Chi era il fondatore della squadra di Formula 1. Prima di tutto un appassionato che ha guidato la sua scuderia a 16 successi mondiali
La delicatezza con cui muoveva i semiguanti sulle guide della sua sedia a rotelle ¨¨ lĄŻimmagine di un manager sportivo capace di cambiare gli equilibri tra i grandi nomi che avevano dominato la F1 fino ad allora, nonostante tutto. LĄŻincidente automobilistico che nel 1986 gli aveva procurato lesioni al midollo spinale ne aveva fatto un uomo ancora pi¨´ determinato. Era nato il 16 aprile 1942 a South Shields, in Inghilterra. Da l¨Ź in poi, Frank Williams ha vissuto spostando la passione genuina dellĄŻautomobilismo sportivo britannico verso nuovi orizzonti di collaborazioni internazionali con gli sponsor, verso la ricerca di talenti ingegneristici, lĄŻesaltazione dellĄŻagonismo di piloti a cui veniva detto di lottare, prima che vincere. Sempre un leone in modi cordiali e occhi attenti.
Un team per fare strada
ĄŞ ?La scuderia ¨¨ nata nel 1977 con coraggio e quattro mani, aggiungendoci anche quelle di Patrick Head, cofondatore e guida tecnica per i decenni a venire e in solitudine, perch¨Ś a Frank piaceva solo la visione, lĄŻemozione che procurano i leoni. Come Clay Regazzoni, che nel GP di Gran Bretagna del 1979 regal¨° al team la prima storica vittoria, con 25ĄŻĄŻ di vantaggio sul secondo. Il primo titolo piloti e costruttori arriv¨° quasi subito, nel 1980 con Alan Jones. Nel 1982 la Williams torn¨° a vincere il titolo con Keke Rosberg, ma ¨¨ la continuit¨¤ con cui tenne testa ai rivali che stup¨Ź il Circus. Nel 1986 divent¨° ancora pi¨´ chiaro come Frank vedesse la sua F1, cio¨¨ muscolare e spettacolare, ovvero britannica e internazionale assieme. Sulle Williams cĄŻera la fantastica coppia, Nelson Piquet e Nigel Mansell, lĄŻuomo che sar¨¤ negli anni lĄŻalter ego di Frank al volante. Un talento assoluto nella velocit¨¤ pura, con poca considerazione per la meccanica, perfino per la strategia. LĄŻinglese con un pessimo carattere potendoselo permettere, come sarebbe piaciuto ad Oscar Wilde, come piacque infinitamente a Frank. Nel 1987 il Mondiale ¨¨ un duello tutto Williams tra Nelson Piquet e Nigel Mansell, e nessuno tra McLaren, Lotus e Ferrari pot¨¨ nulla contro il brasiliano e lĄŻinglese. Straripanti per dotazione tecnica e grinta sportiva. La spunt¨° Piquet, ma il tempo di Mansell sarebbe arrivato a scandire addirittura lĄŻepopea pi¨´ brillante della scuderia Williams. Frank lo aveva previsto con un lavoro meticoloso verso una direzione tecnica a cui nessuno osava pensare.
In vetta e ritorno
ĄŞ ?Dal 1988 al 1991 si ricorda il grande splendore della Mclaren di Prost e di Senna, ma Williams stava crescendo progressivamente nello sfruttamento del motore Renault e nella applicazione dellĄŻelettronica alla gestione dinamica del telaio. Mansell divent¨° finalmente campione del mondo nel 1992, guidando una delle monoposto pi¨´ riuscite e vincenti della storia della F1, quella Fw14 con sospensioni attive che ancora oggi ¨¨ ricordata con una dimostrazione di supremazia tecnica da antologia. In coppia col nostro Riccardo Patrese, Mansell si aggiudic¨° nove gare su 16, ma soprattutto fece invecchiare il resto dello schieramento. Questo sembr¨° il momento della svolta per Frank Williams, per i suoi rapporti strettissimi con Renault e il ruolo ormai conquistato allĄŻinterno di una F1 dominata in modo disarmante. Nel 1993 il cammino vincente della Williams prosegu¨Ź con Alain Prost, che sal¨Ź sulla Williams per puntare al quarto mondiale della carriera dopo i tre vinti con la McLaren. Il francese, dopo lĄŻanno sabbatico nel 1992, ci riusc¨Ź dopo un grande duello con Ayrton Senna e poi decise di mettere fine alla carriera. Era la vetta per Williams, perfino eccessiva per il resto dello schieramento, che con i nuovi regolamenti di F1 in vigore dal 1994 resero illegale proprio quel patrimonio tecnologico delle sospensioni attive cu cui il team aveva costruito i suoi successi. Tutto il Circus si occup¨° di contenere il predominio di Frank, e lui gioc¨° la carta Senna per sostituire Alain Prost. Non si tratt¨° di un incontro fortunato, come si scoprir¨¤ presto. Il brasiliano trover¨¤ la morte nel terzo GP della stagione, il 1Ąă maggio 1994 a Imola, schiantandosi in gara alla curva del Tamburello in un weekend tragico. LĄŻanno orribile per la Williams si conclude tra le polemiche. Il titolo piloti ¨¨ perso di un solo punto allĄŻultima gara di Adelaide con Michael Schumacher su Benetton, che la spunta su Damon Hill dopo una manovra ancora oggi molto discussa. Il processo celebrato in Italia per la morte di Senna segn¨° per¨° Frank nel profondo mentre la Williams tornava a vincere titolo piloti e costruttori con Damon Hill nel 1996. LĄŻultimo doppio titolo in F1 della Williams arriv¨° nel 1997, grazie a Jacques Villeneuve. Il canadese, figlio di Gilles, vinse il campionato al termine di una lotta feroce con Michael Schumacher culminata con l'incidente di Jerez che valse la squalifica al tedesco dalla classifica generale. La Williams resta tra i quattro team pi¨´ vincenti della F1, con 114 primi posti e 16 titoli mondiali tra il 1980 e il 1997, nove per i costruttori e sette per i piloti. Lui e sua figlia Claire hanno gestito il team insieme dal 2013 fino alla cessione alla societ¨¤ di investimenti Dorilton Capital. Nel 1999 la regina Elisabetta gli concesse il titolo di Sir, ma con la delicatezza dei suo semiguanti sulle guide di una sedia a rotelle, si ¨¨ sempre mosso da leone.
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