Il circuito del Principato ¨¨ il cittadino per definizione, uno di quei luoghi diventati pi¨´ famosi grazie alla F1 ma che ha pure aumentato la fama della categoria. Ripercorriamo alcuni dei momenti salienti del passato tra le stradine dove i piloti affrontano insidie a ogni metro
Agli inizi del secolo scorso il Principato di Monaco era gi¨¤ un luogo d¡¯elite, frequentato soprattutto da nobili e facoltosi. Tuttavia, in quegli anni pionieristici per le tecnologie del motore, allo stereotipo nemmeno troppo fuorviante del Principato lussuoso e glamour, si era affiancato un grande desiderio di modernit¨¤ e spettacolo che aveva portato all¡¯istituzione di diverse competizioni motoristiche. Nel 1911 fu istituita la leggendaria Coppa Schneider, un'incredibile gara tra idrovolanti mentre sempre nello stesso anno Antony Noghes istitu¨¬ il famoso Rally di Monte Carlo. Sempre lui, negli anni 20, con la collaborazione del pilota monegasco Louis Chiron, si adoper¨° per comporre un circuito automobilistico sfruttando le tortuose strade del principato, le stesse di oggi salvo gli ovvi cambiamenti dovuti a 95 anni di storia. La prima gara ¨¨ datata 1929, quindi perfino antecedente alla fondazione del Campionato Mondiale di Formula 1 che si corse per la prima volta nel 1950 e in cui Monte Carlo era presente come seconda gara del calendario. Dopo il 1950 non fu disputato nel ¡®51, nel ¡®53 e nel ¡®54 ma dal 1955 al 2019 non lasci¨° pi¨´ il Circus, con la sola parentesi del 2020 dovuta alla pandemia.
il tracciato
¡ª ?La pista cittadina ¨¨ di 3337 metri, 10 curve a destra e 9 a sinistra, una conformazione che oggi criticano in molti ma che in realt¨¤ era "assurda" gi¨¤ nel 1950 perch¨¦ atipica, quasi disarmante. D¡¯altronde come potrebbe essere sensato correre con delle F1 su e gi¨´ per le strade di una cittadina arroccata tra le colline e il mare? Eppure?questo ¨¨ a suo modo affascinante, un mix particolare e unico nel suo genere che a dispetto dei detrattori ha spesso regalato edizioni sorprendenti, episodi curiosi e?imprevedibili, ha rivelato piloti eccezionali e guarda caso, ha quasi sempre premiato i grandi della categoria.
partenza e saint devote
¡ª ?La linea di partenza ¨¨ su un tratto di pista curvilineo, che piega verso destra e ovviamente ¨¨ accompagnata dalla griglia di partenza. Dalle sue caselle cos¨¬ fondamentali per la buona riuscita dalla corsa, sono scattate per la prima volta in assoluto due mostri sacri della F1: la Ferrari nel 1950 e la sua rivale storica, la McLaren, che esord¨¬ nel 1966. Proprio su questo tratto appena dopo il traguardo, avvenne il bellissimo sorpasso del ferrarista Gilles Villeneuve ai danni di Alan Jones sulla Williams nell¡¯edizione 1981, sorpasso facilitato da qualche problema di Jones, ma realizzato in modo perfetto dal canadese e concluso in prossimit¨¤ della prima curva: la Saint D¨¦vote. Battezzata come la vicina chiesa omonima dedicata alla patrona della citt¨¤. Dato che sul circuito le possibilit¨¤ di sorpasso sono limitatissime, nei pochi punti dove ¨¨ possibile farlo si ¨¨ assistito spesso a contatti disastrosi. La Saint D¨¦vote ¨¨ proprio uno di quei punti. Tra i sorpassi pi¨´ belli, oltre a quello di Villeneuve nell¡¯81, ¨¨ bene ricordare la stoccata di Ayrton Senna con la modesta Toleman ai danni di Niki Lauda con la McLaren, sotto il diluvio dell¡¯edizione ¡®84, in quella che si rivel¨° la consacrazione di Senna esattamente 40 anni fa. In tempi relativamente recenti torna in mente il bel sorpasso del 2011 di Hamilton su McLaren che infil¨° Schumacher al suo secondo anno in Mercedes. Gli incidenti sono numerosi, quasi impossibile ricordarli tutti, ma si possono ricordare i crash spettacolari e per fortuna senza conseguenze di Derek Daly sulla Tyrrell nel 1980?e quelli di Patrese e Piquet nel 1985 rispettivamente con l¡¯Alfa Romeo e la Brabham. Nel 1995 ¨¨ qui che si auto-eliminarono le Ferrari di Alesi e Berger.
