Il nuovo capo del Biscione: "Non si prende in giro il cliente e non si svendono le auto. Il blasone vale pi¨´ di tutto. Restiamo perch¨Ś la F1 elettrificata ¨¨ il nostro futuro"
Chiaro, diretto: Jean Philippe Imparato, 54 anni, da gennaio al timone dellĄŻAlfa Romeo, ricorda Jean Todt non solo nellĄŻinconfondibile accento francese. Sentendolo parlare, viene da pensare che se non riuscir¨¤ lui a rilanciare il Biscione, allora non pu¨° riuscirci nessuno.
Imparato, che cosa vi ha spinto a rinnovare lĄŻaccordo con Sauber, restando con Alfa in F1?
"Perch¨Ś ¨¨ coerente con il nostro progetto. Negli ultimi sei mesi abbiamo costruito una squadra e scritto un piano prodotto con una visione decennale. La mia missione ¨¨ trasformare Alfa da marchio termico a elettrificato con il pieno supporto tecnologico di Stellantis che sposa in pieno questa transizione. La F1 ¨¨ gi¨¤ elettrificata dal 2010 ed ¨¨ stato naturale scegliere di continuare una collaborazione in atto ormai da qualche anno. Abbiamo il prodotto, la road map, la F1 diventa il mezzo per veicolare il nostro messaggio. Anche perch¨Ś sta gi¨¤ pensando a cosa fare nel 2030 e 2035. Inoltre abbiamo una relazione con Frederic Vasseur e Sauber che ¨¨ molto positiva, diretta, semplice, orientata al miglioramento. E il cambiamento di regolamento ¨¨ una opportunit¨¤. Insomma siamo pronti a giocare una partita molto interessante".
Parliamo della scelta dei piloti: Giovinazzi ¨¨ un prodotto della Ferrari Driver Academy. Continuer¨¤ questa collaborazione con la Ferrari?
"Abbiamo una collaborazione quadrata, bel fatta con Ferrari ma si tratta di una partnership tecnologica. Chi sceglie i piloti, ¨¨ Vasseur. Le scelte le fa lui unicamente in base alle prestazioni".
Per ora lĄŻAlfa in F1 ha un ruolo da comprimario: per partecipare davvero al rilancio del marchio deve stare davanti. Come state lavorando per migliorare?
"La prima cosa fondamentale ¨¨ mostrare miglioramenti costanti, anno dopo anno. E abbiamo un'opportunit¨¤ fantastica che ¨¨ il nuovo regolamento 2022. Ci aiuta anche il budget contenuto. La seconda impostazione fondamentale ¨¨ fare squadra. Non ¨¨ simbolico. Io a Silverstone vestivo come il resto della squadra perch¨Ś volevamo far passare il messaggio che noi Alfa siamo una trib¨´. Che abbiamo piacere a lavorare insieme, perch¨Ś siamo fortunati. Facciamo il pi¨´ bel mestiere del mondo, nella pi¨´ importante disciplina sportiva con le pi¨´ belle macchine del mondo".
Lei ha avuto un ruolo nel ritorno della Peugeot al Mondiale Endurance: lĄŻAlfa ha vinto dei mondiali con le Sport, potrebbe essere una opportunit¨¤? E la Formula E?
"Tutto ¨¨ possibile, ma non ¨¨ che la scelta della F1 ¨¨ una cosa di pochi soldi... Quando fai una scelta di questo tipo la valuti in modo approfondito. In questo momento penso solo alla F1. Anche se ad Alfa piace il motorsport e a me in particolare lĄŻEndurance. Facciamo le cose un passo alla volta, altrimenti andiamo in tilt".
Veniamo al prodotto: lei pochi giorni fa ha convocato nella fabbrica di Pomigliano 150 fornitori per sensibilizzarli sul concetto di qualit¨¤.
"LĄŻAlfa Romeo ¨¨ una passione ma il suo problema ¨¨ sempre stata la qualit¨¤, sin da quando guidavo lĄŻAlfasud o passavo ore con mio pap¨¤ a bordo di una Gtv 2 litri degli anni Settanta. Nel 2021 per essere allĄŻaltezza del segmento premium non puoi avere un problema di qualit¨¤ . Quindi per me vale la regola: cliente soddisfatto, prodotto soddisfacente. Non cĄŻ¨¨ scelta. I volumi non mi interessano, la qualit¨¤ s¨Ź. Non si scherza, non si svendono le macchine. Non si trattano male i clienti. Non si butta via lĄŻusato. Il valore di questo blasone supera tutto, anche lĄŻazienda. ? pi¨´ forte di noi. Il messaggio ¨¨ chiaro: se non si raggiunge la qualit¨¤, io non lancio le macchine. Punto e basta. Per far passare questo messaggio ai fornitori, li ho invitati in fabbrica a Pomigliano, non su power point a Torino. Per parlare di pezzi".
? RIPRODUZIONE RISERVATA