Il messicano sta cercando di ritrovarsi dopo un momento particolarmente delicato: "Non entrare per diversi weekend nel Q3 ha distrutto la mia autostima, in estate guidavo sfiduciato. Ma sogno in un 2024 diverso"
Se una Red Bull sta dominando la F1 nel 2023, l'altra sembra vivere diversi alti e bassi. La RB19 in difficolt¨¤ ¨¨ quella guidata da Sergio Perez. Il messicano, a inizio stagione, appariva come l'unico in grado di arginare lo strapotere del compagno di squadra?Max Verstappen.?Ora invece sta cercando di risollevarsi dopo un momento delicato, culminato con la scelta di rivolgersi a un mental coach. Lo ha rivelato proprio il pilota Red Bull, secondo nel Mondiale, nel corso di un'intervista al quotidiano olandese De Limburger. Una richiesta di aiuto che va oltre il semplice ruolo di pilota di F1.
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aiuto
¡ª ?La crisi di Perez risale ai primi Gran Premi della stagione. Il messicano aveva vinto in Arabia Saudita?e Azerbaigian, sognando di insidiare il leader Verstappen. Poi il buio: "A inizio anno avevo un buon feeling con la vettura, ma le auto si evolvono. Dopo Miami, la situazione ¨¨ peggiorata per me. Mi sembrava di guidare un'altra macchina, lontana dalle mie esigenze". Quindi altri segnali negativi: "Ho mancato diverse volte l'accesso al Q3, a volte ho persino faticato a superare la prima fase delle qualifiche. Tutto questo ha distrutto la mia autostima. In estate guidavo sfiduciato, ¨¨ stato complicato".
non solo f1
¡ª ?Per Perez l'aiuto a uno specialista ¨¨ diventato importante anche per gestire al meglio le relazioni esterne al lavoro: "La Formula 1 ¨¨ il mio sport, la mia vita, la mia passione. Ma in situazioni cos¨¬ difficili nel lavoro, ¨¨ difficile essere allegri a casa con moglie e figli. Per questo ho assunto un mental coach: la mia famiglia merita un pap¨¤ allegro a casa". Prosegue Sergio: "Sto lavorando per diventare la migliore versione di me stesso, sia nel privato che come pilota.?Ora ho 33 anni, ma sto ancora imparando ogni giorno. In pista, ma sicuramente anche fuori".?
in ripresa
¡ª ?Infine non manca un riferimento sul metodo Red Bull, percepito dall'esterno come piuttosto duro coi propri piloti: "Sono grato al team per avermi dato l'opportunit¨¤ di correre in una squadra di alto livello. Sarebbe bellissimo se potessi concludere la mia carriera qui. Ma correre per loro non ¨¨ facile perch¨¦ hanno un modo di lavorare molto particolare: la loro macchina ¨¨ costruita con un approccio diverso rispetto agli altri team. Serve tempo per adattarsi. E ovviamente c'¨¨ Verstappen come compagno di squadra...". In ogni caso il messicano guarda al futuro con ottimismo: "Mi ha aiutato il ricordo delle due vittorie di inizio anno. Ora mi sento di nuovo al 100%. E penso di poter lottare per il titolo nel 2024".
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