dalla beau rivage al portier
¡ª ?Dopo la prima curva a destra il percorso sale lungo un tratto piuttosto veloce ma mai veramente rettilineo, dopo la flessione a sinistra della?Beau Rivage arriva la difficile staccata della Massenet che gira verso sinistra. ? un tratto apparentemente semplice ma che ha tradito diversi piloti anche molto talentuosi come Mansell con la Lotus nell¡¯84 finito contro le barriere mentre era al comando o come Alonso alle qualifiche dell¡¯edizione 2010 a bordo della sua Ferrari. Si arriva alla bella curva del Casin¨° che in discesa, dopo il caratteristico dosso che obbliga a una piccola deviazione della traiettoria porta alla Mirabeau Alta. Tra i contatti pi¨´ spettacolari si ricorda Didier Pironi sulla Tyrrel nel 79 che decoll¨° dopo aver tamponato la Brabham di Lauda. Tra i sorpassi ¨¨ il momento di ricordare il secondo protagonista di quella bagnatissima domenica di 40 anni fa, oltre a Senna c¡¯era un altro pilota che sotto l¡¯acqua e con un' auto mediocre stava volando, facendo spettacolo: il tedesco Stefan Bellof, un talento luminosissimo che purtroppo non ebbe il tempo di brillare. A bordo della sua Tyrrell, partito ventesimo scal¨° tutte le posizioni fino alla terza salvo poi venire squalificato. Nonostante questo, nessuno minimizza il suo incredibile talento, quel giorno fu uno spettacolo per gli occhi alla pari del pilota brasiliano. Alla staccata della Mirabeau Alta, Bellof beff¨° Arnoux privandolo del terzo posto salendo con due ruote sul marciapiede inserendosi a pochi millimetri dal guardrail e la Ferrari. Una delle caratteristiche tipiche del GP di Monaco ¨¨ la bagarre che pu¨° continuare anche per diverse curve o addirittura per diversi giri. Fu cos¨¬ in occasione della grande battaglia tra Senna e Mansell negli ultimi giri dell¡¯edizione '92, un assalto iniziato proprio tra Beau Rivage e la Mirabeau e terminato sotto la bandiera a scacchi con la vittoria di Senna nonostante un Mansell indemoniato. Dopo la Mirabeau Alta continuando a scendere si arriva a una delle curve pi¨´ famose del mondiale, il tornante verso sinistra chiamato Fairmont Hairpin, conosciuto anche come Loews, del Grand Hotel o della Vecchia Stazione, la curva pi¨´ lenta del campionato, teatro di innumerevoli contatti. Arriva poi la Mirabeau Bassa che piega verso destra e poi la curva del Portier, anche lei verso destra proprio all¡¯ingresso del tunnel. Queste due curve vengono ricordate per l¡¯avaria al motore di Kimi Raikkonen, di fatto nulla di speciale se non fosse che, invece di rientrare al suo box si diresse a piedi verso il porto dove era ormeggiato il suo yacht, vi sal¨¬, si cambi¨° e fin¨¬ di guardarsi il GP sorseggiando una birra. In quel punto, in particolare in uscita dal Portier ¨¨ molto noto l¡¯incidente di Senna nell¡¯88, proprio quando aveva un vantaggio abissale su Prost. L¡¯unico ¡°buco¡± per il brasiliano in un filotto di 6 vittorie di cui 5 consecutive tra l¡¯89 e il 93.
