terzo posto nei mondiali, 27 GP vinti (di cui tre nella classe 80), il sesto italiano di sempre per numero di successi iridati. Inoltre ha ottenuto 16 secondi posti e 16 terzi posti nonch¨¦ sei titoli di Campione d¡¯Italia. Insomma un pilota dalla dura scorza, di talento, con una costanza di rendimento che solo i fuoriclasse hanno saputo dimostrare. Sin da bambino Pier Paolo coltiva la passione delle moto e delle corse assistendo alle gesta dei corridori della Mototemporada romagnola, tifando il suo idolo Renzo Pasolini. Aiutato dal padre che lo seguir¨¤ come un¡¯ombra fino all¡¯82 quando fu rapito da un male incurabile, Pier Paolo debutta nel 1968 con una Guazzoni 60 sul circuito di Cesenatico correndo con le ¡°zanzare¡± milanesi fino al 1971 in pista e nelle gare in salita. Nel 1972, pilota ufficiale Minarelli, vince il ¡°tricolore¡± della Montagna nella 50, ripetendosi nelle due stagioni successive.
bianchi nel mondiale
¡ª ?L¡¯esordio mondiale avviene a Monza nel 1973, quinto con una Yamaha 125 privat. Wild-card della Minarelli nel 1974, passa l¡¯anno dopo alla Morbidelli, prima come ¡°spalla¡± di Paolo Pileri, poi come prima guida. Nel 1976 vince il suo primo mondiale 125 conquistando sei Gran Premi (Austria, Germania, Jugoslavia, Paesi Bassi, Svezia, Finlandia) e staccando in classifica generale di 23 punti il suo idolo ¡°amico-nemico¡±. Bianchi fa il bis iridato nel 1977 addirittura migliorandosi, con sette vittorie, due secondi posti e 131 punti in classifica. Fa terzo (quattro primi posti) nel 1978 al rientro con la Minarelli ed ¨¨ solo decimo l¡¯anno dopo dove vince un solo GP, in Svezia. Passato nel 1980 alla Mba (Morbidelli-Benelli Armi) conquista il terzo titolo mondiale della ¡°ottavo di litro¡± seguito nel 1982 e 1983 da due stagioni deludenti con la problematica Sanvenero conquistando comunque complessivamente sette podi. Recupera nel 1984 con il terzo posto mondiale nella classe 80 (due gare vinte) e nel 1985 perde il mondiale 125 per un guasto meccanico nell¡¯ultimo round di Misano, gara e titolo che vanno a Fausto Gresini. Il 1985 ¨¨ l¡¯ultima stagione positiva, proseguendo poi fino alla chiusura nel 1989 con scarsi risultati, un solo GP iridato vinto nella 80 con la Seel.?
chi e' pier paolo bianchi
¡ª ?Il motociclismo a cavallo tra gli anni ¡¯70 e ¡¯80 era assai diverso da quello di oggi non solo sotto l¡¯aspetto tecnico e agonistico ma anche nel modo di essere pilota in corsa e fuori. Oggi, nel motociclismo show-business, oltre al risultato conta l¡¯immagine e il pilota deve adeguarsi alle regole della comunicazione per diventare un personaggio-star, deve adattarsi comunque a una esposizione mediatica invadente sfumando la propria personalit¨¤. Difficile per un pilota come Pier Paolo Bianchi, fiero del proprio essere, anche ai suoi tempi assai riservato, spesso introverso e chiuso in se stesso, con l¡¯unico obiettivo di correre e fare risultato. Pier Paolo Bianchi amava le corse ma si sentiva ¡°stretto¡± in un ambiente a volte inteso come jungla, un po¡¯ ¨C volendo fare paragoni ¨C un Casey Stoner ante litteram. Pier Paolo Bianchi veniva dalla gavetta e sapeva cos¡¯erano i sacrifici suoi e della sua famiglia: aveva una forte personalit¨¤, riconosceva i ruoli e le gerarchie, ma rifiutava i compromessi e le strumentalizzazioni pur accettando le esigenze delle case anche quando potevano costar caro, la vittoria di una gara o addirittura un titolo mondiale.?
bianchi e la lite con nieto
¡ª ?Emblematico, in tal senso, quel che avvenne a met¨¤ anni ¡®70 alla Morbidelli, con Paolo Pileri prima guida e poi nel 1978 alla Minarelli, con Angel Nieto in squadra e il patatrac al GP di Finlandia. Nel 1974-75 alla Morbidelli il capo squadra ¨¨ il ¡°maturo¡± e posato Pileri, ottimo pilota, ancor pi¨´ taciturno del suo compagno di marca, entrambi bollenti in pista e con la baionetta in canna. La squadra ¨¨ divisa fra i due corridori e a Imola all¡¯ultimo giro avviene il fattaccio: Bianchi ¨¨ in testa con 30 secondi di vantaggio e gi¨¤ il giro precedente dal box aveva ricevuto l¡¯imperioso segnale di rallentare aspettando Pileri. In effetti all¡¯uscita dell¡¯ultima curva il pilota riminese chiude il gas e si rialza aspettando platealmente il ternano che sul traguardo lo supera di slancio. Il pubblico del Santerno non gradisce e fischia platealmente i due protagonisti. Nelle successive quattro gare mondiali Bianchi, baldanzoso 23enne in ascesa, arriva sempre dietro al 31enne Pileri, staccato per¨° di soli 30 centesimi: una provocazione ma una dimostrazione di forza con il patron Giancarlo Morbidelli che manda gi¨´ il rospo perch¨¦: ¡°Quel che conta ¨¨ fare primo e secondo¡±. Nel biennio successivo Bianchi fa terra bruciata e, per lo pi¨´, lotta contro il tempo, battendo ovunque ogni record. Nel ¡¯78 il fattaccio con Nieto al GP di Finlandia dove il leader del campionato Bianchi (pilota Minarelli insieme ad Angel) arrivando davanti a Eugenio Lazzarini (MBA) avrebbe conquistato il suo quarto mondiale. Gran bagarre per tutta la corsa con Bianchi in testa a due curve dal traguardo: all¡¯ultima staccata Nieto, invece di ¡°chiudere¡± ogni spazio all¡¯arrembante Lazzarini, supera Bianchi seguito in tromba dall¡¯asso pesarese della Mba. Il pilota riminese tenta l¡¯impossibile ¡°tenendo aperto¡± ma vola via malamente finendo a terra con la gamba sinistra maciullata. Per Bianchi l¡¯inizio di un lungo calvario con il rischio dell¡¯amputazione del piede e la fine dell¡¯amicizia con Angel Nieto, recuperata poi un decennio dopo, non senza fatica. Ma l¡¯ultimo mondiale perso ¨¨ quello del 1985 nel round finale di Misano dove Bianchi arriva con 7 punti di vantaggio su Gresini dopo 12 gare in testa al campionato ed ¨¨ costretto alla fine a bordo pista per un banale guasto meccanico.?
bianchi oggi
¡ª ?Non ha rimpianti, oggi, il mite Pier Paolo vivendo felice con la sua splendida famiglia nella sua Rimini e tornando a indossare la sua tuta nelle corse revival, specie in Spagna, dove ha tanti amici e il suo amico-nemico Angel Nieto gli sorride dal cielo ricordandogli i suoi titoli (12+1) e i bei tempi andati che non muoiono mai. Tanti Auguri, Pier Paolo!
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