La scheda
La storia dell'AlphaTauri in F1: il team satellite Red Bull nato per lanciare giovani campioni
Le radici, italianissime, sono quelle della Minardi, piccola scuderia con base a Faenza che tra il 1985 e il 2005 ¨¨ diventata una mascotte per gli appassionati di Formula 1 di tutto il mondo. I fondi e la gestione fanno invece capo al colosso delle bevande energetiche Red Bull, che nel 2006 ha pensato bene di entrare in Formula 1 con una seconda scuderia, un ¡°team B¡± che supportasse al meglio il progetto visionario del grande capo Dietrich Mateschitz. Il risultato ¨¨ la nascita della Scuderia AlphaTauri, nel paddock dei GP da ormai quasi 20 anni (all¡¯inizio con il nome Toro Rosso) e usata principalmente per lanciare nella massima serie un gran numero di giovani del vivaio Red Bull. E anche se alcuni di questi sono stati delle semplici meteore, altri ¨C da Sebastian Vettel a Max Verstappen, passando per Daniel Ricciardo, Carlos Sainz, Pierre Gasly e Alex Albon ¨C hanno lasciato un segno importante nella storia recente del Mondiale.?
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NASCE LA TORO ROSSO
¡ª ?Il debutto avviene nel 2006 con il nome di Scuderia Toro Rosso, che altro non ¨¨ se non la traduzione letterale in italiano di Red Bull Racing. La prima stagione ¨¨ giocoforza piuttosto complicata: le STR1 ¨¨ una Red Bull RB1 dell¡¯anno precedente, spinta da un motore Cosworth V10 depotenziato per rispettare le normative che impongono il passaggio ai V8. Il neonato team italo-austriaco, che vede la presenza al muretto anche dell¡¯ex pilota di F1 Gerhard Berger ¨C buon amico di Mateschitz nonch¨¦ all'inizio socio in affari nella scuderia di Faenza ¨C fatica a centro gruppo, ma comunque?riesce a ottenere un punto iridato gi¨¤ nel campionato d¡¯esordio grazie all¡¯ottavo posto di Vitantonio Liuzzi nel GP degli Stati Uniti. Di sicuro una buona iniezione di fiducia per la squadra, che a partire dal Mondiale successivo abbandona il motore Cosworth per passare al pi¨´ performante otto cilindri aspirato Ferrari.?
IL SOGNO MONZA 2008
¡ª ?In realt¨¤ anche il 2007 non si ricorda per particolari soddisfazioni in pista nonostante nel retrotreno ci sia il V8 Ferrari 056, che torner¨¤ sul tetto del mondo con Kimi Raikkonen. A posteriori, uno dei grandi motivi d¡¯orgoglio della stagione ¨¨ per¨° la scelta di puntare su un giovanissimo Sebastian Vettel che, dopo un esordio positivo con la Bmw Sauber a Indianapolis in sostituzione dell¡¯infortunato Robert Kubica, viene chiamato per sostituire il deludente Scott Speed. Il tedesco mostra subito le proprie doti centrando un inatteso quarto posto (con Liuzzi sesto) nel rocambolesco GP di Cina del 2007, disputato in condizioni meteo miste su asfalto umido e poi asciutto. Proprio la guida sotto la pioggia diventa un marchio di fabbrica, tanto che Vettel nel 2008 regala al team la gioia pi¨´ grande nella gara di casa. A Monza c¡¯¨¨ un tempo da lupi per tutto il fine settimana e la STR3 vola sui lunghi rettilinei bagnati dell¡¯Autodromo Nazionale: il tedesco fiuta l¡¯occasione, ¨¨ implacabile e non sbaglia niente portando a casa pole position e vittoria. Una sentenza senza appello per i dominatori della stagione Ferrari, McLaren e Bmw, che non riescono mai davvero a competere.?