il tunnel
¡ª ?Dopo tante curve lente, con il Tunnel inizia finalmente un tratto veloce. Bench¨¦ si tratti di una curva qui ¨¨ finalmente possibile scaricare tutte le marce raggiungendo la velocit¨¤ massima. ? un altro punto storico ed essendo buio con illuminazione delle luci artificiali ¨¨ ovviamente uno dei punti pi¨´ spettacolari. Tornano in mente le scintille, il gioco delle scie, il frastuono ai tempi degli aspirati e i sorpassi in fondo alla staccata prima della chicane. Un punto davvero molto particolare con tanti episodi che abbracciano oltre 70 anni di storia. In questo punto si ¨¨ verificato l¡¯incidente mortale del '67 di Lorenzo Bandini sulla Ferrari, ma anche quelli di Ascari nel ¡®55 finito in mare con la sua D50 e di Wendlinger nella funesta stagione '94. Si ricordano anche quelli avvenuti all¡¯interno del tunnel: Alonso (che rivolse il dito medio a Ralf Schumacher) nel 2004 e, sempre nello stesso anno, quello della frizzante coppia Micheal Schumacher ¨C Juan Pablo Montoya. Tra i sorpassi abbastanza recenti si ricorda quello di Verstappen ai danni di Sainz nel 2018 portato all¡¯esterno prima della svolta a sinistra.
dalla nouvelle chicane al traguardo
¡ª ?Dopo la Nouvelle Chicane (che sostitu¨¬ la vecchia chicane del porto, molto pi¨´ veloce) si arriva alla difficile curva a sinistra del Tabaccaio, poi arriva il velocissimo tratto delle varianti Louis Chiron e delle Piscine, teatro di molti incidenti anche recenti, fino alla famosa Rascasse, che si ricorda spesso per la manovra tappo di Micheal Schumacher durante le prove dell¡¯edizione 2006. L¡¯ultima curva ¨¨ la difficile Antony Noghes dedicata al fondatore del circuito, una doppia curva destra-sinistra in contro pendenza piuttosto insidiosa. Infine il ¡°non¡± rettilineo del traguardo che ha visto tanti grandi successi. Le 6 di Senna ma anche le 5 di Graham Hill e Michael Schumacher e le 4 di Alain Prost, considerando anche la famosa edizione dell¡¯84 con Senna secondo ma moralmente vincitore, l¡¯incredibile edizione 1996 vinta da Olivier Panis con sole 4 vetture al traguardo, e poi la strepitosa vittoria di Villeneuve, la prima di un motore turbo al Monte-Carlo, con il pilota canadese capace modificare il suo stile di guida frenando con il sinistro e accelerando in anticipo per limitare gli effetti del turbo-lag, e poi ancora la prima vittoria in carriera di Patrese nell¡¯82 e anche la prima (e unica) vittoria di Jarno Trulli nel 2004. Podi speciali, atipici, a volte sorprendenti, parte integrante della particolare storia del gran premio, con la presenza della famiglia reale monegasca.
muretti e glamour?
¡ª ?Non esiste un'altra pista come quella di Monte Carlo e forse ¨¨ un peccato che spesso oggi venga giudicata inadeguata perch¨¦, come detto, una quota di follia automobilistica fa parte del suo Dna. Tuttavia vale la pena notare come alcuni nuovi circuiti abbiano provato a copiarne lo stile, fatto di muri da sfiorare e glamour, lusso sfrenato e adrenalina. Quello che ¨¨ certo ¨¨ che?senza questa pittoresca pista, decine di storie emozionanti della F1 non sarebbero mai state scritte.
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