LARGO AI GIOVANI
¡ª ?Complice la vittoria di Monza che porta tanti punti in classifica, il 2008 si chiude con uno dei migliori risultati di sempre per la Toro Rosso, che chiude al sesto posto tra i Costruttori. E se Vettel a partire dalla stagione successiva viene giustamente promosso in Red Bull, la strada da intraprendere ¨¨ chiara: la scuderia di Faenza diventa sempre pi¨´ un team per dare spazio ai giovani talenti del vivaio curato da Helmut Marko. Nel 2009 debuttano Jaime Alguersuari e Sebastien Buemi, futuro campione del mondo endurance e Formula E, mentre nel 2012 ¨¨ il turno di Daniel Ricciardo e Jean-Eric Vergne. Il meccanismo ¨¨ virtuoso ma anche spietato. Molti finiscono per essere stritolati dalla pressione, mentre sono in pochissimi quelli che riescono a emergere. Uno di questi ¨¨ proprio Ricciardo, promosso nel 2014 al fianco di Vettel, mentre in Toro Rosso debutta Daniel Kvyat. L¡¯anno successivo si cambia ancora, con l¡¯ormai esperto Vergne che esce dal programma e il giovane russo promosso in Red Bull. In Toro Rosso debuttano quindi Carlos Sainz e Max Verstappen, all¡¯esordio in F1 ancora minorenne. I risultati sono comunque altalenanti e il team resta sempre nella parte medio-bassa della classifica Costruttori, ma ¨¨ chiaro che l¡¯obiettivo principale non ¨¨ vincere ma consentire ai piloti junior di fare esperienza e maturare direttamente in F1 piuttosto che nelle categorie minori.?
RENAULT, FERRARI, HONDA
¡ª ?Intanto, dopo un lungo periodo con i motori Ferrari, dal 2014 la Toro Rosso monta i V6 turbo ibridi di casa Renault. Senza grandi soddisfazioni, tanto che nel 2016 la scuderia di Faenza torna cliente del Cavallino, salvo poi riprendere i propulsori francesi nel 2017. Passa poco tempo per un¡¯altra svolta: la propriet¨¤ Red Bull ¨¨ scontenta della Losanga e quindi spinge per il passaggio alle bistrattate power unit Honda reduci da anni disastrosi con la McLaren. Nella stagione 2018 la Toro Rosso ¨¨ di fatto una macchina-laboratorio per sperimentare novit¨¤ tecniche che possano aiutare gli ingegneri giapponesi a trovare una soluzione ai problemi di scarsa potenza e poca affidabilit¨¤. Il prezzo da pagare ¨¨ un misero penultimo posto nella classifica a squadre, ma la strategia funziona e alla fine Honda diventa partner (vincente) anche della Red Bull.?
MONZA (ANCORA) D¡¯ORO
¡ª ?Intanto prosegue il turn-over di giovani talenti: nel 2016 Kvyat ¨¨ retrocesso dalla casa madre per un clamoroso scambio con Verstappen; nel 2017 tocca a Pierre Gasly e Brendon Hartley, sostituiti nel 2019 dal rientrante Kvyat e da Alex Albon. ? l¡¯ultima stagione della Toro Rosso, e si chiude in bellezza: il russo ¨¨ terzo in Germania, mentre Gasly si prende la rivincita dopo la retrocessione a met¨¤ campionato (in Red Bull gli ¨¨ stato preferito Albon) raccogliendo un clamoroso secondo posto in Brasile. Il 2020 inizia con la conferma di Gasly e Kvyat al volante, ma anche con un¡¯importante novit¨¤: la Toro Rosso lascia per fare spazio alla Scuderia AlphaTauri. Si tratta di un semplice rebranding ¨C cambiano quindi nome, livrea e logo, ma non l¡¯assetto dirigenziale ¨C voluto dalla Red Bull per pubblicizzare il proprio marchio di abbigliamento. Una modifica che porta subito bene: nella rocambolesca tappa di Monza, Gasly si ritrova al comando di una gara asciutta ma condizionata da penalit¨¤ e incidenti e riesce a difendere fino alla bandiera a scacchi la prima posizione dagli attacchi della McLaren dell¡¯ex Carlos Sainz. ? la seconda e ultima vittoria in F1, curiosamente ottenuta sulla stessa pista del clamoroso successo di 12 anni prima con Vettel.?
IL LEGAME CON RED BULL
¡ª ?Il resto ¨¨ storia recente, con la coppia composta da Gasly e Yuki Tsunoda nel 2021 e nel 2022 e l¡¯ennesimo stravolgimento nel 2023: dopo l¡¯ingaggio di Nyck De Vries, scelto a inizio stagione al posto del forte pilota francese passato all¡¯Alpine, il team ha licenziato l¡¯olandese per le scarse prestazioni scegliendo di puntare¡ ¡°sull¡¯usato garantito¡± con Daniel Ricciardo. Un ritorno che si ¨¨ rivelato utile per aiutare la squadra a sviluppare la macchina e crescere nella fase finale di un campionato di transizione: nel 2024 il team cambier¨¤ infatti team principal ¨C l¡¯ex Ferrari Laurent Mekies prender¨¤ il posto dello storico boss Franz Tost ¨C passando anche attraverso un altro rebranding che dovrebbe sottolineare il nuovo rinforzato legame con la Red Bull.
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